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Le ragioni del cuore e del diritto: ok a conoscere la sua vera madre

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Una manifestazione a Roma del comitato “Diritto alle origini”

Battaglia vinta da una donna adranita 50enne per risalire alla sua madre naturale. Merito di un legale di Biancavilla, l’avv. Maria Rosa Petronio, artefece di una svolta giurisprudenizale in materia. 

 

di Vittorio Fiorenza

Cinquant’anni passati con il desiderio di conoscere la propria madre. Una vita intera a porsi interrogativi laceranti e ad immaginare il volto di chi l’ha messa al mondo, senza comunque disconoscere l’affetto e la gratitudine per i genitori adottivi. Adesso, per una donna di Adrano, la possibilità di conoscere la madre naturale si fa più concreta.

La Corte d’appello di Catania, che a marzo aveva già decretato in suo favore il riconoscimento del “diritto alle origini”, ora ricalca la decisione con un’ordinanza. Una serie di istruzioni operative che la Corte (presieduta da Tommaso Francola con Rita Russo come consigliere relatore) ha dettato per rintracciare, dopo mezzo secolo, la vera madre. È un pronunciamento giudiziario storico: il primo in Sicilia, tra i pochissimi in Italia. Merito dell’avv. Maria Rosa Petronio, che ha assistito la 50enne di Adrano, districandosi nel buio normativo, ma facendo leva sugli orientamenti favorevoli espressi sia dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che dalla Corte Costituzionale.

«La mia assistita –spiega l’avv. Petronio– non ha scelto la via più veloce di andare in una trasmissione televisiva a cercare la madre, ma per delicatezza si è affidata alla giustizia. Combattiamo da due anni, siamo più vicini alla verità. Mi auguro che a Natale si possa raccontare il lieto fine di questa storia di profondi sentimenti».

Le disposizioni date dai giudici sono molto rigorose: apertura di un fascicolo secretato, acquisizione tramite l’Archivio di Stato della cartella clinica del parto, individuazione della madre attraverso la polizia municipale. Si sa, dalle prime informazioni, che la madre naturale è in vita e risiede fuori Sicilia. A giorni, la fase cruciale: contattarla, comunicarle che la figlia la sta cercando e lasciarla decidere. Può acconsentire ad un incontro o, come è nel suo diritto, negarlo.

E se incontro ci sarà, la signora di Adrano, protagonista di questa svolta giurisprudenziale, come aveva già sottolineato, vorrà solo mettere alcuni tasselli al posto giusto, senza giudicare.

«Non mi aspetto racconti positivi, immagino –aveva detto a Biancavilla Oggi dopo il primo pronunciamento della Corte d’appello– che la mia vera mamma abbia avuto un cammino di sofferenza e che abbia deciso di lasciarmi adottare, con grande sacrificio, per consentirmi una vita migliore di quella che forse avrebbe potuto offrirmi lei. E così è stato: ho avuto una buona vita. Per questo voglio ringraziarla. Non c’è nessun desiderio di giudicare o tornare sui mille “perché” che mi hanno accompagnata fin da bambina. La mia motivazione è molto intima ed emozionale».

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«Io, adottata cerco mia madre», riconosciuto il diritto alle origini

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Operai muniti di motosega in piazza Falcone-Borsellino: tagliati gli alberi

Lavori in corso a “Spartiviale”: prosegue la riqualificazione dell’intero quartiere sud di Biancavilla

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© Foto Biancavilla Oggi

Gli alberi di pino presenti in piazza Falcone-Borsellino di Biancavilla sono stati abbattuti. Tagliati del tutto. Operai, minuti di motosega, al lavoro nell’area vicina alla chiesa Santissimo Salvatore. Un intervento radicale che cambia la fisionomia della piazza e che ha suscitato perplessità in quanti sono passati da viale Europa.

È noto che i pini non siano adatti alle aree urbane, a causa della loro mole e delle radici che, con il tempo, rovinano la pavimentazione o creano deformazioni del manto stradale. Ecco perché verranno sostituiti con alberi più adeguati al luogo.

I lavori in corso si inseriscono nell’ambito del più articolato progetto di riqualificazione dell’interno quartiere di Spartiviale. Non soltanto la piazza intitolata ai due magistrati antimafia. Anche lo stesso viale Europa, così come via Filippo Turati, la strade limitrofe, lo spazio in cui si svolge la fiera settimanale e via Belvedere sono interessati agli interventi.    

A quasi 2 milioni di euro ammontano i finanziamenti. Opere che cambieranno l’aspetto dell’area sua di Biancavilla. I lavori riguarderanno strade, marciapiedi e nuove attrezzature di svago per i bambini. Saranno piantati nuovi alberi e verrà migliorato il sistema di captazione delle acque.

© RIPRODUZIONE RISERVATA 

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L’Etna dà spettacolo, ma attenzione: soccorsi in territorio di Biancavilla

Nonostante l’ordinanza del sindaco Antonio Bonanno, visitatori improvvisati nella zona sommitale

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© Foto di Placido Recupero

La colata di lava che sta “rigando” i fianchi dell’Etna attira sulla parte sommitale del Vulcano molti curiosi che vogliono ammirare da vicino uno spettacolo unico. Accade nonostante i divieti. Il rischio di incidenti è alto.

In località monte Denza, in territorio di Biancavilla, un uomo ha riportato un infortunio ad una caviglia, impendendo di proseguire. È scattato così l’intervento del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Nicolosi. In meno di mezz’ora i militari hanno raggiunto il malcapitato, che presentava alcuni principi di ipotermia e lamentava un forte dolore. I soccorritori hanno posizionato l’infortunato sulla barella speciale per il trasporto a mezzo motoslitta. Raggiunto il cancello della pista Altomontana “Filiciusa-Milia”, l’uomo è stato affidato alle cure degli operatori sanitari del 118 intervenuti in ambulanza, che hanno provveduto successivamente a condurlo in ospedale.

Il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha firmato un’ordinanza per impedire che visitatori improvvisati si avventurino in luoghi che in questo momento presentino condizioni ad alto rischio.

«Gli esperti – spiega Bonanno – ci informano del rischio di esplosioni idro-magmatiche provocate dall’interazione tra colata lavica e neve. Frammenti di lava incandescente possono raggiungere curiosi ed escursionisti sprovveduti, con conseguenze che è facile immaginare. Va bene, quindi, ammirare lo spettacolo ma la sicurezza viene prima di ogni altra cosa».

Certo è che anche dal versante di Biancavilla, la colata offre una visuale spettacolare. La foto che pubblichiamo qui a seguire è stata scattata proprio da un nostro lettore, Placido Recupero, appassionato di fotografia, al punto che la sua Reflex è diventata la sua compagna di viaggio. «Grazie alla fotografia – ci dice – riesco a condividere con gli altri momenti ed emozioni uniche che rimangono immortalate per sempre». L’immagine dell’Etna innevato con l’eruzione e la linea di fuoco ne è un esempio.

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