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È morto padre Nino Tomasello: grave perdita per Biancavilla e per la Chiesa

Ucciso dal coronavirus: profonda commozione per l’ex prevosto ed attuale parroco dell’Annunziata

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Padre Antonino Tomasello non ce l’ha fatta. Il parroco dell’Annunziata di Biancavilla è stato sopraffatto dal coronavirus. Ricoverato nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata”, i medici hanno prestato tutte le cure possibili. Ma le complicazioni respiratorie dovute al Covid hanno portato il sacerdote alla morte. Aveva 68 anni. La salma domani stazionerà, dalle ore 10 alle 14, nella sua parrocchia. I funerali saranno celebrati, invece, in chiesa madre, alle ore 16.30: la funzione sarà presieduta dall’arcivescovo Salvatore Gristina.

Appena avuta notizia della positività al virus, si era isolato a casa ma prima di Natale non aveva mancato di scrivere una lettera alla sua comunità parrocchiale. Padre Nino aveva esortato i fedeli alla speranza e a considerare la pandemia come un’opportunità.

«Anche noi –aveva sottolineato– siamo chiamati oggi a scuotere le nostre coscienze, perché se è vero che niente sarà più come prima, è vero anche che tutto potrà essere migliore rispetto a prima, ma solo se noi faremo la nostra parte».

Durante il suo ricovero a Biancavilla, anche altri componenti della sua famiglia sono stati colpiti dal virus. Pure l’anziana madre ed una zia sono morte a seguito dell’infezione. Adesso, il suo decesso, che provoca commozione e profondo dispiacere non soltanto nella Chiesa locale ma nella Diocesi di Catania e in tutta Biancavilla («Padre Tomasello uomo mite e generoso», lo ricorda il sindaco Antonio Bonanno).

La morte di padre Tomasello rappresenta una grave perdita. Le qualità umane, l’impegno sacerdotale e lo spessore intellettuale trasparivano in lui, nonostante l’apparente introversione.

Da “vice” di padre Greco a prevosto in basilica

Ordinato sacerdote nel 1977 dal vescovo Domenico Picchinenna, padre Tomasello fu inizialmente affiancato a padre Salvatore Greco nella parrocchia “Sacro Cuore”. Vi rimase 11 anni. Successivamente, per altri 10 anni, fu parroco nella chiesa “Cristo Re”. Ricoprì il ruolo di vicario foraneo Biancavilla-Santa Maria di Licodia dal 1993 al 2003.

La nomina a prevosto-parroco nella basilica pontificia di Biancavilla è del vescovo Luigi Bommarito. Un incarico cominciato nel 2000 e concluso nel 2007, per sua volontà, in maniera anticipata, a causa di un ambiente ostile e problematico. Ma durante la sua permanenza nella chiesa madre era riuscito a creare germogli di impegno ecclesiastico con gruppi e aggregazioni.

Lettore assiduo di Avvenire (praticamente l’unico a Biancavilla), da prevosto non disdegnava colloqui con il cronista de “La Sicilia” per discutere e commentare aspetti di carattere sociale o politico. Nell’ottobre del 2001, dopo una rissa in Consiglio Comunale, in cui si arrivò alle mani e i vigili urbani dovettero fare irruzione per fermare gli esagitati, padre Tomasello pronunciò parole di dura condanna.

«Sono segni negativi del fatto che si fa politica solamente per interessi personali e non per il bene del paese, il bene comunale, la giustizia o per i valori che veramente contano», aveva tuonato dalla pagine del quotidiano catanese, denunciando l’inizio di una degradazione della politica locale che nei decenni a seguire avrebbe raggiunto livelli ancora più acuti.

La “parentesi” paternese e il ritorno a Biancavilla

Un sacerdote tutt’altro che “anonimo”, padre Tomasello. Un sacerdote che ha lasciato insegnamenti e legami che ancora oggi ricordano e riconoscono coppie e famiglie che allora frequentavano la basilica biancavillese. Effetti duraturi del suo impegno, nonostante la conclusione prematura e traumatica della sua prepositura.

Da quella esperienza, poi, la prosecuzione della sua attività sacerdotale, lontano da Biancavilla, come parroco al “Santissimo Salvatore” di Paternò, dove è rimasto oltre un decennio.  

Quindi, nell’ottobre del 2018, nel giorno del suo 41esimo anniversario di sacerdozio, il ritorno a Biancavilla, in un’altra storica parrocchia, quella dell’Annunziata, per volere del vescovo Salvatore Gristina. «Il mio modello –aveva esordito– sarà quello del buon pastore, essere qua al servizio di tutti, disponibile nell’ascolto e nella preghiera». Il “buon pastore”: padre Tomasello lo è stato.

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Chiesa

L’ultimo saluto a padre Nicoletti, il vescovo: «Una persona mite e umile»

Addio al prete morto in sagrestia, mons. Renna: «Ogni presbitero desidera andarsene così»

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© Foto Biancavilla Oggi

Una folla commossa e raccolta, ancora quasi incredula, ha accolto la salma di padre Salvatore Nicoletti nella chiesa “Sacro Cuore”. Un ultimo saluto, alla presenza del vescovo di Catania, Luigi Renna, e dall’emerito Salvatore Gristina.

«La sua vita è stata un dono», ha detto Renna, ricordando il sacerdote, morto a 79 anni, nella chiesa dell’Idria, in sagrestia, colto da malore dopo avere celebrato la messa per la comunità neocatecumenale.

«Siamo stati colti impreparati dalla notizia – ha specificato il vescovo – ma anche consapevoli che le circostanze della sua morte sono la situazione più autentica che un cristiano presbitero possa desiderare». E ancora: «La sua morte, che preferisco chiamarla “transito”, è un prolungamento della eucarestia».

Nella sua omelia, Renna ha ricordato l’impegno e la figura di padre Nicoletti, per 37 anni alla guida della parrocchia dell’Idria: «Il suo è stato un impegno umile e costante. La mitezza e l’umiltà di cuore l’hanno reso una persona amabile e semplice verso tutti. È stato una guida di comunità e sacerdote sempre disponibile».

Alla celebrazione, anche il vicario generale, Salvatore Genchi, oltre al clero biancavillese e altri confratelli provenienti da tutta la diocesi. Con fascia tricolore, in rappresentanza della città, il sindaco Antonio Bonanno, a fianco al presidente del Consiglio Comunale, Fabrizio Portale.

Dai parrocchiani dell’Idria a quelli del “Sacro Cuore” (la chiesa in cui ha maturato la sua vocazione), ognuno con un proprio pensiero legato a padre Nicoletti.

Non è mancato il saluto di Gristina: «Padre Salvatore è un dono del Signore. Con la sua umanità e il ministero esercitato. E noi qui presenti siamo la prova di questo dono del Signore alla comunità di Biancavilla e alla Chiesa di Catania. Ringraziamo Padre Nicoletti per ciò che ci ha donato, conserviamo il suo ricordo e facciamo in modo che questi ricordi diano frutto. Sin dal mio arrivo, mi ha colpito la schiettezza di padre Nicoletti e anche nelle difficoltà non è mai mancata la comunione».

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