In città
Gli esuli epiroti a Callìcari in una rievocazione storica e leggendaria

di Giuseppe Gugliuzzo
«Ci riteniamo pienamente soddisfatti, non ci aspettavamo la partecipazione e l’affluenza di così tante persone». Queste le parole della presidente dell’associazione “Arbereshe”, la prof.ssa Milazzo. Associazione ha organizzato il primo corteo in costumi d’epoca per la rievocazione storica (e leggendaria) della venuta degli esuli albanesi nella contrada adernese di Callicari, il cui insediamento avvenuto alla fine del 1400 diede poi inizio alla comunità di Biancavilla.
Un corteo partito da Villa delle Favare ed arrivato fino in basilica, dove è stata rappresentata la “leggenda del fico” con l’icona della Madonna rimasta imbrigliata nei rami, ritenuto segno prodigioso perché i profughi si stabilissero proprio in quella contrada.
Un centinaio di figuranti, alcuni anche a cavallo, come Giorgio Castriota “Skanderbeg”, eroe albanese. Personaggi nobili e popolani: le famiglie guidate da Cesare Masi e i Moncada, che concessero la licentia populandi ai profughi, in fuga dalle loro terre per l’invasione ottomana.
«Questo corteo ci ha reso fieri e volenterosi di voler proseguire questa tradizione per il nostro paese – ha affermato la Milazzo a Biancavilla Oggi – è stato un anno di partenza, non potevamo immaginare una tale partecipazione. Forse per l’anno prossimo bisognerebbe rivedere i sistemi di contenimento della folla e l’amplificazione, ma nonostante tutto sono molto soddisfatta».
Alla manifestazione, che ha avuto il patrocinio della Regione Sicilia per volere dell’assessore al Turismo, Sandro Pappalardo, hanno partecipato pure gli sbandieratori dell’associazione “Fenicia Moncada” di Belpasso e l’associazione “Sicularagonensia” di Randazzo.
«A questo corteo lavoriamo da quattro mesi e sicuramente – sottolinea ancora Milazzo – per il prossimo anno penseremo a delle figure ancor più specifiche, proprio perché abbiamo intenzione di approfondire l’origine delle famiglie greco-albanesi a Biancavilla. Quest’anno abbiamo realizzato una sessantina di abiti di sana pianta ed è stata un’impresa. Abbiamo molto lavorato, ma questa fatica è stata ben ricompensata nel vedere la gente orgogliosa di avere finalmente una rievocazione tutta sua, materializzata in quel corteo».
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In città
Campo di basket “Tanino La Piana”: «Fu riferimento per lo sport a Biancavilla»
Intitolazione voluta dall’amministrazione Bonanno, i familiari: «Una gioia che venga ricordato nostro zio»

Assieme ai giovani studenti delle scuole di Biancavilla, il sindaco Antonio Bonanno e l’assessore allo Sport, Salvo Di Marzo, hanno inaugurato il nuovo campo di pallacanestro, attiguo allo stadio comunale. La struttura è stata intitolata all’indimenticato Tanino La Piana, maestro di basket che ha trasmesso la passione per lo sport a varie generazioni di biancavillesi.
A scoprire la targa commemorativa sono stati, assieme al sindaco, Franco e Francesco La Piana, nipote e tris-nipote dell’allenatore biancavillese.
«È una gioia sapere che la città si ricorda di mio zio», ha detto commosso di Franco La Piana. «È bello che il basket torni a essere uno sport praticato dai giovani com’è stato nel passato grazie a mio zio».
Tagliato il nastro inaugurale, dopo la benedizione impartita da padre Salvatore Verzì e l’intervento di Salvuccio Furnari, i ragazzi delle scuole hanno dato vita a un vero e proprio allenamento sotto canestro.
«Torna nel suo splendore il campo di basket comunale – commenta l’assessore allo Sport, Salvo Di Marzo – disponibile sin d’ora per tutti giovani che vogliono praticare questo sport. Per loro si tratta di scoprire nuove abilità corporee o, più semplicemente, divertirsi esaltando la logica di squadra».
«Quest’area – sottolinea il sindaco Bonanno – si appresta a diventare una Cittadella dello Sport. C’è il campo di basket “Tanino La Piana” totalmente riqualificato, accanto ad esso ci sono due campi da tennis e lo stadio comunale e presto sorgerà la nuova piscina comunale, anch’essa a disposizione della città. Nei prossimi giorni sveleremo la “road map” dell’impianto natatorio e di un’altra struttura sportiva. Educare i giovani allo sport, inteso come sana disciplina e rispetto delle regole, è un impegno primario della mia amministrazione. Fatto nella maniera giusta accresce la capacità di apprendere condotte utili per la crescita personale».
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Biancavilla Oggi
7 Ottobre 2018 at 23:31
Non è una tesi di Salomone. Anche la tradizione parla indistintamente di epiroti e albanesi, senza che questo rappresenti una contraddizione. Ad ogni modo vorremmo sperare che le tesi del prof. Salomone non siano oggetto di Inquisizione e nessuno rischi di essere bruciato.
DINDIN
7 Ottobre 2018 at 22:46
Epiroti e non Albanesi? Giuseppe Gugliuzzo ha fatto proprie le ipotesi che Giosuè Salomone espone nella sua opera “Biancavilla e i Niger”?