Fuori città
Rachele Rapisarda vince il torneo di Natale del “Tennis Club Adrano”
È di Biancavilla e ha 11 anni: si è aggiudicata la 19esima edizione della competizione under 14
Una partita avvincente. Una sfida combattuta con passione e un pizzico di sana tensione. Il torneo di Natale del “Tennis Club di Adrano” –una bella realtà sportiva che raggruppa una sessantina di giovani atleti– è stato vinto da Rachele Rapisarda, per la categoria under 14. Lei di Biancavilla, il suo avversario, Davide Carcagnolo, di Adrano. Entrambi, nonostante la giovane età, nei campetti San Leo hanno dato prova di preparazione, tenacia, fair play e, non ultimo, divertimento, come ama spesso ripetere il mister Piero Di Fazio.
«Rachele è la vincitrice assoluta della categoria “vip”, nonostante abbia 11 anni. Si allena –ha sottolineato Di Fazio– con noi da 1 anno e mezzo e da un mese già gioca nel mondo agonistico della Fit, la Federazione Italiana Tennis, esordendo anche con vittorie in ambito regionale. Lei mi dice sempre “il tennis mi diverte e mi piace”. E questo vale sempre per tutti: bisogna giocare divertendosi e con scioltezza, senza grandi pressioni».
A consegnare i trofei (anche per le categorie under 9 e under 11), un ospite d’eccezione: il giornalista Giuseppe La Venia. L’inviato del Tg1 ha salutato i piccoli tennisti con una esortazione: «Rispettate sempre l’avversario, il resto bisogna dedicarlo al divertimento perché abbiamo bisogno di cose buone».


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Cultura
L’omaggio di Salvo Ardizzone alla memoria del maestro Franco Zeffirelli
L’artista biancavillese racconta il suo incontro, quand’era ancora studente, con il grande regista italiano


Nello scenografico complesso di San Firenze, sede della Fondazione Franco Zeffirelli, consegnata l’opera dell’artista siciliano Salvo Ardizzone, originario di Biancavilla, dedicata al maestro del cinema italiano: “I Zeffiretti FZ 2023” acrilico 80×80.
Il dipinto rappresenta un giovane Zeffirelli del periodo del Gesù di Nazaret, circondato dagli “zeffiretti” dell’idomeneo di Mozart tanto amati dalla mamma Alaide. E poi tanto “viola” e tanti “gigli”, che rappresentano la sua amata Fiorentina.
«Ho incontrato il Maestro – ricorda l’artista biancavillese – nella primavera del 1993, lui stava girando il film “Storia di una Capinera” a Catania, io frequentavo l’Accademia di Belle Arti e stavo realizzando la mia tesi “Gesù nel cinema: secondo Pasolini, Zeffirelli e Jewison”, tre modi di vedere la figura di Gesù. È chiaro che di Zeffirelli mi sono soffermato sul “Gesù di Nazaret”, che considero il kolossal non solo della mia adolescenza ma anche di tutti i tempi».
«Tramite le suore benedettine, visto che una mia compagna di classe lo era, mi procurai – prosegue Ardizzone – un appuntamento con il Maestro all’interno del set. Nonostante siano passati esattamente 30 anni, lo ricordo come se fosse oggi. Lui saliva la “scalinata Alessi”, dove c’era anche il suo hotel di appoggio, considerando che lui aveva anche un caravan. Finita la salita si avvicinò a me, nonostante ci fosse un gruppetto di persone e mi disse: “Sei tu il ragazzo della tesi?”. Io in maniera emozionata gli risposi “sì”. Mi prese la mano e la bacio, dicendo “Grazie”. Ho ancora impresso questo momento nei miei pensieri e lo porterò con me».
Se il Gesù di Nazaret e Fratello sole, sorella luna mi hanno emozionato per le verità evangeliche e storiche, Storia di una Capinera e Romeo e Giulietta, mi legano di più alle emozioni amorose, che tutti noi abbiamo dentro il nostro cuore. La stessa cosa si può dire di Amore senza fine. Per parafrasare Callas forever, posso dire Zeffirelli forever».
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