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Contagiati dal virus due infermieri in servizio al pronto soccorso di Biancavilla
L’Asp: «I casi sono stati scoperti grazie al continuo monitoraggio, già effettuata la sanificazione dei locali»
Due infermieri in servizio al pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla risultano positivi al contagio per coronavirus. Si tratta di un operatore di Adrano ed uno di Biancavilla: entrambi asintomatici.
La notizia, circolata già in mattinata, viene ora confermata dall’azienda sanitaria.
«Sono state attivate immediatamente -si legge in una nota dell’Asp- tutte le misure di sanificazione e contenimento previste, anche in armonia con le disposizioni specifiche per gli operatori sanitari di cui al Decreto legge 9 marzo 2020, n. 14».
«L’accertamento dei due casi è stato possibile grazie all’attività di monitoraggio e screening, per il Covid-19, degli operatori sanitari del Presidio, disposta dalla Direzione medica dell’Ospedale in sinergia con la Direzione Sanitaria aziendale», viene anche specificato.
«I due infermieri -si sottolinea- sono asintomatici e le loro condizioni di salute sono buone. Tutti i reparti dell’Ospedale sono attivi e in piena funzione. Continua l’attività di monitoraggio e screening per tutto il personale del Presidio».
Appresa la notizia, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha contattato l’azienda sanitaria: «A entrambi gli infermieri siamo vicini, convinti che tutto andrà per il verso giusto. Ho immediatamente chiesto delucidazioni all’Asp sullo stato delle cose e mi è stato assicurato che ci si era attivati per far fronte all’evenienza di casi positivi e che i controlli erano stati avviati in via precauzionale proprio dall’Azienda. Il personale sanitario a contatto con i due infermieri è stato messo in quarantena: tutta la mia vicinanza ai medici che sono in prima linea dal primo giorni di questa emergenza».
«Sto monitorando personalmente la situazione. Sappiamo -aggiunge il primo cittadino- che il personale medico è certamente quello più esposto al contagio ma adesso si tratta di attivare, come sta già accadendo, tutte le procedure necessarie. Alti e bassi caratterizzeranno questa fase: ecco perché non possiamo minimamente pensare di abbassare la guardia».
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Il capitano Cipolletta: «La mafia qui attecchisce, ma Biancavilla cambierà»
Il saluto del comandante dei carabinieri, trasferito a Brescia: lascia in eredità il blitz “Ultimo atto”
«Biancavilla rappresenta un territorio che soffre di alcune problematiche, legate al fenomeno mafioso. Un fenomeno che attecchisce laddove purtroppo c’è ancora diffidenza nei confronti delle istituzioni e del lavoro degli investigatori. Ma tutto questo passerà perché c’è voglia di cambiamento. C’è un rinnovato interesse per la cosa comune».
Il comandante dei carabinieri della compagnia di Paternò, capitano Gianmauro Cipolletta, parlando nell’aula consiliare di Biancavilla, non nasconde la cruda analisi di un territorio a vivacità mafiosa, ma lo fa, salutando la città con un accorato ottimismo.
A chiamarlo al palazzo comunale è stato il sindaco Antonio Bonanno per rendere omaggio ad un uomo dell’Arma che ha conseguito brillanti risultati nel nostro territorio e che ora, dopo quattro anni dal suo insediamento, è destinato al trasferimento a Brescia.
«È inutile negarlo – ha detto il capitano nel suo intervento, affiancato dal mar. Francesco De Giovanni, comandante della stazione di Biancavilla – questo è un territorio nel quale delle persone, solo perché hanno un determinato cognome e nome, si permettono ancora di entrare nelle attività commerciali e chiedere, senza nessun titolo, del denaro per niente. Lo fanno con la paura, la minaccia, le intimidazioni».
Ma la risposta dello Stato non è mancata. Il cap. Cipolletta ricorda il blitz “Ultimo atto”, che nel settembre 2023, ha falciato il riorganizzato clan di Biancavilla con a capo Pippo Mancari u pipi, figura che evoca antichi fasti criminali degli anni ’80. «Un’operazione importantissima, dal punto di vista prettamente tecnico-investigativo, che è servita a disarticolare il clan esistente», ha sottolineato il comandante.
La notte dell’«Ultimo atto»
Un centinaio di carabinieri – quella notte del 13 settembre 2023 – hanno bussato alla porta di casa di presunti mafiosi, trafficanti di droga ed estortori, mentre sui cieli di Biancavilla sorvolava un elicottero per monitorare le attività. A mettere le manette ai polsi al boss, nella sua abitazione di Spartiviale, ci ha pensato proprio il cap. Cipolletta.
La gestione monopolistica del trasporto merci su strada, il traffico di droga, l’imposizione del pizzo ad attività commerciali e imprenditoriali: sono i filoni dell’inchiesta che ha portato 19 persone sul banco degli imputati. In 13 hanno scelto il rito abbreviato (con udienza fissata il 24 settembre), altri sei seguiranno il rito ordinario con prima udienza dibattimentale l’1 ottobre.
«Sono convinto – ha ribadito il capitano – che le cose cambieranno. Stiamo lavorando bene, tutte le istituzioni stanno lavorando bene. Ognuno deve fare la propria parte, dall’operaio al professionista a chi ha incarichi pubblici. Sappiate che i carabinieri danno il massimo per il ruolo sociale che hanno».
Cipolletta lascia una Compagnia che ha eseguito indagini su ogni fronte e una stazione di Biancavilla che dimostra un rilevante impegno quotidiano, sotto la guida del maresciallo Francesco De Giovanni. Parole di gratitudine sono state espresse dal sindaco Antonio Bonanno: «Un saluto a un professionista di rara qualità e un ringraziamento per i 4 anni di intenso lavoro nel nostro territorio». Ringraziamenti da parte del presidente del Consiglio Comunale, Luigi D’Asero. Presenti anche rappresentati dell’associazione antiracket “Libera Impresa”, dell’Associazione Nazionale Carabinieri e di alcune organizzazioni di volontariato di Biancavilla.
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