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Giulia Granata diventa Valentina Salamone: docu-fiction di “Amore criminale” su Rai 3

Il caso dell’uccisione della giovane biancavillese in prima serata nel programma condotto da Matilde D’Errico

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di Sandra Mazzaglia

Ricordare le tante donne uccise ma anche dare voce alle famiglie delle vittime. È questo l’obiettivo della nuova serie di “Amore Criminale”, in onda la domenica sera, alle 21.15 su Rai3. Sei nuove puntate, che ancora una volta, saranno occasione di sensibilizzazione e denuncia su un tema importante e delicato qual è la violenza di genere. Alla conduzione della trasmissione – ideata e scritta da Matilde D’Errico – riconfermata per il terzo anno consecutivo, l’attrice Veronica Pivetta. 

Nella seconda puntata, del 26 gennaio, si parlerà del caso di Valentina Salamone, la biancavillese trovata morta il 24 luglio del 2010 in una villetta di Adrano.

Per la morte di Valentina, in un primo momento era stata chiesta l’archiviazione, ritenendolo un suicidio, ma la Procura aveva avocato a sé l’inchiesta dopo le perizie dei carabinieri del Ris che ritennero di avere trovato tracce di sangue di un uomo, riconducibili a Nicola Mancuso, sotto le scarpe della giovane. Mancuso, che è sposato ed aveva avuto una relazione con la vittima, si è sempre proclamato innocente. Ma lo scorso giugno, la Corte d’Assise di Catania ha condannato all’ergastolo il 33enne, riconoscendolo colpevole dell’omicidio di Valentina

Protagonista del docu-fiction, da sempre tratto distintivo del programma, nel ruolo di Valentina, sarà la giovane licodiese, Giulia Granata. Giulia, dal volto di una bellezza disarmante e dallo sguardo profondo, spontanea e spigliata, ma al tempo stesso seria e matura – nonostante i suoi 20 anni – ha saputo conquistare l’attenzione del regista, Maurizio Iannelli, che l’ha notata tra oltre 200 provinanti e infine scelta per interpretare il delicato ruolo di Valentina.

«Una vera prova di forza è stata per me – dice Giulia – raccontare e rivivere scena dopo scena (dallo strangolamento, alla simulazione dell’impiccagione fino alla bara), seguendo scrupolosamente gli atti processuali, un omicidio così efferato. Difficile non immedesimarsi e farsi coinvolgere, provandone lo strazio e il dolore. Ma sono onorata di averlo fatto, con l’obiettivo di rendere un servizio di sensibilizzazione sul tema della violenza di genere. Ringrazio tutto lo staff, che mi ha sostenuta». 

Potrebbe iniziare da qui il viaggio di Giulia nel mondo del cinema, anche se tra uno shooting fotografico e una sfilata, non perde mai di vista lo studio, frequentando la facoltà di Economia. Una cosa è certa, sentiremo di sicuro parlare di lei in futuro.

Nel docu-fiction vedremo anche un’altra licodiese, Aurora Mammino, che con la sua bellezza mediterranea interpreterà una delle amiche con le quali la vittima condivideva la sua passione per la danza latino-americana.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Bonifica anti-amianto, nuovo inghippo: interdittiva antimafia ad un’impresa

Il parco verde di monte Calvario rischia di imbrigliarsi in un reticolato di ricorsi e sospensive

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© Foto Biancavilla Oggi

Ancora un diversivo nell’iter della bonifica dell’area di monte Calvario a Biancavilla. Il taglio del nastro risale al febbraio 2023, eppure gli interventi di risanamento e creazione di un parco urbano – al di là del monitoraggio ambientale preliminare già ultimato – attendono di essere avviati.

Adesso – come è in grado di raccontare Biancavilla Oggi – l’ultimo intoppo riguarda un provvedimento di interdittiva antimafia nei confronti di una delle società interessata all’appalto. La “Gentile Ambiente spa” con sede a Casoria, infatti, è stata raggiunta da un’informativa antimafia ostativa da parte della Prefettura di Napoli. Un provvedimento già caricato e visibile nella Banca dati nazionale Antimafia.

