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«Fluoroedenite ed indennizzi, siamo stati i primi a porre la questione»

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Vincenzo Cantarella nel corso di un convegno dell’Osservatorio Nazionale Amianto

«Oltre quattro anni fa sono stato il primo a porre la questione dell’equiparazione tra fluoroedenite e amianto, passaggio necessario perché le vittime possano accedere ad aiuti ed indennizzi economici. Prima di allora nessuno aveva pensato a questo aspetto ed ero stato quasi deriso. Adesso apprendiamo con soddisfazione di questo riconoscimento, ovvero la conferma scientifica ufficiale che la fluoroedenite è cancerogena ed equiparabile all’amianto naturale».

A parlare è Vincenzo Cantarella, coordinatore catanese dell’Osservatorio Nazionale Amianto, dopo che da Lione, l’International Agency for Research on Cancer (Iarc) ha riconosciuto il minerale-killer, tipico delle rocce vulcaniche di Biancavilla, per la sua capacità cancerogena.

«Già nell’estate del 2010 –ricorda Vincenzo Cantarella– assieme all’allora presidente del Consiglio Comunale, Nicola Tomasello, abbiamo avuto un incontro ufficiale a Roma con il direttore dell’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro, Umberto Sacerdote, che si impegnò a coinvolgere il ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità e la fondazione del prof. Umberto Veronesi per l’avvio dell’iter burocratico-legislativo per “bollare” la fluoroedenite come pericolosa. Un iter ancora da definire, certo è che questa notizia che viene da Lione ci fa compiere un passo avanti».

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Ecco la “sala mortuaria” dell’ospedale di Biancavilla: una grave offesa alla dignità

Le condizioni ignobili di un luogo che dovrebbe accogliere con rispetto la persona deceduta e i loro familiari

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© Foto Biancavilla Oggi

Muri scrostati e mancanza di pulizia. Uno spazio ristrettissimo. Un ripiano rivestito di marmo (non in acciaio, come dovrebbe essere). Ripiano su cui sono evidenti, come nell’annesso lavandino, residui (organici?) che mostrano una mancanza di sanificazione minima. È qui che vengono appoggiate le salme. Un condizionatore d’aria, in alto sul muro, posto al di sopra di una piccola grata di ferro arrugginito.

È questa la camera mortuaria dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Ma sembra un ripostiglio, ricavato in una stanzetta di fronte al vecchio pronto soccorso del plesso di via Cristoforo Colombo. Una porta in legno, un catenaccio e una targa: “Sala mortuaria”. Biancavilla Oggi vi mostra come si presenta, nel video che qui pubblichiamo.

Il luogo – a due passi dalla direzione sanitaria – è un’offesa al decoro e alla dignità che bisognerebbe riservare ai pazienti deceduti in reparto. Salme collocate qui, in attesa della vestizione funebre, della sistemazione nella bara e della consegna ai familiari. Un’attesa durante la quale gli operatori delle pompe funebri sono costretti a muoversi in pochissimo spazio. I parenti del paziente deceduto possono soltanto stazionare fuori, all’aperto, dove si trovano alcuni vecchi sedili in plastica.

Un’indecenza, tra muffa e ruggine. Una realtà poco conosciuta della struttura ospedaliera di Biancavilla, ma che rappresenta una triste esperienza per i familiari che hanno dovuto affrontare il decesso di un proprio caro in ospedale. Riesce difficile comprendere come nella nuova struttura ospedaliera non sia stata prevista o non ancora realizzata una sala mortuaria degna ad ospitare la persona deceduta e ad accogliere i familiari. Una questione di civiltà e di umanità. È una pretesa eccessiva?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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