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Contagi boom a Biancavilla: 59 casi Covid ma si teme siano un centinaio quelli reali

Incremento di infezioni: ai dati ufficiali vanno aggiunti quelli di conoscenza diretta di Comune e laboratori privati

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di VITTORIO FIORENZA

Una curva che non lascia spazio ad interpretazioni: il trend di contagi a Biancavilla è in rapido aumento. L’ultimo aggiornamento fornito dal Comune, sulla base di informazioni dell’Asp di Catania, registra 59 biancavillesi infetti. Ovvero 12 in più dall’ultimo bollettino di qualche giorno fa.

Di questi 59, le persone che hanno avuto urgenza e necessità di essere ricoverati in una struttura ospedaliera sono 9. Si tratta di pazienti con sintomi evidenti, più o meno marcati, dell’influenza causata da coronavirus.

Allo stato attuale, poi, i biancavillesi che sono stati sottoposti ad isolamento fiduciario, perché a contatto con soggetti contagiati, sono 144. Una quota mai raggiunta prima, che mostra come il tracciamento e le misure di precauzione funzioni, quantomeno per i contatti di ambito familiare.

Ma si tratta di dati incompleti, è bene dirlo. Ce ne sono altri – a conoscenza diretta dell’amministrazione comunale e dei laboratori privati – che attendono di essere caricati nel data base dell’azienda sanitaria per avere il “bollino” dell’ufficialità.

Allo stato attuale gli effettivi casi di contagi da coronavirus a Biancavilla si attesterebbero a circa un centinaio o quasi. Un dato che il Comune indica come «rispondente alla realtà», rispetto a quello dell’ufficialità (ritardata) dell’Asp. Lo stesso sindaco Antonio Bonanno lo aveva già fatto intuire: «Un numero che è impietosamente destinato a salire. Non vi nascondo la mia preoccupazione dinanzi ad una curva dei contagi che non arresta la sua salita».

In altre parole, nei prossimi giorni altre decine di casi dovrebbero essere inseriti nell’elenco di quelli accertati. Un boom concentrato soprattutto nell’ultima settimana, anche in coincidenza di un incremento del numero di tamponi effettuati.   

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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2 Commenti

2 Commenti

  1. Alfredo

    4 Novembre 2020 at 14:53

    Ma cosa sta aspettando il sindaco a chiudere tutte le scuole e dichiarare Biancavilla zona rossa … si devono aspettare morti

  2. Francesco

    3 Novembre 2020 at 17:20

    Purtroppo questo evento era prevedibile visto l’elevato numero di persone che continua ad oziare davanti a chioschi e villette senza mascherina, stando ad un palmo di distanza con nonscialans a ridere e scherzare …….
    La situazione è grave, il menefreghismo e le furberie vanno solo a compromettere una situazione già alquanto precaria, ma purtroppo c’è ancora chi pensa che “il coviddi non esiste”

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Bonifica anti-amianto, nuovo inghippo: interdittiva antimafia ad un’impresa

Il parco verde di monte Calvario rischia di imbrigliarsi in un reticolato di ricorsi e sospensive

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© Foto Biancavilla Oggi

Ancora un diversivo nell’iter della bonifica dell’area di monte Calvario a Biancavilla. Il taglio del nastro risale al febbraio 2023, eppure gli interventi di risanamento e creazione di un parco urbano – al di là del monitoraggio ambientale preliminare già ultimato – attendono di essere avviati.

Adesso – come è in grado di raccontare Biancavilla Oggi – l’ultimo intoppo riguarda un provvedimento di interdittiva antimafia nei confronti di una delle società interessata all’appalto. La “Gentile Ambiente spa” con sede a Casoria, infatti, è stata raggiunta da un’informativa antimafia ostativa da parte della Prefettura di Napoli. Un provvedimento già caricato e visibile nella Banca dati nazionale Antimafia.

