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Un grande gesto di generosità Casalinga donatrice d’organi

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Rosina Patti, morta a 57 anni per emorragia cerebrale

La 57enne di Biancavilla era stata colpita da emorragia cerebrale. I figli hanno acconsentito all’espianto: «Nostra madre era una donna di cuore». Sale così a quattro il numero di donazioni effettuate da biancavillesi.

 

Era tornata in Sicilia per accudire la mamma malata, ma si è trovata a compiere un gesto d’amore ancora più grande: donare gli organi.

La signora Rosina Patti, 57 anni, residente a Cittadella in provincia di Padova, da un po’ di tempo era rientrata a Biancavilla, dove vive la madre anziana.

Martedì mattina, però, è stata colpita da un’emorragia cerebrale, in seguito alla quale è stata ricoverata nel reparto di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Cannizzaro di Catania, dove dopo qualche giorno i medici hanno constatato la morte cerebrale.

Casalinga, la signora Patti lascia il marito e tre figli. Sono stati loro a dare ai medici il consenso al prelievo degli organi.

«Nostra madre era una donna di cuore. Era convinta che è giusto donare, quindi – dicono i figli – abbiamo compiuto la sua volontà. Per noi è un conforto sapere che qualcosa di lei continua a vivere in altre persone, che così si sono salvate o possono avere una vita migliore».

Concluso il periodo di osservazione, l’intervento è stato eseguito nella notte tra venerdì e sabato ed è durato alcune ore. Oltre al personale dell’ospedale Cannizzaro, che ha gestito la procedura, è intervenuta un’équipe dell’Ismett, che ha eseguito il prelievo di fegato e reni e trasportato gli organi a Palermo.

Con questo grande gesto di generosità, a Biancavilla salgono a quattro i donatori d’organi: Antonino Castro nel 1996, vittima di un incidente sul lavoro; Maria Pastanella nel 2001, colpita da emorragia cerebrale; Salvo Rubino nel 2009, morto a seguito di incidente con il suo scooter. E adesso Rosina Patti. Una scia d’altruismo, nonostante la carenza o l’assenza di piani di sensibilizzazione e informazione continuati e costanti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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1 Commento

1 Commento

  1. enrico dozio

    8 Ottobre 2016 at 20:11

    queste sono le notizie che dovrebbero finire in ogni tg

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Maurizio Costanzo e il suo “sosia” Giuseppe Petralia di Biancavilla

Il ricordo di un incontro al Parioli: «Mi somiglia veramente, forse ci hanno divisi alla nascita»

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Giuseppe Petralia è un giornalista di Biancavilla. La sua somiglianza con Maurizio Costanzo incuriosì lo stesso conduttore televisivo, al punto da volere salutare il collega dal palco del Parioli.

A ricordare quell’episodio è ora Petralia, da decenni collaboratore del quotidiano “La Sicilia” e corrispondente da Biancavilla negli anni ’70 e ‘80.

«La notizia della morte di Maurizio Costanzo – dice Petralia – mi è tanto dispiaciuta e reso triste. Ho avuto l’onore di conoscerlo personalmente come invitato alla trasmissione “Maurizio Costanzo Show” perché ero stato segnalato come suo sosia».

«Lei è il mio sosia, mi somiglia veramente, forse ci hanno divisi alla nascita», disse Costanzo a Petralia ad inizio di una puntata del suo programma su Canale 5.

«Dopo la trasmissione –ricorda ancora il giornalista biancavillese – ci siamo incontrati dietro al palco, dove Maurizio è stato nei miei confronti molto affabile e gentile. Quando mi ha salutato, mi ha detto “Se vieni a Roma, vienimi a trovare”. Purtroppo non ho potuto avere questa opportunità. Grazie amico e giornalista, riposa in pace».

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