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Gli “incivili del sabato sera” anche contro il monumento ai Caduti

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Il monumento ai Caduti imbrattato, proprio nel Centenario della Grande Guerra

Scritte deturpanti e rifiuti lasciati davanti la chiesa. Angoli trasformati in pubblici orinatoi. Gli abitanti della zona di piazza Annunziata: «Siamo ostaggio nelle nostre case e chi deve contrastare questi fenomeni resta immobile».

 

di Vittorio Fiorenza

Nemmeno il monumento ai Caduti, con i nomi dei 500 biancavillesi, morti cent’anni fa nel corso della Grande Guerra, è stato risparmiato dagli “incivili del sabato sera”. Scritte spry “tappezzano” le lastre commemorative di marmo bianco di piazza Annunziata, a Biancavilla. Tutt’intorno cocci di bottiglie e rifiuti. Pochi passi più in là, proprio davanti al portale dell’omonima chiesa retta da padre Giovambattista Zappalà, resti di panini, lattine e bottiglie. Scritte e scarabocchi deturpanti persino sulla facciata della chiesa.

Sono scene che si ripetono ciclicamente. Un’inciviltà infinita e costante, su cui si contrappone un’impunità ormai rassegnata. Nelle viuzze vicine, poi, gli angoli meno illuminati si trasformano in pubblici orinatoi o luoghi per incontri fugaci con tutti… i “resti” che ne conseguono. Tocca ai residenti ripulire il mattino seguente.

Scene ordinarie: rifiuti lasciati davanti la chiesa dell’Annunziata

«Qui siamo ostaggio nelle nostre stesse abitazioni e nessuno dà ascolto alle nostre esigenze di cittadini, in estate è peggio ma anche adesso il problema resta», lamentano alcuni abitanti, esprimendo un punto di vista diffuso e condiviso da tutti.

«La maleducazione diffusa è la questione centrale, ma chi dovrebbe contrastarla, a cominciare dai vigili urbani e dal Comune, si mostra impotente ed immobile», specifica un pensionato, che aggiunge: «Mi sono stancato di fare segnalazioni, non servono a nulla».

Il caso di piazza Annunziata è quello emblematico perché rappresenta la zona-simbolo del ritrovo giovanile e della movida cittadina. Ma non è affatto l’unico. Stesse scene si ripetono ogni fine settimana in tutto il centro storico, fino in piazza Roma e piazza Collegiata, ai piedi della basilica “Maria Santissima dell’Elemosina”.

Proprio qui, qualche anno fa, il prevosto, padre Pino Salerno, si è dovuto trasformare in un vero e proprio netturbino per ripulire la gradinata della chiesa e rimuovere bottiglie di birra e lattine di coca-cola.

Padre Pino Salerno in versione “netturbino”

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A Biancavilla prevista una “casa di comunità” tra le 29 che realizzerà l’Asp

Rappresentano il fulcro della nuova rete territoriale che fornirà un’assistenza sanitaria 24 ore su 24

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© Foto Biancavilla Oggi

La Direzione strategica dell’ASP di Catania ha approvato, in linea tecnica e in linea amministrativa, i progetti di fattibilità tecnico-economica di 29 Case di Comunità e di 10 Ospedali di Comunità. L’importo complessivo degli interventi è di poco inferiore a 71 milioni di euro, di cui 66 milioni circa da finanziamento Pnrr e 5 milioni da bilancio aziendale. Una delle case di comunità è prevista a Biancavilla.

Le Case di Comunità sono il fulcro della nuova rete territoriale al quale il cittadino può accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria e sociosanitaria. In tali strutture, i cittadini potranno trovare assistenza 24 ore su 24, ogni giorno della settimana, con un’ampia offerta.

I servizi riguardano: medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali interni, infermieri di famiglia e comunità, altri professionisti sanitari, supportati da adeguata strumentazione tecnologica e diagnostica di base (ecografo, elettrocardiografo, spirometro, ecc.).

Le Case di Comunità si distinguono in Hub e Spoke, alla luce delle caratteristiche orografiche e demografiche del territorio, al fine di favorire la capillarità dei servizi e maggiore equità di accesso, in particolare nelle aree interne e rurali.

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