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La “ferita” sul marmo… a Biancavilla monumento per tutte le vittime Covid

Il sindaco Bonanno: «È un omaggio alla memoria, la nostra città si unisce al dolore dei familiari»

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© Foto Biancavilla Oggi

Una stele di marmo -nello spiazzo del cimitero nuovo di Biancavilla- in memoria di tutte le vittime Covid del nostro paese. Una trentina di persone scomparse a causa del coronavirus. Franco Stissi era una guardia giurata, aveva 59 anni: è la vittima n. 1 a Biancavilla (aprile 2020). Annamaria Marino era un’avvovatessa di 46 anni: il suo è l’ultimo decesso registrato dalle cronache nel nostro paese (dicembre 2021). Citiamo due nomi per raccogliere in un unico ricordo tutti i biancavillesi morti di Covid. Donne e uomini che «resteranno per sempre scolpiti nel cuore di ogni biancavillese».

A loro, il tributo della città attraverso un monumento, svelato nella Giornata nazionale dedicata alle vittime. La pietra marmorea -donata dalla ditta “Amato Marmi” su progetto di Soriana Amato- presenta, da un lato, un intaglio accentuato, a simboleggiare la ferita inferta dalla pandemia. Dall’altro, il taglio è irregolare, per rappresentare il dolore dei familiari. Alla base, ci sono degli elementi di marmo bianco di Carrara: chiari riferimenti agli operatori sanitari che hanno combattuto in prima linea la battaglia contro l’epidemia.

Il sindaco Antonio Bonanno si fa interprete del sentimento della città: «La proposta di ricordare le vittime Covid di Biancavilla ci è stata fatta da più parti. Ci hanno sollecitato i familiari, il Consiglio Comunale e il vicario foraneo. Lo abbiamo fatto in memoria di nostri concittadini morti per fatalità, alcuni senza capire come abbiano contratto il virus. Altri ancora perché il vaccino non era ancora disponibile. Tanti non hanno avuto nemmeno un degno funerale. A tutti loro Biancavilla oggi dà il suo tributo, un omaggio alla memoria. È una giornata in cui la città si unisce al dolore dei familiari e ribadisce il ringraziamento al personale sanitario che è in prima linea».

Al momento commemorativo hanno preso parte proprio loro, i familiari delle vittime e alcuni operatori ospedalieri (con il direttore sanitario dell’ospedale “Masia Santissima Addolorata”, Mario patanè), raccolti in un momento di preghiera. Uno a fianco all’altro, come a darsi forza e condividere le lacrime.

«Questo monumento -ha detto padre Giovanbattista Zappalà, vicario foraneo- serve specialmente alle nuove generazioni. Rappresenta la memoria del dramma che hanno vissuto tante famiglie. Un tempo di apprensione e sofferenza per tutti. Vuole essere un ricordo di gratitudine a persone che abbiamo voluto bene e che non ci sono più perché stroncate dal virus. E anche un tributo a tutti coloro che si sono prodigati per curare, alleviare, confortare questi fratelli e sorelle stretti nella malattia».

Una cerimonia sobria, ma carica di emozioni. Un mazzo di fiori è stato deposto alla base del monumento da Roberto Palermo, che aveva perso la mamma Vincenza Battiato nel novembre del 2020. Un gesto compiuto a nome di tutti i familiari delle vittime.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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In città

Riconoscimento al dott. Calaciura per il suo impegno nella sanità

Targa consegnata al medico biancavillese in occasione di un incontro del Lions club

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Si è distinto per «il suo impegno sanitario svolto con disponibilità e competenza a favore della Comunità». Sono queste le motivazioni del riconoscimento dato al dott. Giuseppe Calaciura, medico biancavillese, già direttore generale dell’Asp di Catania. Al dott. Calaciura consegnata una targa, in occasione di incontro sulla Sanità, organizzato dal Lions Club Adrano Bronte Biancavilla, presieduto da Graziella Portale.

Le motivazioni che hanno spinto i soci dell’associazione a questo riconoscimento sono state enunciate dal past president Giosuè Greco, promotore dell’evento assieme a Salvuccio Furnari, che ha moderato l’incontro.

Il confronto si è svolto nella sala consiliare di Biancavilla. Tanti gli operatori sanitari e cittadini, che hanno apprezzato il gesto del Lions verso l’autorevole personalità biancavillese.

L’incontro si è incentrato sul tema “Sanità pubblica e privata, un’integrazione possibile?”. Sono intervenuti il direttore sanitario dell’Asp CT, Antonino Rapisarda, e il presidente regionale Aceres, Michele Sciuto.

Evidenziate le cause delle criticità in atto: le lunghe liste di attesa, le dimissioni e la carenza di personale. Ma anche i sovraffollamenti nei Pronto Soccorsi.

Espresso l’auspicio di una revisione della rete ospedaliera e della medicina territoriale. L’intento è dare seguito alle disposizioni che stanno maturando in ambito regionale per una proficua collaborazione tra Pubblico e Privato. Ne trarrebbero benefici i cittadini bisognosi di cure sanitarie e garantire il diritto costituzionale alla salute.

Presenti il sindaco Antonio Bonanno, il presidente del Consiglio Comunale Gianluigi D’Asero, il presidente di zona Lions, Dino Distefano, il dirigente Asp Franco Luca.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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