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Dalla rabbia alla paura fino alla gioia: “Emozioni… in gioco” alla Badia

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Si intitola “Emozioni… in gioco” l’ennesimo laboratorio tematico che la scuola dell’infanzia paritaria “l’Immacolata alla Badìa” di Biancavilla ha riservato ai suoi alunni più maturi di 4 e 5 anni.

Il progetto, coordinato dalla dott.ssa Eleonora Chicarella, psicologa e psicoterapeuta dell’età evolutiva presso il Dipartimento Materno-Infantile dell’Ospedale Garibaldi-Nesima di Catania, si è svolto presso i locali della scuola in otto incontri, tenuti a cadenza settimanale.

I bambini hanno elaborato il loro vissuto sviluppando una “intelligenza” emotiva, intesa come capacità di entrare in contatto con le proprie emozioni e con i propri sentimenti, vivendole in maniera serena, così da saper fronteggiare e gestire le diverse situazioni e, nel contempo, sviluppare la consapevolezza emotiva.

Dopo la presentazione del progetto sono seguiti cinque incontri in cui i piccoli hanno individuato e approfondito una singola emozione (rabbia, paura, sorpresa, tristezza e gioia).

Nel settimo incontro sono state ripercorse tutte le emozioni esplorate in una fiaba. L’ultimo incontro, invece, è stato di verifica con i genitori degli alunni coinvolti, ai quali sono stati presentati anche i lavori realizzati dai loro figli.

«Con le nostre docenti abbiamo fortemente voluto questo progetto, unico nel suo genere –ha spiegato Dino Laudani, direttore della scuola l’Immacolata alla Badìa–. La scelta di affidarlo alla dott.ssa Chicarella è stata garanzia di risultato. Naturalmente i veri protagonisti del progetto sono e rimangono i nostri splendidi bambini, che hanno saputo interpretare con la consueta originalità e simpatia gli incontri».

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Scuola

Il cuore grande degli alunni dell’Ipsia: visita ai bambini ricoverati all’ospedale

Gesto di solidarietà nei confronti dei piccoli del reparto di Pediatria del “Maria Ss. Addolorata”

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Visita di alcuni alunni dell’Ipsia “Efesto” di Biancavilla nel reparto di Pediatria dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata”. Accompagnati dai docenti Graziella Milazzo e Chiara Laudani, sono stati accolti dal direttore sanitario, dottor Bandieramonte, dalla dottoressa Giorgia Pennisi e da tutto il personale in servizio.

I giovani diplomandi dell’istituto professionale, con l’intento di portare un sorriso e un ricordo della festa di Ognissanti ai bambini ricoverati, hanno condiviso momenti di gioia con i piccoli pazienti, portando loro dolci e piccole sorprese.

Gli studenti hanno realizzato anche delle decorazioni a tema, così contribuendo a creare un’atmosfera festosa nel reparto e rendendo l’ambiente più accogliente e gioioso per i piccoli degenti e per il personale ospedaliero.

L’iniziativa, di fondamentale rilievo nel contesto della formazione civica dei ragazzi, ha permesso loro di comprendere l’importanza della solidarietà e del sostegno reciproco quali valori fondamentali nel percorso formativo di ciascun individuo.

«Educare alla solidarietà»

«Visite come quella all’ospedale “Maria Santissima Addolorata” non solo offrono un conforto temporaneo ai bambini ma – dice Graziella Mlazzo a Biancavilla Oggi – insegnano agli studenti valori cruciali come l’empatia, la generosità e la responsabilità sociale. Educare alla solidarietà è fondamentale per costruire una società più giusta e coesa, dove ognuno si sente parte integrante di un tutto. Gli studenti dell’IPSIA Efesto, attraverso questo gesto, hanno dimostrato che anche piccoli atti possono generare un grande impatto».

«In un’epoca in cui le sfide sociali sembrano moltiplicarsi – prosegue Milazzo – la visita degli studenti dell’Ipsia “Efesto” all’ospedale è un chiaro esempio di come la gioventù possa assumere un ruolo attivo nella propria comunità. Portare il ricordo della festa di tutti i Santi e dei murtuzzi ai bambini ricoverati è stato più di un semplice gesto. È stata un’esperienza di vita che ha arricchito sia i visitatori che i visitati, creando legami forti e significativi. Il futuro è nelle mani dei giovani. Iniziative come questa dimostrano che insieme è possibile fare la differenza».

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