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Attesa finita per 30 utenti: via ai lavori di Italgas per gli allacci alla rete del metano

La questione era stata sollevata, in maniera particolare, da Giusy Distefano e dal marito Nino Gurgone

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Sono regolarmente partiti, così com’era stato indicato nei giorni scorsi, i lavori di predisposizione all’allaccio della rete Italgas alle abitazioni che mancavano ancora all’appello. 

Già nel corso delle ultime due settimane era scattata un’azione di monitoraggio propedeutica sulle aree interessate. Gli interventi sono stati predisposti in sinergia tra l’impresa e l’amministrazione comunale.

I lavori in questione, che sono stati avviati in piena sicurezza sanitaria (sia sul fronte fluoroedenite che Covid 19), permetteranno di eliminare un disservizio patito da diverse famiglie biancavillesi e che si perpetrava da tempo. In particolare, la questione era stata posta all’attenzione mediatica da Giusy Distefano e dal marito Nino Gurgone, raccontando la loro vicenda familiare e le assurdità di tipo burocratico.

«Con questi interventi parte idealmente la Fase 2 a Biancavilla – spiega il sindaco Antonio Bonanno -. Da quando ci siamo interessati della vicenda, era il finire dello scorso anno, avevamo ottenuto che i lavori partissero ad inizio 2020, rinviati ad oggi per via dell’emergenza Covid. Si sblocca, così, una situazione che durava da anni. Gli interventi sono, in tutto,  all’incirca trenta: al tempo stesso, va detto che altre famiglie stanno potendo usufruire dei lavori in corso facendo richiesta di allaccio che Italgas sta esitando a costo zero per gli utenti».

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Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

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