L’importo complessivo degli interventi è di circa 17 milioni di euro, frutto di un accordo quadro – siglato nell’ottobre del 2020 – tra Regione Sicilia e ministero dell’Ambiente sulle bonifiche dei grandi siti inquinati, su progetto redatto dall’Ufficio tecnico comunale. Oltre alla “Gentile Ambiente”, nell’associazione temporanea di imprese c’è la Rem (si era sfilata una terza impresa, la Lab. Studio Chimico Ambientale).

La novità dell’interdittiva antimafia per una delle imprese è subito balzata agli occhi dei funzionari del Comune di Biancavilla. Interpellato da Biancavilla Oggi, il sindaco Antonio Bonanno fa sapere che «l’amministrazione comunale si è già attivata per avviare le procedura di esclusione della ditta dai lavori».

Semplice a dirlo, più tortuoso il percorso che potrebbe essere tracciato dagli eventi. Il rischio concreto è che l’appalto venga messo in secondo piano rispetto a carte bollate, ricorsi e sospensive, pregiudicando l’effettivo avvio e svolgimento della bonifica. Che il progetto del polmone verde di monte Calvario resti sulla carta, imbrigliato nei reticolati della giustizia amministrativa, è uno scenario possibile.

Le contromosse dell’impresa

D’altra parte, la “Gentile Ambiente” ha immediatamente attivato tutte le azioni giurisdizionali necessarie a fronteggiare gli effetti di una misura che considera illegittima.

A farlo sapere sono il presidente del Consiglio di Amministrazione della società, Giovanni Gentile, e l’avv. Lorenzo Lentini. L’impresa napoletana ha presentato già ricorso con istanza di sospensione cautelare presso il Tar della Campania «contestando il difetto assoluto del presupposto e la non idoneità dei fatti segnalati». Il Tar discuterà nella Camera di Consiglio prevista per il 17 aprile.

Altra istanza è stata presentata al Tribunale di Napoli – Servizio Misure di Prevenzione per la nomina di un controllore giudiziario «che a fronte della terzietà della società rispetto a contesti di tipo mafioso, consenta la prosecuzione vigilata dell’attività di impresa».

«L’altra ditta proceda nei lavori»

Se l’intento dell’impresa è quello di invitare la stazione appaltante a «soprassedere da qualsiasi provvedimento pregiudizievole di carattere definitivo», a Biancavilla si guarda avanti, puntando ad escludere la ditta napoletana.

«È stata effettuata – ci dice il sindaco Bonanno – una sorta di verifica preliminare nei confronti della mandataria (la Rem, ndr) per capire se questa ha tutti i requisiti per procedere nei lavori senza l’altra. Riteniamo che questo sia possibile. Certo, un’interdittiva antimafia che arriva dopo due anni è un’anomalia per i lavori pubblici e non è normale che arrivi ad appalto già assegnato».

L’appalto per la bonifica di monte Calvario riguarda la messa in sicurezza dell’intera area (dagli agli ’50 e fino al 1998 luogo di estrazione e produzione di materiale destinato all’edilizia). L’opera finale è la realizzazione di un parco verde. Alla base dei lavori, l’incapsulamento delle fibre di fluoroedenite (minerale naturale assimilabile all’amianto) che qui si trovano sotto forma di venature nelle rocce laviche. Fibre diffuse in tutto il paese e nelle sue costruzioni edili, tali da avere provocato decine di morti per mesotelioma pleurico.

La lievitazione dei costi

Un precedente intoppo, dopo l’assegnazione dell’appalto, si era verificato quando l’impresa Rem aveva avanzato la richiesta di una serie di aggiornamenti, a partire dai costi dei materiali che nel frattempo sono aumentati.

Tutte questioni che hanno portato l’impresa e il Comune davanti al Collegio Consultivo Tecnico (presieduto dal prof. Antonio Saitta).

L’organismo si è espresso a febbraio in modo favorevole alla linea del Comune, che aveva sollecitato l’impresa a procedere nei lavori. Adesso, però, la vicenda che riguarda la “Gentile Ambiente” appare parecchio più complessa e delicata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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