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Scuola

Malattia mentale, incontri alla “Sturzo” e alla “Bruno” contro il pregiudizio

Campagna di sensibilizzazione promossa dalla comunità terapeutica “Cenacolo Cristo Re”

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Avviata una campagna di sensibilizzazione al superamento del pregiudizio della malattia mentale da parte della Comunità Terapeutica Assistita “Cenacolo Cristo Re” di Biancavilla. Coinvolti nell’iniziativa di educazione sanitaria i giovani delle scuole cittadine. Disponibili le dirigenti scolastiche Concetta Drago (scuola media “Luigi Sturzo”) e Maria Patrizia Gumina (Istituto comprensivo “Antonio Bruno”). Le stesse che hanno permesso anche l’esposizione di lavori grafico-pittorici eseguiti dai pazienti.

Gli operatori dell’Equipe multidisciplinare della struttura – gli psichiatri Gaetano Interlandi e Giampaolo Di Pietro, la pedagogista Ilenia Nicotra e gli educatori Annalena Parisi, Elisa Salomone, Palmina Strano – hanno incontrato gli studenti delle terze medie. A loro sono state date indicazioni di conoscenza e sviluppo del disagio mentale e di modalità di approccio alla patologia. Illustrate anche le attività socio-educative e clinico-riabilitative che si sviluppano nella struttura, evidenziandone il percorso di rispetto della persona nella sua totalità e valorizzandone capacità e risorse individuali.

Ai giovani è stato fatto visionare il cortometraggio “Aspettando l’alba”, curato dall’educatore Filadelfio Grasso, realizzato all’interno della Comunità con il coinvolgimento di ospiti e operatori. Le immagini del video e l’esposizione degli operatori hanno inciso nella coscienza e nella sensibilità degli spettatori.

L’obiettivo di educare all’abbattimento dello stigma, in modo particolare coinvolgendo le fasce giovanili, ha certamente riscosso un primo risultato positivo, visto l’attento e motivato interesse.

Gli incontri sono stati coordinati da Salvuccio Furnari, pedagogista già in servizio al Dipartimento di Salute Mentale del Distretto di Adrano. L’attività auspicata dal direttore generale Giosuè Greco, col supporto del coordinatore amministrativo Vincenzo Conti, si colloca nell’ambito dei programmi di informazione e conoscenza della presenza della Comunità Terapeutica nel territorio, oltre che in un’ottica complessiva di prevenzione sanitaria.

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Fuori città

Il monachesimo e San Placido, lezione di Filadelfio Grasso ad alunni modenesi

Via meet, incontro dello studioso con le quinte classi della scuola “Cavedoni” di Levizzano Rangone

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© Foto Biancavilla Oggi

Lezione, nella scuola “C. Cavedoni” di Levizzano Rangone, in provincia di Modena, sul monachesimo in Occidente, su San Benedetto da Norcia e su San Placido. A tenerla in collegamento via meet è stato Filadelfio Grasso del circolo “San Placido” di Biancavilla.

Collaboratore di Biancavilla Oggi e studioso di storia e tradizioni locali, Grasso è stato invitato a parlare agli alunni di quinta elementare dall’insegnante Giuseppe Gugliuzzo, anche lui biancavillese e altro nostro apprezzato collaboratore.

Il grande contributo del monachesimo in Italia e in Europa, l’ordine sociale distrutto dai barbari, l’apporto dato alla cultura con la nascita delle biblioteche presso i monasteri. Sono alcuni argomenti trattati da Grasso. Lo studioso si è poi soffermato pure sulla figura di San Placido, discepolo di San Benedetto e patrono di Biancavilla, che subì il martirio a Messina, secondo la tradizione.

Una lezione ricca di spunti, una storia ricca di fascino. Suscitato l’interesse dei piccoli studenti, che hanno posto diverse domande a Grasso sul monachesimo occidentale e sulla devozione di San Placido alle pendici dell’Etna. Copia del libro di Filadelfio Grasso sul patrono di Biancavilla sarà donata alla biblioteca della scuola modenese.

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Istituzioni

Il cattolico antifascista finito nei lager: Biancavilla ricorda Gerardo Sangiorgio

Giornata della memoria: reso omaggio al biancavillese sopravvissuto ai campi di sterminio

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Nella “Giornata della memoria”, Biancavilla ha ricordato la figura di Gerardo Sangiorgio, il biancavillese, cattolico e antifascista, mandato nei lager all’indomani dell’Armistizio perché rifiutò di giurare fedeltà alla Repubblica di Salò. E da lì tornò con una disumana esperienza, ma dedicando la sua vita di insegnante alla promozione dei valori di libertà e fratellanza.

Davanti al busto a lui dedicato nel cortile di Villa delle Favare, sono stati i ragazzi del plesso “Guglielmo Marconi” a deporre un canestro floreale. Presente anche la figlia di Sangiorgio, Rita. Anche la scuola “Luigi Sturzo” ha celebrato la figura di Sangiorgio.

Nei loro interventi, il vice sindaco Martina Salvà, l’assessore all’Istruzione Vincenzo Randazzo e il presidente del Consiglio Comunale, Luigi D’Asero, hanno sottolineato l’importanza di coinvolgere le nuove generazioni nella lotta all’odio e all’indifferenza: «È necessario costruire insieme il bene comune perché quelle atrocità non abbiano più a ripetersi».

In aula magna, ospitato un incontro con gli interventi degli studiosi Placido Antonio Sangiorgio, figlio di Gerardo, Salvatore Borzì e Giuseppe Tomasello. Saluti iniziali della dirigente Concetta Drago.

Nel “Giardino dei Giusti’ dell’Istituto comprensivo “Antonio Bruno”, infine, i giovani studenti hanno deposto una cesta di fiori. La cerimonia è stata preceduta dalla lettura di alcuni passaggi significativi di “Se questo è un uomo”, il libro-testimonianza di Primo Levi.

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