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Sedici aule “cedute” alla “Sturzo”, Bonanno: «Polemiche intollerabili»

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© Foto Biancavilla Oggi

Sedici aule cedute alla scuola media “Luigi Sturzo” da parte dell’Istituto comprensivo “Antonio Bruno” (13) e del Secondo circolo didattico (3) nell’edificio tra viale dei Fiori e via dei Mandorli. È questa la soluzione uscita formalmente fuori dal Consiglio d’istituto della “Bruno”, riunitosi in prima battuta mercoledì e poi nella giornata di oggi, per fare fronte ai disagi e alle polemiche sui “doppi turni” e alla difficile convivenza negli stessi locali, resasi necessaria dopo la scossa sismica del 6 ottobre.

La cessione delle aule consentirebbe alla “Sturzo” di gestire autonomamente la turnazione mattutina e pomeridiana. Certo è che non sarà possibile la frequentazione di tutti gli alunni di mattina, come in tanti chiedevano e si aspettavano. La “Bruno”, d’altro canto, avrà anche i suoi disagi, avendo ricavato, come aule per lo svolgimento didattico, pure quelle di informatica, la biblioteca e persino la stanza della dirigente scolastica.

Bisogna capire se si tratta di una soluzione che stia bene e venga accettata da dirigente, genitori, insegnanti e alunni della “Sturzo”. Accettazione che non appare scontata.

«Abbiamo lavorato per settimane, assieme ai dirigenti scolastici, affinché –specifica il sindaco Antonio Bonanno– sui doppi turni si potesse giungere ad una soluzione condivisa e condivisibile. Nell’esclusivo interesse dei nostri figli. Ed in queste settimane non vi è stata alcuna politica di attesa. C’è stata, semmai, la volontà incessante dell’amministrazione di trovare un accordo che richiamasse al buon senso. Lontani dal clamore, dagli slogan e, soprattutto, da qualunque pregiudizio».

Il primo cittadino è stato investito da più parti affinché promuovesse lui un intervento risolutivo, visto che una scelta condivisa tra le due scuole non è stata raggiunta.

«Il cambio di programmazione dei turni –precisa ora Bonanno– non è di competenza del primo cittadino, nonostante io stesso l’abbia sollecitato e suggerito a più riprese. E tutte le proposte o possibili alternative avanzate nella mia stanza al Palazzo municipale non hanno mai trovato la piena volontà di essere accolte. In uno degli ultimi incontri, alla presenza dei rispettivi dirigenti e collaboratori, era stata anche avanzata la possibilità (accettata e sottoscritta dai partecipanti al tavolo) di una turnazione tra gli istituti “Sturzo” e “Bruno” che partisse dal prossimo mese di marzo: una proposta che sarebbe, poi, stata sottoposta al vaglio dei due consigli d’istituto. Ma anche quest’ultima istanza è stata rifiutata».

«Oggi pomeriggio il Consiglio della “Bruno” –ricorda ancora il sindaco– ha deliberato positivamente in merito all’utilizzo di ulteriori classi al fine di garantire alla “Sturzo” una turnazione che possa partire già dal prossimo 4 febbraio. Anche il Secondo Circolo didattico si è reso disponibile a garantire alla “Sturzo” una parte delle sue aule. Spetta, quindi, adesso alla “Sturzo” accogliere o meno la proposta. Una cosa è certa: non intendo tollerare inutili polemiche su una questione scaturita dall’emergenza e che merita solo sensibilità e collaborazione. Da parte di tutti. In nome della nostra Biancavilla e dei nostri figli».

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A Biancavilla prevista una “casa di comunità” tra le 29 che realizzerà l’Asp

Rappresentano il fulcro della nuova rete territoriale che fornirà un’assistenza sanitaria 24 ore su 24

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La Direzione strategica dell’ASP di Catania ha approvato, in linea tecnica e in linea amministrativa, i progetti di fattibilità tecnico-economica di 29 Case di Comunità e di 10 Ospedali di Comunità. L’importo complessivo degli interventi è di poco inferiore a 71 milioni di euro, di cui 66 milioni circa da finanziamento Pnrr e 5 milioni da bilancio aziendale. Una delle case di comunità è prevista a Biancavilla.

Le Case di Comunità sono il fulcro della nuova rete territoriale al quale il cittadino può accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria e sociosanitaria. In tali strutture, i cittadini potranno trovare assistenza 24 ore su 24, ogni giorno della settimana, con un’ampia offerta.

I servizi riguardano: medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali interni, infermieri di famiglia e comunità, altri professionisti sanitari, supportati da adeguata strumentazione tecnologica e diagnostica di base (ecografo, elettrocardiografo, spirometro, ecc.).

Le Case di Comunità si distinguono in Hub e Spoke, alla luce delle caratteristiche orografiche e demografiche del territorio, al fine di favorire la capillarità dei servizi e maggiore equità di accesso, in particolare nelle aree interne e rurali.

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