L’importo complessivo degli interventi è di circa 17 milioni di euro, frutto di un accordo quadro – siglato nell’ottobre del 2020 – tra Regione Sicilia e ministero dell’Ambiente sulle bonifiche dei grandi siti inquinati, su progetto redatto dall’Ufficio tecnico comunale. Oltre alla “Gentile Ambiente”, nell’associazione temporanea di imprese c’è la Rem (si era sfilata una terza impresa, la Lab. Studio Chimico Ambientale).

La novità dell’interdittiva antimafia per una delle imprese è subito balzata agli occhi dei funzionari del Comune di Biancavilla. Interpellato da Biancavilla Oggi, il sindaco Antonio Bonanno fa sapere che «l’amministrazione comunale si è già attivata per avviare le procedura di esclusione della ditta dai lavori».

Semplice a dirlo, più tortuoso il percorso che potrebbe essere tracciato dagli eventi. Il rischio concreto è che l’appalto venga messo in secondo piano rispetto a carte bollate, ricorsi e sospensive, pregiudicando l’effettivo avvio e svolgimento della bonifica. Che il progetto del polmone verde di monte Calvario resti sulla carta, imbrigliato nei reticolati della giustizia amministrativa, è uno scenario possibile.

Le contromosse dell’impresa

D’altra parte, la “Gentile Ambiente” ha immediatamente attivato tutte le azioni giurisdizionali necessarie a fronteggiare gli effetti di una misura che considera illegittima.

A farlo sapere sono il presidente del Consiglio di Amministrazione della società, Giovanni Gentile, e l’avv. Lorenzo Lentini. L’impresa napoletana ha presentato già ricorso con istanza di sospensione cautelare presso il Tar della Campania «contestando il difetto assoluto del presupposto e la non idoneità dei fatti segnalati». Il Tar discuterà nella Camera di Consiglio prevista per il 17 aprile.

Altra istanza è stata presentata al Tribunale di Napoli – Servizio Misure di Prevenzione per la nomina di un controllore giudiziario «che a fronte della terzietà della società rispetto a contesti di tipo mafioso, consenta la prosecuzione vigilata dell’attività di impresa».

«L’altra ditta proceda nei lavori»

Se l’intento dell’impresa è quello di invitare la stazione appaltante a «soprassedere da qualsiasi provvedimento pregiudizievole di carattere definitivo», a Biancavilla si guarda avanti, puntando ad escludere la ditta napoletana.

«È stata effettuata – ci dice il sindaco Bonanno – una sorta di verifica preliminare nei confronti della mandataria (la Rem, ndr) per capire se questa ha tutti i requisiti per procedere nei lavori senza l’altra. Riteniamo che questo sia possibile. Certo, un’interdittiva antimafia che arriva dopo due anni è un’anomalia per i lavori pubblici e non è normale che arrivi ad appalto già assegnato».

L’appalto per la bonifica di monte Calvario riguarda la messa in sicurezza dell’intera area (dagli agli ’50 e fino al 1998 luogo di estrazione e produzione di materiale destinato all’edilizia). L’opera finale è la realizzazione di un parco verde. Alla base dei lavori, l’incapsulamento delle fibre di fluoroedenite (minerale naturale assimilabile all’amianto) che qui si trovano sotto forma di venature nelle rocce laviche. Fibre diffuse in tutto il paese e nelle sue costruzioni edili, tali da avere provocato decine di morti per mesotelioma pleurico.

La lievitazione dei costi

Un precedente intoppo, dopo l’assegnazione dell’appalto, si era verificato quando l’impresa Rem aveva avanzato la richiesta di una serie di aggiornamenti, a partire dai costi dei materiali che nel frattempo sono aumentati.

Tutte questioni che hanno portato l’impresa e il Comune davanti al Collegio Consultivo Tecnico (presieduto dal prof. Antonio Saitta).

L’organismo si è espresso a febbraio in modo favorevole alla linea del Comune, che aveva sollecitato l’impresa a procedere nei lavori. Adesso, però, la vicenda che riguarda la “Gentile Ambiente” appare parecchio più complessa e delicata.

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