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La mostra “pop” di Salvo Ardizzone che omaggia i big dello sport italiano

Rassegna di dipinti dell’artista di origini biancavillesi allestita a Roma, nella sala d’onore del Coni

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Si intitola “Pop 10 Art Sport”. È la mostra pittorica di Salvo Ardizzone, artista originario di Biancavilla, allestita presso il salone d’onore del Coni, in piazza Lauro de Boris, a Roma.

Si tratta di una rassegna di dipinti realizzati da Ardizzone per omaggiare lo sport italiano. Lo fa attraverso la rappresentazione delle campionesse e dei campioni che lo onorano con le loro indimenticabili imprese. La mostra pittorica include i ritratti di icone come Marcell Jacobs, Matteo Berrettini, Sara Simeoni e Bebe Vio.

«È il modo migliore –sottolinea Ardizzone– per ricordare, grazie alla forza dell’arte, la magia di un anno indimenticabile per tutto il movimento tricolore, costellato di successi storici e primati indelebili».

Un appuntamento che scandisce il traguardo di 10 anni di attività artistica da parte di Ardizzone. L’apertura della mostra è fissata per il 19 maggio, alle ore 11.45. Parteciperanno il presidente del Coni, Giovanni Malagò, il presidente della Fidal, Stefano Mei, il presidente del Coni Lazio, Riccardo Viola, Sergio Mignardi (FIH), Francesco Conforti (Ansmes). La mostra, visitabile fino al 22 maggio, ha il patrocinio di Coni, “Sport e Salute”, Cip, Fidal, Fih, Ansmes, “Sport City” e “Art Media Sport”.

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Fuori città

Effetto “Sinner” a Biancavilla: in 60 al torneo di tennis “Ciuri di Mungibeddu”

Finale avvincente e di alto livello: trofeo vinto dalla coppia Salvo Bisicchia – Claudia Minissale

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Chiamiamolo pure “effetto Sinner”. Certo è che il tennis a Biancavilla e in tutto il territorio etneo non è mai stato così in forma. La quarta edizione del torneo di tennis doppio misto “Ciuri di Mungibbeddu” ha registrato numeri da record, con quasi trenta coppie uomo-donna iscritte. Un traguardo che conferma la crescente popolarità dell’evento sportivo. Nato in forma amatoriale solo pochi anni fa, la manifestazione si è rapidamente affermata tra le più attese nella zona.

La finale ha visto la coppia Salvo Bisicchia – Claudia Minissale affrontare Maria Giovanna Granuzzo – Marco Di Fazio, con una vittoria finale di 6-2, 4-6, 10-5 per la prima coppia. Il match è stato combattuto fino all’ultimo, offrendo un livello di gioco elevato che ha mantenuto alta la tensione, culminando dopo settimane di sfide serrate.

Competizione organizzata dalla famiglia Rapisarda

«Il successo di questa edizione è una grande soddisfazione per tutti noi – racconta Vincenzo Rapisarda, ideatore e organizzatore del torneo –. Vedere così tante coppie appassionarsi e partecipare con entusiasmo ci riempie di orgoglio. Il nostro obiettivo era creare un evento che non fosse solo una competizione sportiva, ma un momento di aggregazione per la comunità, mantenendo vivo lo spirito di tradizione che da sempre accompagna “Ciuri di Mungibbeddu”. Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno reso possibile questo risultato, dai partecipanti a chi ha curato ogni dettaglio dell’organizzazione. E un pensiero speciale va alla mia famiglia, sempre presente sia nell’organizzazione che in campo tra i partecipanti, e a tutti gli amici del tennis che condividono con me questa passione. Spero che il torneo continui a crescere e a coinvolgere sempre più persone negli anni a venire».

Non sono molti i tornei di questo tipo nel territorio etneo, e “Sciuri di Mungibbeddu” si distingue per il successo che ha riscosso negli anni, grazie a una partecipazione in costante aumento, che ha visto la presenza di molte coppie provenienti da fuori provincia. Oltre alla famiglia Rapisarda, che ha messo a disposizione il proprio campo privato per la competizione, il merito va anche a chi ha gestito la logistica: la maestra di tennis Lidia Bondor del “TC Biancavilla” e Piero Di Fazio, presidente del “TC Adrano”.

Evento ispirato dal poeta Giuseppe Tomasello

Il torneo si lega alla poesia dialettale siciliana. Quattro anni fa, infatti, il celebre concorso di poesia dialettale “Ciuri di Mungibbeddu” ispirò la nascita dell’evento tennistico. Giuseppe Tomasello, il poeta-contadino, uno degli animatori del concorso, ebbe l’idea di trasferire l’essenza di quel progetto culturale sul campo da tennis, creando un legame originale tra sport e cultura.

«Ogni cosa bella è destinata a durare – dice Tomasello – spero che anche nei prossimi anni questa iniziativa possa crescere e coinvolgere sempre più gente. L’idea è nata grazie ai miei nipoti, che giocano a tennis e hanno trasmesso la passione anche ai miei pronipoti. Come ho già avuto modo di dire più volte, questo sport è così bello, armonico ed elegante da sembrare una vera poesia».

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