In città
Un flash mob per Valentina Salamone Il papà Nino: «Denunciare sempre»

Per la Giornata contro la violenza sulle donne, speciale ricordo in piazza Roma per la giovane biancavillese uccisa in una villetta di Adrano. Presenti i genitori.
di Salvo Sidoti
“Ti amo da vivere”. Una frase semplice, non sempre scontata, alla quale viene quasi sempre preferita la più diffusa “Ti amo da morire”, che simboleggia, a volte, l’anticamera di tragedie. Per questo motivo “Ti amo da vivere” sintetizza il messaggio lanciato con la coinvolgente iniziativa di Biancavilla, promossa dall’amministrazione comunale e dal Liceo delle Scienze Umane e dall’Istituto Tecnico e Tecnologico, nell’ambito della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Centinaia gli alunni coinvolti, prima con laboratori creativi in classe e poi con il flash mob in piazza Roma, tutti insieme per lanciare messaggi positivi: il valore della vita, il rispetto degli altri e soprattutto per gridare “No alla violenza sulle donne”.
I ragazzi sono stati protagonisti dello spettacolare flash mob, per rappresentare un messaggio semplice: l’amore è vita e non morte. Con un gioco coreografico in un grande cerchio, lettere in movimento hanno prima formato la frase “Ti amo da morire”, poi ricomposta con altre lettere in “Ti amo da vivere”. Ma il pensiero di tutti è andato ad una bella e sfortunata ragazza, Valentina Salamone, la 19enne biancavillese trovata impiccata in una villetta di Adrano nel luglio del 2010, per la drammatica vicenda legata alla sua morte è in corso un processo per omicidio.
A lei è stato dedicato un momento della manifestazione, alla presenza dei suoi genitori, commossi quando in tanti hanno ricordato la giovane. «Biancavilla non dimentica Valentina – ha detto l’assessore biancavillese alle Pari opportunità, Cristina Toscano.
«Sono contento per questa iniziativa – dice Nino Salamone, il papà di Valentina – perché quello che è accaduto a mia figlia potrebbe accadere ad altre. Bisogna denunciare sempre perché gli assassini non debbono restare impuniti e deve essere sempre fatta giustizia».
«Ogni genere di violenza si combatte innanzitutto educando gli alunni alla pace – dice la prof.ssa Giusy Rasà del Liceo delle Scienze Umane – cosi come facciamo nella nostra scuola».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

In città
Kermesse “sanremese” per il Carnevale della comunità “Cenacolo Cristo Re”
Musica, balli, “chiacchiere” e coriandoli per gli ospiti della struttura terapeutica di via San Placido

Sull’eco del Festival di Sanremo e approfittando delle giornate dedicate al divertimento, anche gli ospiti della Comunità Terapeutica “Cenacolo Cristo Re” di Biancavilla hanno voluto organizzare per il Carnevale una kermesse musicale con canzoni e premi.
Nel salone dell’Istituto di via San Placido, grazie alla collaborazione di tutte le figure professionali e di volontariato esterno, si è tenuta la competizione. Una gara in cui i concorrenti, ospiti della struttura, si sono “sfidati”, intonando canzoni di ogni tempo. Valletta d’eccezione che ha accompagnato i “cantanti” alla postazione predisposta per l’esibizione, destando l’ilarità di tutti, un’infermiera in abito carnascialesco che rappresentava la “Sirenetta”. Una giuria composta da vari operatori ha stabilito i primi tre classificati, assegnando un premio. Un gadget a tutti i partecipanti.
L’evento, in ogni sua parte, è frutto dei vari laboratori che si tengono giornalmente in comunità al fine di favorire il percorso riabilitativo degli ospiti (maschere allestite nel Gruppo creativo, canzoni provate e preparate nel Laboratorio musicale…). Non sono mancati musica e balli di gruppo, “chiacchiere” (i dolci tipici del periodo) e coriandoli.
Gli ospiti del “Cenacolo”, inoltre, hanno vissuto l’atmosfera del Carnevale, tra le vie cittadine e nelle piazze di Biancavilla, ammirando i gruppi in maschera e i carri allegorici.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
In città
Nella chiesa del Purgatorio evento ispirato ai “nannareddi” della Civita
Uno spettacolo-recital con Carmelo Zuccaro organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi

Un’atmosfera carica di emozione nella Chiesa del Purgatorio di Biancavilla, dove si è tenuto il concerto di Natale “a bona nova”. Lo spettacolo-recital, organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi, ha rievocato musiche, canti, poesie e litanie della novena natalizia tradizionale siciliana, cantata da suonatori e poeti di inizio Novecento nei quartieri di Catania, dove venivano chiamati “nannareddi”, e di tutte le città della Sicilia.
Un evento che è ispirato dai ricordi d’infanzia di Carmelo Zuccaro, che nel quartiere catanese della “Civita” ascoltava direttamente dai “nannareddi” musiche, canti e recitativo, ed arricchito dalle testimonianze degli anziani dello stesso quartiere. Proprio a loro si deve il recupero dei contenuti di questo antico racconto, che rievoca atmosfere e tradizioni di epoche ormai scomparse ma che riescono ancora ad affascinare e coinvolgere il pubblico.
Uno spettacolo impreziosito dal suono finale della “ciaramella” ed animato dallo stesso Zuccaro, nel ruolo di cantaturi. Con lui: Giorgio Maltese al violino, friscalettu, mandolino e ciaramedda, Mimmo Aiola alla chitarra e Savì Manna, poeta.
Prima del concerto, una messa celebrata dall’assistente spirituale della confraternita, don Pino Salerno, in memoria dei confrati defunti. Speciale ricordo per Gianmarco Rapisarda, prematuramente scomparso nell’ottobre scorso. Conclusioni affidate al governatore dell’arciconfraternita, Agostino Sangiorgio, per i saluti e gli auguri.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
-
Cronaca1 mese ago
Così parlò il comandante Lanaia, sul banco degli imputati per minaccia
-
Cronaca2 mesi ago
Sequestrati 160 kg di carne, pesce e ortofrutta: batosta per un ristorante
-
Cronaca1 mese ago
Per la “fiera della vergogna” giustizia lumaca: in tre condannati a 10 anni
-
Fuori città1 mese ago
Lava, neve, cielo stellato: l’Etna visto da Biancavilla dall’astrofotografo Tumino