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In città

La “Via Crucis” di Pietro Rinaudo, nella chiesa dell’Annunziata 14 opere

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Le opere realizzate “olio su tela” dall’artista catanese sono state possibili, grazie al finanziamento voluto da una parrocchiana. Recuperate le cornici della “Badia”.

 

di Giuseppe Gugliuzzo

Un’altra importante opera ha arricchito la chiesa Annunziata di Biancavilla per la parrocchia di padre Giovambattista Zappalà. Si tratta di una nuova Via Crucis con quattordici stazioni realizzate da Pietro Rinaudo, giovane artista catanese. Le cornici utilizzate sono però quelle della Via Crucis dell’antica chiesa della “Badìa”.

«La Via Crucis dipinta per padre Zappala’ –dice Rinaudo a Biancavilla Oggi– nasce dall’esigenza di donare alla chiesa un’opera che possa recuperare le antiche cornici di una vecchia e ormai perduta opera. L’impostazione classica e quasi caravaggesca della luce viene stemperata da un colore di fondo plumbeo che incombe in tutte le 14 stazioni e simboleggia l’ora buia della prova suprema. Anche le figure che si stagliano silenti e solitarie riflettono il dramma umano della solitudine nella esperienza del dolore».

«Gli arbusti secchi, la terra riarsa, la rassegnazione e lo sconforto degli attori –continua ancora l’artista– sono soltanto un corollario del dramma più profondo che si consuma in questa storia. Solo Lui rimane. Solo, persino nel varcare la soglia della Morte. Solo in questa deposizione finale dove viene riavvolto in quelle vesti da cui si era spogliato. Perché l’Amore pretende che diveniamo docili e inermi, ci vuole bambini per risorgere con Lui».

Queste opere sono state interamente finanziate da una parrocchiana dell’Annunziata, che aveva espresso il desiderio di poter donare una nuova Via Crucis che abbellisse la chiesa. È un’opera unica, realizzata a mano, olio su tela.

Dal suo canto, don Giovambattista Zappalà, sottolinea a Biancavilla Oggi «l’importanza della Via Crucis, perché evoca la passione di Cristo, che diventa per noi modello di vita, di amore e di donazione. E diventa inoltre anche un modo per promuovere l’arte e i talenti giovanili».

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In città

Kermesse “sanremese” per il Carnevale della comunità “Cenacolo Cristo Re”

Musica, balli, “chiacchiere” e coriandoli per gli ospiti della struttura terapeutica di via San Placido

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Sull’eco del Festival di Sanremo e approfittando delle giornate dedicate al divertimento, anche gli ospiti della Comunità Terapeutica “Cenacolo Cristo Re” di Biancavilla hanno voluto organizzare per il Carnevale una kermesse musicale con canzoni e premi.

Nel salone dell’Istituto di via San Placido, grazie alla collaborazione di tutte le figure professionali e di volontariato esterno, si è tenuta la competizione. Una gara in cui i concorrenti, ospiti della struttura, si sono “sfidati”, intonando canzoni di ogni tempo. Valletta d’eccezione che ha accompagnato i “cantanti” alla postazione predisposta per l’esibizione, destando l’ilarità di tutti, un’infermiera in abito carnascialesco che rappresentava la “Sirenetta”. Una giuria composta da vari operatori ha stabilito i primi tre classificati, assegnando un premio. Un gadget a tutti i partecipanti.

L’evento, in ogni sua parte, è frutto dei vari laboratori che si tengono giornalmente in comunità al fine di favorire il percorso riabilitativo degli ospiti (maschere allestite nel Gruppo creativo, canzoni provate e preparate nel Laboratorio musicale…). Non sono mancati musica e balli di gruppo, “chiacchiere” (i dolci tipici del periodo) e coriandoli.

Gli ospiti del “Cenacolo”, inoltre, hanno vissuto l’atmosfera del Carnevale, tra le vie cittadine e nelle piazze di Biancavilla, ammirando i gruppi in maschera e i carri allegorici.

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In città

Nella chiesa del Purgatorio evento ispirato ai “nannareddi” della Civita

Uno spettacolo-recital con Carmelo Zuccaro organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi

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Un’atmosfera carica di emozione nella Chiesa del Purgatorio di Biancavilla, dove si è tenuto il concerto di Natale “a bona nova”. Lo spettacolo-recital, organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi, ha rievocato musiche, canti, poesie e litanie della novena natalizia tradizionale siciliana, cantata da suonatori e poeti di inizio Novecento nei quartieri di Catania, dove venivano chiamati “nannareddi”, e di tutte le città della Sicilia.

Un evento che è ispirato dai ricordi d’infanzia di Carmelo Zuccaro, che nel quartiere catanese della “Civita” ascoltava direttamente dai “nannareddi” musiche, canti e recitativo, ed arricchito dalle testimonianze degli anziani dello stesso quartiere. Proprio a loro si deve il recupero dei contenuti di questo antico racconto, che rievoca atmosfere e tradizioni di epoche ormai scomparse ma che riescono ancora ad affascinare e coinvolgere il pubblico.

Uno spettacolo impreziosito dal suono finale della “ciaramella” ed animato dallo stesso Zuccaro, nel ruolo di cantaturi. Con lui: Giorgio Maltese al violino, friscalettu, mandolino e ciaramedda, Mimmo Aiola alla chitarra e Savì Manna, poeta.

Prima del concerto, una messa celebrata dall’assistente spirituale della confraternita, don Pino Salerno, in memoria dei confrati defunti. Speciale ricordo per Gianmarco Rapisarda, prematuramente scomparso nell’ottobre scorso. Conclusioni affidate al governatore dell’arciconfraternita, Agostino Sangiorgio, per i saluti e gli auguri.

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