In città
La vita di San Placido raccontata nelle scuole e nei circoli ricreativi


Alessandro Rapisarda, uno dei soci del circolo San Placido, con gli alunni del Secondo Circolo didattico alla fine dell’incontro
Iniziativa itinerante promossa dal circolo di devoti del patrono di Biancavilla rivolta agli alunni delle classi elementari e agli anziani dei sodalizi cittadini.
di Vittorio Fiorenza
San Placido raccontato nelle scuole e nei circoli ricreativi di Biancavilla. La vita del patrono del centro etneo, i miracoli che gli vengono attribuiti, le leggende popolari, la devozione e la festa che gli viene tributata dai biancavillesi. Tutto racchiuso in un documentario che in questi giorni è stato mostrato agli anziani dei sodalizi cittadini e agli alunni delle scuole elementari.
L’iniziativa itinerante è stata promossa dal Circolo “San Placido” e ha riscosso un buon interesse. Dopo la visione del videoducumentario, infatti, non sono mancate, soprattutto da parte dei bambini, le domande sugli aspetti che riguardano la vita del santo o la processione del simulacro.
Un’iniziativa che si inquadra in un anno particolare, visto che nel 2015 ricorre il 1500esimo anniversario della nascita di San Placido, le cui celebrazioni, a Biancavilla, entreranno nel vivo nei prossimi giorni.
I soci del circolo si sono alternati per girare in tutte le scuole e nei sodalizi dal presidente Antonio Spedalieri ai soci Alessandro Rapisarda, Alessio Leotta , Placido Lavenia, Vincenzo Sberni, Antonino Pappalardo, Valeria Longo, Placido Franco e Francesco Floresta.
Gli alunni delle scuole sono stati invitati dai devoti del circolo in chiesa madre, la mattina del 5 ottobre: ad ognuno che si presenterà verrà fatta indossare una tunica bianca e potrà aiutare a tirare la “vara” di San Placido in processione.
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In città
Kermesse “sanremese” per il Carnevale della comunità “Cenacolo Cristo Re”
Musica, balli, “chiacchiere” e coriandoli per gli ospiti della struttura terapeutica di via San Placido

Sull’eco del Festival di Sanremo e approfittando delle giornate dedicate al divertimento, anche gli ospiti della Comunità Terapeutica “Cenacolo Cristo Re” di Biancavilla hanno voluto organizzare per il Carnevale una kermesse musicale con canzoni e premi.
Nel salone dell’Istituto di via San Placido, grazie alla collaborazione di tutte le figure professionali e di volontariato esterno, si è tenuta la competizione. Una gara in cui i concorrenti, ospiti della struttura, si sono “sfidati”, intonando canzoni di ogni tempo. Valletta d’eccezione che ha accompagnato i “cantanti” alla postazione predisposta per l’esibizione, destando l’ilarità di tutti, un’infermiera in abito carnascialesco che rappresentava la “Sirenetta”. Una giuria composta da vari operatori ha stabilito i primi tre classificati, assegnando un premio. Un gadget a tutti i partecipanti.
L’evento, in ogni sua parte, è frutto dei vari laboratori che si tengono giornalmente in comunità al fine di favorire il percorso riabilitativo degli ospiti (maschere allestite nel Gruppo creativo, canzoni provate e preparate nel Laboratorio musicale…). Non sono mancati musica e balli di gruppo, “chiacchiere” (i dolci tipici del periodo) e coriandoli.
Gli ospiti del “Cenacolo”, inoltre, hanno vissuto l’atmosfera del Carnevale, tra le vie cittadine e nelle piazze di Biancavilla, ammirando i gruppi in maschera e i carri allegorici.
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In città
Nella chiesa del Purgatorio evento ispirato ai “nannareddi” della Civita
Uno spettacolo-recital con Carmelo Zuccaro organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi

Un’atmosfera carica di emozione nella Chiesa del Purgatorio di Biancavilla, dove si è tenuto il concerto di Natale “a bona nova”. Lo spettacolo-recital, organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi, ha rievocato musiche, canti, poesie e litanie della novena natalizia tradizionale siciliana, cantata da suonatori e poeti di inizio Novecento nei quartieri di Catania, dove venivano chiamati “nannareddi”, e di tutte le città della Sicilia.
Un evento che è ispirato dai ricordi d’infanzia di Carmelo Zuccaro, che nel quartiere catanese della “Civita” ascoltava direttamente dai “nannareddi” musiche, canti e recitativo, ed arricchito dalle testimonianze degli anziani dello stesso quartiere. Proprio a loro si deve il recupero dei contenuti di questo antico racconto, che rievoca atmosfere e tradizioni di epoche ormai scomparse ma che riescono ancora ad affascinare e coinvolgere il pubblico.
Uno spettacolo impreziosito dal suono finale della “ciaramella” ed animato dallo stesso Zuccaro, nel ruolo di cantaturi. Con lui: Giorgio Maltese al violino, friscalettu, mandolino e ciaramedda, Mimmo Aiola alla chitarra e Savì Manna, poeta.
Prima del concerto, una messa celebrata dall’assistente spirituale della confraternita, don Pino Salerno, in memoria dei confrati defunti. Speciale ricordo per Gianmarco Rapisarda, prematuramente scomparso nell’ottobre scorso. Conclusioni affidate al governatore dell’arciconfraternita, Agostino Sangiorgio, per i saluti e gli auguri.
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