Fuori città
ScarpinAres, alla scoperta dell’Etna con un centinaio di universitari


Una passeggiata tra i boschi e le rocce laviche, per far conoscere agli studenti dell’Università di Catania il patrimonio paesaggistico e naturalistico dell’Etna.
È il progetto di promozione e valorizzazione ambientale dell’associazione giovanile “Ares” che, per il terzo anno consecutivo ha coinvolto tantissimi universitari in un tour affascinante tra le bellezze del Vulcano, spesso poco conosciuto ai più giovani.
L’idea è del biancavillese Antonio Pappalardo e dell’adranita Nicola Verzì, coadiuvati dai tanti giovani che danno vita all’associazione universitaria, particolarmente attiva nel mondo accademico, da oltre un decennio, occupandosi di sindacato studentesco, con numerose rappresentanze nei vari Dipartimenti dell’Ateneo catanese.
Anche quest’anno l’iniziativa “ScarpinAres” ha riscosso successo in termini di partecipazione, con un centinaio di ragazzi, tra curiosi e temerari delle escursioni, che hanno attraversato i sentieri dell’Etna, dal rifugio Ariel al rifugio Galvarina, strettamente legati alla storia delle colate del versante di Sud-Ovest.
«Vogliamo far avvicinare il più possibile gli studenti alle bellezze del nostro territorio – spiegano Pappalardo e Verzì di “Ares” – spesso, pur essendo siciliani, non conosciamo quegli scenari mozzafiato che solo il nostro Vulcano riesce ad offrire. Purtroppo, ciò che di bello abbiamo rimane inutilizzato o scarsamente valorizzato. L’iniziativa di sabato – concludono Pappalardo e Verzì – è stata pure un’occasione per staccare con la routine e smorzare l’ansia e la fatica degli esami».
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Cultura
Gerardo Sangiorgio ricordato a Modena: «Mio padre nell’orrore dei lager nazisti»
L’esperienza del biancavillese sopravvissuto ai campi di sterminio raccontata a Levizzano Rangone


Nella Giornata della Memoria, la figura di Gerardo Sangiorgio – biancavillese deportato nel 1943 nei lager nazisti per avere detto no alla Repubblica di Salò, coerentemente con i suoi principi morali e cristiani – ricordata anche in Emilia Romagna.
Il figlio di Gerardo, Placido Antonio (collaboratore di Biancavilla Oggi), è stato ospitato nella scuola “Celestino Cavedoni” di Levizzano Rangone (frazione di Castelvetro di Modena). Un incontro voluto dai docenti e dalla dirigente scolastica. Qui, Placido Antonio, ha trasmesso ai bambini di quarta e quinta elementare il messaggio e l’esempio del padre (scomparso nel 1993).
«La storia di mio padre –sottolineato Placido– è la storia di tanti ragazzi che nel momento della scelta seppero mettere a repentaglio la loro stessa vita, per un ideale più grande e dal valore universale».
«La voglia di conoscere la storia –ha proseguito– incontra la forza trainante delle storie di vita, in questo terreno c’è il seme dell’umanesimo. Quello che i lager intendevano obliare e che oggi le studentesse e gli studenti chiedono quale terreno di crescita, denominatore di coesistenza tra i popoli, indice di civiltà».
Dopo il suo intervento e la sua testimonianza, tante domande da parte dei bambini e degli insegnanti, riguardanti anche Biancavilla. A conclusione dell’incontro, un insegnante ha letto anche alcuni brani tratti sulla Shoah.
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