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Un mazzo di fiori a centrocampo nel ricordo di Giuseppe Pappalardo

Triangolare di calcetto promosso dall’associazione “Ecce Homo” in memoria del 40enne biancavillese, morto in un incidente col suo trattore. Coinvolte tutte le confraternite.
di Vittorio Fiorenza
Un momento di aggregazione con tanti buoni sentimenti. Commozione e lacrime. E soprattutto cuore e mente rivolti a Giuseppe Pappalardo, il 40enne biancavillese morto esattamente un anno fa per una disgrazia in campagna, mentre lavorava la terra con il suo trattore.

Giuseppe Pappalardo
Per ricordarlo, l’associazione “Ecce Homo”, di cui Giuseppe faceva parte, ha coinvolto tutte le confraternite religiose di Biancavilla e ha organizzato un triangolare di calcetto al campo “Signorello” di Santa Maria di Licodia.
Tutte le congregazioni hanno risposto e partecipato con una propria rappresentanza.
D’altra parte, Giuseppe, frequentatore attivo della comunità neocatecumenale della parrocchia dell’Idria e presente pure nell’Arciconfraternita dell’Annunziata, era voluto bene da tutti per la sua disponibilità, la sua mitezza e il modo pacioso e sempre sorridente con cui si poneva agli altri.
Prima della partita, un mazzo di fiori è stato poggiato a centrocampo E poi gli è stato consegnato a Giosuè, fratello di Giuseppe, in un momento che ha commosso e unito veramente tutti.
L’idea, adesso, è che l’iniziativa si possa ripetere negli anni e che questa occasione di aggregazione possa trasformarsi nel “Memorial Giuseppe Pappalardo”.
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Il vescovo Luigi Renna in visita ai reparti dell’ospedale di Biancavilla
«Bisogna essere grati per questo presidio che fa sentire vicino tutto il servizio nazionale di cura»

Un saluto ad ogni paziente ricoverato, l’incontro con il personale medico e infermieristico, la visita al pronto soccorso e in tutti i reparti (con canti e sventolio di bandiere, in particolare, in “Pediatria”). L’arcivescovo di Catania, Luigi Renna, ha fatto tappa all’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla.
«Sono rimasto molto ben impressionato – ha detto Renna – dalla manutenzione e dalla cura delle strutture, ma soprattutto dalla relazione che si è venuta a creare tra pazienti, medici, personale sanitario. È un ambiente luminoso sotto tutti gli aspetti. Bisogna essere grati per questo presidio che permette ai cittadini di sentire vicino tutto il servizio nazionale di cura e ci sprona a fare sempre meglio».
Il vescovo è stato accolto dal commissario straordinario dell’Asp, Maurizio Lanza, e dal direttore sanitario della struttura, Mario Patanè. Un’occasione attraverso la quale ha conosciuto anche il personale di recente assunzione.
«Ho incontrato molti nuovi giovani medici, infermieri e operatore socio-sanitari. E questo – ha sottolineato il vescovo – fa ben sperare sia perché l’azienda sta assumendo sia perché ci sono tanti giovani che non emigrano, ma rimangono nel nostro territorio. È la vittoria di una sfida molto importante. Sappiamo che la nostra Sicilia si sta spopolando, dobbiamo fermare questa emorragia e credo che le assunzione abbiano un duplice vantaggio. Anzitutto dota di professionalità fresche il sistema sanitario e poi permette ai giovani di mettere su famiglia e di creare una società solida nella nostra Isola».
«Un ospedale proiettato nel futuro»
Sulla questione del personale si è soffermato il commissario Lanza: «Non c’è nessun problema per il personale infermieristico perché abbiamo approvato la nuova graduatoria. Conosciamo, invece, le carenze di determinate specialità mediche che riguardano tutta Italia».
Per l’ospedale di Biancavilla, Lanza ha voluto ribadire che si tratta di una struttura «pronta ad accogliere e proiettata nel futuro perché gli investimenti sono stati e saranno tanti». In particolare, «il vecchio plesso è oggetto di una nuova ristrutturazione e affiancherà il nuovo: due strutture sulle quali bisogna puntare per il futuro».
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