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Insediatosi il “Consiglio dei ragazzi”: Ludovica Garufi baby-sindaco

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Insediatosi a Biancavilla, il “Consiglio Comunale dei ragazzi”, espressione dei piccoli rappresentanti di tutte le scuole elementari e medie del paese.

Spiccata la presenza femminile e, non a caso, ad essere eletta “baby-sindaco” è stata Ludovica Garufi, alunna di scuola media dell’Istituto comprensivo “Antonio Bruno”. Il “vice-sindaco” è un’altra ragazza: Agata Chisari, che frequenta la quinta elementare al Secondo Circolo didattico “Giovanni Verga”.

A seguire la prima riunione della “assemblea cittadina”, genitori ed insegnanti, emozionati nel vedere i piccoli tra i banchi (veri) in cui si discutono le questioni cittadine, con l’auspicio che questi rappresentanti non assorbano quei vizi e quei malcostumi tipici di una certa politica.

Oltre a Garufi e a Chisari, fanno parte del “baby-Consiglio”: Pietro Mossa, Giuditta Cantarella, Rebecca Vercoco, Umberto Maugeri, Alice Greco, Federico Sant’Elena, Lucia F. Sant’Angelo, Giuseppe Santangelo, Clelia G. Carciola, Antonino Ciancio, Marco Borzì, Maria C. Pappalardo, Ludovica Lanza, Adele Battiato, Antonino Corsaro, Valerio Papotto, Giorgio Mossa, Luisa Castro.

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Scuola

La forza di centinaia di studenti per abbattere il muro dell’omertà

Installata in via San Placido una “buca delle lettere anonime” per segnalare atti di illegalità

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“Abbattiamo il muro dell’omertà e del silenzio”. Con questo slogan, centinaia di studenti hanno animato la “Giornata della legalità biancavillese”, promossa dall’associazione antiracket “Rete per la legalità” e dall’Arcidiocesi di Catania. Il raduno è avvenuto presso il Piccolo seminario di via San Placido.

Sono intervenuti l’arcivescovo Luigi Renna, Eugenio Di Francesco (Rete per la legalità) e il sindaco Antonio Bonanno.

«Ho dato il mio contributo spiegando che la mia amministrazione – ha detto il primo cittadino – ha sempre scelto di andare a testa alta e costituirsi parte civile nei processi che riguardano la criminalità mafiosa e per i quali si ritiene che l’immagine di tutta la città sia danneggiata. La nostra scelta di campo è “né complicità né indifferenza” e i cittadini lo sanno bene».

All’ingresso del Piccolo seminario è stata installata la “Buca Lettere Anonime”, che può essere utilizzata per segnalare atti di illegalità. Poi, una “Marcia della Legalità e della Libertà” si è mossa fino a raggiungere piazza Roma.  

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