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Recuperato un airone ferito grazie all’intervento dei volontari Gepa

L’animale, colpito da arma da fuoco, è stato trovato in zona “Erbe bianche”, lungo la Sp 156

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I volontari dell’associazione Gepa di Biancavilla hanno recuperato un airone ferito da un’arma da fuoco. Il volatile è stato trovato in zona “Erbe bianche”, dopo essere stato notato da un membro dell’associazione che percorreva la Strada Provinciale 156.

«Il povero animale –dice Dino Petralia, presidente della Gepa– non poteva essere lasciato lì, con questo freddo. Ci siamo organizzati, quindi, per recuperare l’airone. Lo abbiamo portato nella caserma dei carabinieri di Biancavilla, portando a conoscenza quanto era avvenuto. Per il momento lo teniamo noi nella nostra sede e poi sarà consegnato alle autorità competenti per i dovuti accertamenti».

Una volta curato l’animale e dopo i controlli da parte dei servizi dell’Asp di Catania potrà essere liberato reinserito nel suo habitat naturale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ecco la “sala mortuaria” dell’ospedale di Biancavilla: una grave offesa alla dignità

Le condizioni ignobili di un luogo che dovrebbe accogliere con rispetto la persona deceduta e i loro familiari

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© Foto Biancavilla Oggi

Muri scrostati e mancanza di pulizia. Uno spazio ristrettissimo. Un ripiano rivestito di marmo (non in acciaio, come dovrebbe essere). Ripiano su cui sono evidenti, come nell’annesso lavandino, residui (organici?) che mostrano una mancanza di sanificazione minima. È qui che vengono appoggiate le salme. Un condizionatore d’aria, in alto sul muro, posto al di sopra di una piccola grata di ferro arrugginito.

È questa la camera mortuaria dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Ma sembra un ripostiglio, ricavato in una stanzetta di fronte al vecchio pronto soccorso del plesso di via Cristoforo Colombo. Una porta in legno, un catenaccio e una targa: “Sala mortuaria”. Biancavilla Oggi vi mostra come si presenta, nel video che qui pubblichiamo.

Il luogo – a due passi dalla direzione sanitaria – è un’offesa al decoro e alla dignità che bisognerebbe riservare ai pazienti deceduti in reparto. Salme collocate qui, in attesa della vestizione funebre, della sistemazione nella bara e della consegna ai familiari. Un’attesa durante la quale gli operatori delle pompe funebri sono costretti a muoversi in pochissimo spazio. I parenti del paziente deceduto possono soltanto stazionare fuori, all’aperto, dove si trovano alcuni vecchi sedili in plastica.

Un’indecenza, tra muffa e ruggine. Una realtà poco conosciuta della struttura ospedaliera di Biancavilla, ma che rappresenta una triste esperienza per i familiari che hanno dovuto affrontare il decesso di un proprio caro in ospedale. Riesce difficile comprendere come nella nuova struttura ospedaliera non sia stata prevista o non ancora realizzata una sala mortuaria degna ad ospitare la persona deceduta e ad accogliere i familiari. Una questione di civiltà e di umanità. È una pretesa eccessiva?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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