Scuola
Andare a scuola a piedi e in allegria, il modello “pedibus” del 2° Circolo

Andare a scuola, meglio se a piedi, comunque con una mobilità sostenibile, senza inquinare né contribuire all’ingolfamento del traffico cittadino. Per il Secondo Circolo didattico di Biancavilla tutto questo è possibile. E così, in collaborazione con Legambiente ed il Comune, ha promosso il progetto “Vado a scuola con gli amici – in bus, a piedi, in bici”. Lo scopo, spiegano dall’istituto biancavillese, «è quello di andare a scuola in sicurezza, in autonomia, in allegria e… senza inquinare».
Individuati quattro punti di raccolta degli alunni (piazza Giovanni XXIII, piazza Idria, lo spazio antistante l’ospedale e piazza Don Bosco), da qui i vari gruppi si sono mossi a piedi per raggiungere la scuola con l’aiuto dei vigili urbani, del personale del Comune, di genitori accompagnatori.
Nell’ambito del progetto, realizzato su input dell’insegnate Angela Santangelo, si è “riconquistata” la zona antistante del plesso di via Liguria, chiudendola al traffico, per organizzare giochi e attività in strada e sul marciapiede nei dintorni dell’istituto. Si è anche allestita una mostra realizzata con i disegni degli alunni, avente come tema il “pedibus”. E ancora: si sono realizzati cartelloni e disegni stradali con indicazioni lungo il tragitto e si sono ripristinate le fioriere nel marciapiede di via Liguria, tinteggiandole e riempiendole di ciclamini.
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«L’iniziativa –spiega il dirigente scolastico Simona Maria Perni– è stata molto proficua perché ha permesso agli alunni di “riscoprire” il proprio quartiere e di riappropriarsi dei luoghi senza alcun pericolo. È stato molto bello vedere le facce contente dei bambini, sentire le loro risate e i loro canti di gioia mentre camminavano lungo le vie del quartiere sia vedere le facce dei passanti e degli esercenti commerciali che si affacciavano per capire il motivo di questa sfilata. La scuola ha dato un segno tangibile di come si può migliorare il traffico cittadino e rendere Biancavilla un paese più vivibile. Il pedibus di oggi è stato un momento che ha visto alle spalle un grande lavoro e impegno da parte di diverse componenti: la scuola, i genitori, il Comune, Legambiente e la polizia municipale. Un impegno congiunto che dimostra come per migliorare Biancavilla occorre l’impegno da parte di tutti».
«Andare a scuola a piedi –aggiunge Alessandro Di Marco di Legambiente– è salutare perché ci consente di ridurre l’emissione di smog. Basta un piccolo impegno da parte di ognuno di noi. Con il loro piccolo gesto, gli alunni di Biancavilla hanno dato un grande esempio».
Che il pedibus possa diventare un sistema di trasporto scolastico urbano alternativo al trasporto tradizionale a Biancavilla è possibile, visto anche che il Consiglio Comunale lo ha previsto all’interno dell’apposito regolamento, introdotto dalla Prima Commissione Consiliare, su proposta del presidente Ada Vasta e del consigliere Mario Amato.
«L’esperienza è vista in maniera positiva dall’amministrazione –sottolinea l’assessore Grazia Ventura–perché favorisce la socializzazione tra bambini, genitori e personale scolastico e promuove la conoscenza del territorio, sviluppa l’autonomia e l’autostima e favorisce la messa in pratica delle conoscenze sulla segnaletica stradale e sui pericoli della strada. Si auspica che dall’anno prossimo questa iniziativa possa entrare a regime per tutte le scuole».
I consiglieri Vasta e Amato si congratulano con l’insegnante Santagelo, con il dirigente scolastico e con tutti gli insegnanti del 2° circolo didattico di Biancavilla per la manifestazione. «Oggi più che mai -dicono- riteniamo che la proposta del pedibus debba diventare realtà. Nonostante questa modalità sia stata inserita nel regolamento su nostra proposta, ancora è rimasta solo sulla carta. Possa essere questa l’occasione per riportarla all’attenzione dell’Amministrazione Comunale affinché si adoperi da subito per attuarla da settembre».
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Istituzioni
Il cattolico antifascista finito nei lager: Biancavilla ricorda Gerardo Sangiorgio
Giornata della memoria: reso omaggio al biancavillese sopravvissuto ai campi di sterminio

Nella “Giornata della memoria”, Biancavilla ha ricordato la figura di Gerardo Sangiorgio, il biancavillese, cattolico e antifascista, mandato nei lager all’indomani dell’Armistizio perché rifiutò di giurare fedeltà alla Repubblica di Salò. E da lì tornò con una disumana esperienza, ma dedicando la sua vita di insegnante alla promozione dei valori di libertà e fratellanza.
Davanti al busto a lui dedicato nel cortile di Villa delle Favare, sono stati i ragazzi del plesso “Guglielmo Marconi” a deporre un canestro floreale. Presente anche la figlia di Sangiorgio, Rita. Anche la scuola “Luigi Sturzo” ha celebrato la figura di Sangiorgio.
Nei loro interventi, il vice sindaco Martina Salvà, l’assessore all’Istruzione Vincenzo Randazzo e il presidente del Consiglio Comunale, Luigi D’Asero, hanno sottolineato l’importanza di coinvolgere le nuove generazioni nella lotta all’odio e all’indifferenza: «È necessario costruire insieme il bene comune perché quelle atrocità non abbiano più a ripetersi».
In aula magna, ospitato un incontro con gli interventi degli studiosi Placido Antonio Sangiorgio, figlio di Gerardo, Salvatore Borzì e Giuseppe Tomasello. Saluti iniziali della dirigente Concetta Drago.
Nel “Giardino dei Giusti’ dell’Istituto comprensivo “Antonio Bruno”, infine, i giovani studenti hanno deposto una cesta di fiori. La cerimonia è stata preceduta dalla lettura di alcuni passaggi significativi di “Se questo è un uomo”, il libro-testimonianza di Primo Levi.
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