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Alla “Luigi Sturzo” la testimonianza della mamma di Ciro Esposito

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Antonella Leardi, ospite della scuola “Luigi Sturzo” di Biancavilla. Una lezione di tolleranza, una testimonianza d’amore.

Dopo Taormina, è il secondo incontro siciliano, quello di Biancavilla, a cui partecipa la mamma di Ciro Esposito, il giovane tifoso napoletano, morto dopo diverse settimane di agonia a seguito degli scontri tra tifosi e degli spari di pistola esplosi poco prima della finale di Coppa Italia Fiorentina­-Napoli.  Per la morte di Ciro, i giudici della Terza Corte d’assise di Roma hanno condannato a 26 anni di carcere l’ultrà romanista Daniele De Santis.

È stato il dirigente scolastico Sergio Marra a volere la sua testimonianza nell’ambito dell’iniziativa “Un anno trascorso insieme, fra cultura, sport, solidarietà, diritti civili e legalità”. Nel video, le parole di Antonella Leardi a Biancavilla Oggi, prima dell’inizio della conferenza.

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Scuola

La forza di centinaia di studenti per abbattere il muro dell’omertà

Installata in via San Placido una “buca delle lettere anonime” per segnalare atti di illegalità

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“Abbattiamo il muro dell’omertà e del silenzio”. Con questo slogan, centinaia di studenti hanno animato la “Giornata della legalità biancavillese”, promossa dall’associazione antiracket “Rete per la legalità” e dall’Arcidiocesi di Catania. Il raduno è avvenuto presso il Piccolo seminario di via San Placido.

Sono intervenuti l’arcivescovo Luigi Renna, Eugenio Di Francesco (Rete per la legalità) e il sindaco Antonio Bonanno.

«Ho dato il mio contributo spiegando che la mia amministrazione – ha detto il primo cittadino – ha sempre scelto di andare a testa alta e costituirsi parte civile nei processi che riguardano la criminalità mafiosa e per i quali si ritiene che l’immagine di tutta la città sia danneggiata. La nostra scelta di campo è “né complicità né indifferenza” e i cittadini lo sanno bene».

All’ingresso del Piccolo seminario è stata installata la “Buca Lettere Anonime”, che può essere utilizzata per segnalare atti di illegalità. Poi, una “Marcia della Legalità e della Libertà” si è mossa fino a raggiungere piazza Roma.  

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