Scuola
Dispersione scolastica, in due anni 17 laboratori al liceo Scienze umane
Progetto della cooperativa “Koiné”, coinvolti 150 alunni. Le attività si sono svolte in orari pomeridiani. Il preside Egidio Pagano: «Noi, punto di riferimento per tutto il territorio».
Si è concluso il progetto “Dal semaforo alla rotonda” contro la dispersione scolastica, che per due anni ha visto coinvolta la cooperativa “Koinè”, insieme alla onlus “Diversamente Uguali”, e che si è svolto nelle ore pomeridiane al liceo delle Scienza umane “Mario Rapisardi” di Biancavilla.
Promosso nell’ambito di un più articolato intervento della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed attuato dal Dipartimento della Gioventù e del servizio civile, l’iniziativa, in concreto, si è posta la finalità di favorire l’inclusione sociale, il coinvolgimento e il sostegno di giovani in condizioni di disagio.
Gli alunni coinvolti sono stati 150 e i laboratori sono stati 17: teatro sociale, video opportunità, dal web alla web radio, mappe di comunità, sportivo… Tra i servizi offerti, anche lo sportello counseling.
«C’è stata una sinergia tra i vari enti coinvolti, siamo soddisfatti che la scuola –sottolinea il dirigente scolastico Egidio Pagano– sia stata punto di riferimento per tutto il territorio, non solo come fonte di istruzione ma anche come punto di unione e confronto tra i giovani. Ne è dimostrazione il fatto che in orari extra scolastici vi sono stati tanti alunni a partecipare alle varie attività».
«Un bellissimo progetto, che non solo ha attenzionato i casi limiti per la dispersione scolastica ma ha fornito a molti giovani nuove conoscenze sul mondo del mercato e della comunicazione. Inoltre i laboratori hanno stimolato molti ragazzi a realizzare e sperimentare i propri interessi in campo multimediale e sociale, sottolinea lo psicologo Alessio Leotta, che ha avuto il ruolo di “facilitatore didattico”.
Soddisfazioni che si aggiungono a quelle dei referenti della cooperativa “Koiné” e dell’associazione “Diversamente uguali”, Antonino Santangelo e Mariella Papotto.
Nella giornata conclusiva sono stati mostrati i diversi elaborati che hanno realizzato in questi mesi i ragazzi.
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Cultura
“I Belvedere dell’Anima”, il maestro Antonio Presti fa tappa alla “Sturzo”
Il mecenate agli alunni della scuola di Biancavilla: «Coltiviamo la bellezza e restituiamola al territorio»
“Grande Madre Etna: i Belvedere dell’Anima”. Il progetto del maestro Antonio Presti, celebre per il suo impegno nella valorizzazione artistica e territoriale, presentato nella scuola media “Luigi Sturzo” di Biancavilla.
Un progetto che guarda oltre il visibile. L’iniziativa, promossa dalla fondazione che porta il nome del mecenate, ha come obiettivo quello di rigenerare i luoghi simbolo del territorio etneo, trasformando i belvedere in veri e propri “bel-vedere dell’anima”. Attraverso il coinvolgimento delle scuole, il progetto mira a sensibilizzare le nuove generazioni alla bellezza del paesaggio, alla cultura e alla tutela ambientale, promuovendo una visione che va oltre il turismo di massa e abbraccia la spiritualità e il legame con la natura.
Presti ha invitato i ragazzi a riflettere sul ruolo dell’uomo nei confronti della natura e sulla necessità di un nuovo approccio culturale che valorizzi la bellezza come strumento di crescita personale e collettiva. «La grande madre Etna – ha detto Presti – ci insegna che la bellezza non è solo ciò che vediamo, ma ciò che sentiamo e custodiamo. Il nostro compito è coltivare questa bellezza e restituirla al territorio».
«Onorati di essere parte del progetto»
L’appuntamento alla “Sturzo” segna l’inizio di un percorso che vedrà la scuola protagonista di un coinvolgimento attivo nel progetto. Nei prossimi mesi, gli studenti avranno l’opportunità di approfondire i temi trattati e di partecipare a visite guidate presso i belvedere selezionati.
«Si tratta di un’occasione unica per i nostri giovani, che potranno riscoprire il territorio non solo come risorsa naturale, ma – ha sottolineato la dirigente Concetta Drago – come parte integrante della loro identità culturale. Siamo onorati di essere parte di un’iniziativa che lascia un segno profondo nelle coscienze di chi vi partecipa».
La presentazione del progetto ha visto la partecipazione dell’assessore comunale all’Istruzione, Vincenzo Randazzo, di Filadelfio Grasso, pedagogista, autore di varie pubblicazioni e collaboratore di Biancavilla Oggi, e di Enzo Meccia, presidente dell’associazione SiciliAntica.
«Il nostro territorio ai piedi della Montagna ci parla di resilienza, ci educa a rialzarci dopo ogni caduta e ogni difficoltà – ha detto Filadelfio Grasso – come nel 1669 quando la disastrosa colata lavica distrusse 17 paesi etnei. Ma la forza e la tenacia dei nostri conterranei hanno saputo trarre da quel fuoco solidificato la pietra per edificare le proprie case e i propri paesi ancora più belli e maestosi».
Meccia ha parlato dei mulini ad acqua, delle fontane e delle tante bellezze del nostro paese che ormai stanno scomparendo.
L’incontro si è concluso con un vivace dibattito tra gli studenti e il Maestro Presti. Iniziativa resa possibile da Martina Migliorini e dai referenti di istituto, Giovanni D’Alì e Concita Asero: «Ancora una volta cultura, educazione e territorio possono intrecciarsi per generare bellezza e consapevolezza».
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