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L’ex comandante dei carabinieri di Biancavilla promosso a “ufficiale”
Roberto Rapisarda assume adesso il grado di sottotenente, pronto per un nuovo incarico
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Roberto Rapisarda, ex comandante dei carabinieri di Biancavilla, è stato promosso al ruolo “Ufficiali” con il grado di sottotenente Rse (Ruolo Speciale ad Esaurimento). Concluso l’incarico alla stazione di via Benedetto Croce (dal 2015 al 2019), Rapisarda aveva assunto, da luogotenente, il comando del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Randazzo.
Nelle prossime settimane frequenterà il corso presso la Scuola Ufficiali di Roma per poi attendere la destinazione del nuovo incarico.
Al di là dell’impegno come militare dell’Arma, con Biancavilla, Rapisarda aveva stretto un legame forte, distinguendosi in iniziative sociali e culturali. Un legame di affetto che continua fino ad oggi.
“Io, un carabiniere tra la gente“, era il titolo dell’intervista rilasciata al nostro giornale, in occasione del suo trasferimento a Randazzo.
A Rapisarda, da parte di Biancavilla Oggi, le congratulazioni per questo nuovo traguardo nella sua carriera. Siamo certi che, come sempre, confermerà il suo impegno, professionale ed umano, onorando la divisa che indossa.
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Installazione antenna 5G, le suore salesiane: «Noi non c’entriamo niente»
Intervento delle Figlie di Maria Ausiliatrice a proposito dell’impianto sull’edificio in cui sono ospitate
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«Come Figlie di Maria Ausiliatrice esprimiamo comprensione per le preoccupazioni espresse. Siamo fiduciose che chi ha responsabilità e competenza prenda decisioni rispettose della sicurezza e della salute dei cittadini».
Lo scrivono in una nota stampa le Figlie di Maria Ausiliatrice di Biancavilla, a proposito della installazione di un’antenna 5G sull’edificio di via Mongibello in cui sono da sempre ospitate.
Sulla vicenda gli abitanti della zona hanno manifestato il loro dissenso e il Comune aveva presentato un ricorso contro l’installazione, bocciato dal Tar.
C’è chi ha chiamato in causa le suore salesiane, a sproposito. Ed ora arrivano le loro puntualizzazioni.
«La notizia dell’installazione delle antenne 5G – scrivono – ha destato ansia e preoccupazione per molti. Ci sembra doveroso fornire alcune chiarificazioni. La sede di via Mongibello è di proprietà dell’Ipab Casa del fanciullo “Francesca Messina”.
Tra l’Ipab e l’ente delle Figlie di Maria Ausiliatrice è in essere un comodato d’uso gratuito dei locali per l’abitazione delle suore e le attività pastorali da loro animate».
«L’azienda che sta provvedendo all’installazione delle antenne – viene specificato – non ha alcun contratto in essere né in forma diretta né indiretta con le Figlie di Maria Ausiliatrice. Circa un anno fa la direttrice dell’istituto ha ricevuto la semplice informazione della decisione in oggetto da parte dell’Ipab».
Le suore, dunque, non hanno alcun ruolo formale nell’iter per la collocazione dell’impianto. Resta il fatto che le entrate economiche destinate all’Ipab, per consentire sul proprio tetto l’installazione dell’antenna, non c’è dubbio che avranno un beneficio indiretto pure sulle Figlie di Maria Ausiliatrice. In mancanza di introiti, il mantenimento dell’immobile e l’ospitalità riservata alle suore potrebbero non essere così scontate.
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