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Le tombe di Alfio e Antonio Bruno? La sistemazione dopo le polemiche
Ora sì che le tombe di Alfio e Antonio Bruno si presentano in maniera più dignitosa. L’amministrazione comunale si è decisa a dare un minimo di cura al verde vicino le sepolture del sindaco più illustre della storia di Biancavilla e dell’esponente del futurismo letterario siciliano.
Lo avevamo scritto già nel 2014, lo abbiamo ribadito anche quest’anno, nella Giornata di commemorazione dei defunti: le due tombe lasciate all’incuria per indifferenza dell’amministrazione comunale.
È stato Alessio Leotta a porre all’attenzione pubblica lo stato di abbandono, la mancanza di cura dei fiori e del verde, l’assenza di un minimo di pulizia dei vecchi marmi.
Per tutta risposta, l’assessore ai Servizi cimiteriali, Giusi Mursia, ci ha inviato una nota nella quale viene sottolineato che le tombe erano ben tenute.
Le immagini che abbiamo pubblicato non lasciavano dubbi di interpretazione su una lampante ed ingiustificabile disattenzione sotto gli occhi di tutto, non soltanto del nostro Alessio Leotta.
Ad ogni modo, prendiamo atto che, dopo la denuncia di Biancavilla Oggi, al Comune ci si è mossi. Basti vedere il prima e il dopo.
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Ecco la “sala mortuaria” dell’ospedale di Biancavilla: una grave offesa alla dignità
Le condizioni ignobili di un luogo che dovrebbe accogliere con rispetto la persona deceduta e i loro familiari
Muri scrostati e mancanza di pulizia. Uno spazio ristrettissimo. Un ripiano rivestito di marmo (non in acciaio, come dovrebbe essere). Ripiano su cui sono evidenti, come nell’annesso lavandino, residui (organici?) che mostrano una mancanza di sanificazione minima. È qui che vengono appoggiate le salme. Un condizionatore d’aria, in alto sul muro, posto al di sopra di una piccola grata di ferro arrugginito.
È questa la camera mortuaria dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Ma sembra un ripostiglio, ricavato in una stanzetta di fronte al vecchio pronto soccorso del plesso di via Cristoforo Colombo. Una porta in legno, un catenaccio e una targa: “Sala mortuaria”. Biancavilla Oggi vi mostra come si presenta, nel video che qui pubblichiamo.
Il luogo – a due passi dalla direzione sanitaria – è un’offesa al decoro e alla dignità che bisognerebbe riservare ai pazienti deceduti in reparto. Salme collocate qui, in attesa della vestizione funebre, della sistemazione nella bara e della consegna ai familiari. Un’attesa durante la quale gli operatori delle pompe funebri sono costretti a muoversi in pochissimo spazio. I parenti del paziente deceduto possono soltanto stazionare fuori, all’aperto, dove si trovano alcuni vecchi sedili in plastica.
Un’indecenza, tra muffa e ruggine. Una realtà poco conosciuta della struttura ospedaliera di Biancavilla, ma che rappresenta una triste esperienza per i familiari che hanno dovuto affrontare il decesso di un proprio caro in ospedale. Riesce difficile comprendere come nella nuova struttura ospedaliera non sia stata prevista o non ancora realizzata una sala mortuaria degna ad ospitare la persona deceduta e ad accogliere i familiari. Una questione di civiltà e di umanità. È una pretesa eccessiva?
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