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Ospedale, lunedì via al cantiere: «Nuovo plesso pronto ad aprile»

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Dirigenti dell’Asp di Catania, tecnici e rappresentanti delle aziende attorno al tavolo per la firma del verbale di consegna dei lavori

Firmato il verbale di consegna dei lavori. Dalla prossima settimana, la ripresa delle opere. L’ultimazione prevista tra aprile e giugno. Inaugurazione tra meno di un anno.

 

di Vittorio Fiorenza

Il verbale di consegna dei lavori è stato firmato. Le opere riprenderanno lunedì. Bloccato da marzo, il cantiere per il nuovo plesso ospedaliero di Biancavilla sarà così “rianimato” da operai e mezzi. In assenza di ulteriori intoppi, gli interventi sul nuovo edificio, che ospiterà tutti i reparti (compresa la “Rianimazione”), dovrebbero essere conclusi il 20 aprile. A metà giugno, prevista l’ultimazione dei lavori per l’isola ecologica interna ed il tunnel di collegamento con il vecchio plesso (destinato ad alcuni ambulatori). Una volta sistemati gli arredi e superati i collaudi, i primi pazienti potrebbero inaugurare la nuova struttura ospedaliera del “Maria Santissima Addolorata” tra meno di un anno.

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L’ing. Cesare Tabbita, direttore dei lavori per conto dell’Asp

Un calendario preciso che è parte integrante del verbale di consegna dei lavori, firmato questa mattina in un prefabbricato che ha riunito attorno ad un tavolo tutti i soggetti interessati, dall’Asp alla Lotos srl che subentra nei lavori per effetto di cessione di un ramo d’azienda della Ati Group del Gruppo Aiello di Bagheria. Presente anche il sindaco Giuseppe Glorioso. Si tratta dell’ultimissimo, marginale stralcio di lavori.

Per il resto la struttura è quasi del tutto completa, come spiega l’ing. Cesare Taddia, direttore dei lavori per conto dell’Asp: «Rimane da ultimare, al piano terra, il pronto soccorso, le sale operatorie sono complete all’80%, c’è da montare la parte relativa alla sterilizzazione e poi reinstallare alcuni impianti elettrici».

«Sono lavori soprattutto di impiantistica e in minima parte edile –specifica meglio Antonello Tusa, dirigente della Lotos– Nei nostri programmi ha una priorità il tunnel di collegamento con l’altro plesso. Si tratta di completare, in sostanza, il 5% dei lavori complessivi. E contiamo di farlo in tempi brevi, tra aprile e giugno».

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Ecco la “sala mortuaria” dell’ospedale di Biancavilla: una grave offesa alla dignità

Le condizioni ignobili di un luogo che dovrebbe accogliere con rispetto la persona deceduta e i loro familiari

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© Foto Biancavilla Oggi

Muri scrostati e mancanza di pulizia. Uno spazio ristrettissimo. Un ripiano rivestito di marmo (non in acciaio, come dovrebbe essere). Ripiano su cui sono evidenti, come nell’annesso lavandino, residui (organici?) che mostrano una mancanza di sanificazione minima. È qui che vengono appoggiate le salme. Un condizionatore d’aria, in alto sul muro, posto al di sopra di una piccola grata di ferro arrugginito.

È questa la camera mortuaria dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Ma sembra un ripostiglio, ricavato in una stanzetta di fronte al vecchio pronto soccorso del plesso di via Cristoforo Colombo. Una porta in legno, un catenaccio e una targa: “Sala mortuaria”. Biancavilla Oggi vi mostra come si presenta, nel video che qui pubblichiamo.

Il luogo – a due passi dalla direzione sanitaria – è un’offesa al decoro e alla dignità che bisognerebbe riservare ai pazienti deceduti in reparto. Salme collocate qui, in attesa della vestizione funebre, della sistemazione nella bara e della consegna ai familiari. Un’attesa durante la quale gli operatori delle pompe funebri sono costretti a muoversi in pochissimo spazio. I parenti del paziente deceduto possono soltanto stazionare fuori, all’aperto, dove si trovano alcuni vecchi sedili in plastica.

Un’indecenza, tra muffa e ruggine. Una realtà poco conosciuta della struttura ospedaliera di Biancavilla, ma che rappresenta una triste esperienza per i familiari che hanno dovuto affrontare il decesso di un proprio caro in ospedale. Riesce difficile comprendere come nella nuova struttura ospedaliera non sia stata prevista o non ancora realizzata una sala mortuaria degna ad ospitare la persona deceduta e ad accogliere i familiari. Una questione di civiltà e di umanità. È una pretesa eccessiva?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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