News
Amianto, riuniti i medici di base Ambulatorio di pneumologia ad aprile
di Vittorio Fiorenza
Medici di base chiamati a raccolta a Villa delle Favare di Biancavilla. L’Asp di Catania li ha coinvolti in un incontro formativo perché conoscano e possano attivare tutte le procedure di prevenzione per le pneumopatie. Si tratta di malattie dell’apparato respiratorio, che nel centro etneo hanno un’incidenza superiore alla media e che si legano, secondo anche i più recenti fronti di ricerca scientifica, alla nota presenza di fibre naturali di fluoroedenite, minerali assimilabili all’amianto naturale.
Che a Biancavilla il mesotelioma pleurico (il micidiale tumore causato dall’esposizione alle particelle nocive) abbia causato una sessantina di decessi accertati dal 1988 ad oggi, è cosa nota. Ma il campanello d’allarme riguarda pure altre patologie non tumorali. I camici bianchi della medicina generale sono fondamentali nell’approccio iniziale: lo ha specificato l’ing. Antonio Leonardi, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Catania.
Lo stesso che è pronto a realizzare due precisi interventi: l’attivazione di un ambulatorio di pneumologia all’ospedale “Maria Santissima Addolorata” e di uno sportello informativo. Quest’ultimo avrà due punti di accesso: uno nei locali del Comune (curato dall’Unità “Igiene ospedaliera” dell’Università di Catania) e l’altro all’ospedale (curato dall’Asp).
A Villa delle Favare, oltre agli operatori sanitari (che hanno ribadito come sia indispensabile aumentare la percezione del rischio in merito alla presenza di fluoroedenite nel territorio), ha partecipato, non a caso, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno.
L’ambulatorio di pneumologia –come ha evidenziato il dott. Rino Di Stefano, direttore del Servizio di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro– dovrebbe aprire il prossimo mese di aprile. Servirà a diagnosi più veloci e a migliorare la prognosi, ha sottolineato il primario di Medicina dell’ospedale biancavillese, il dott. Maurizio Platania. Le informazioni sanitarie raccolte, peraltro – è quanto ha detto il dott. Domenico Torrisi, direttore dell’Unità operativa “Cure primarie”– potranno essere inserite nel fascicolo elettronico dei cittadini che daranno il proprio consenso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
News
Ecco la “sala mortuaria” dell’ospedale di Biancavilla: una grave offesa alla dignità
Le condizioni ignobili di un luogo che dovrebbe accogliere con rispetto la persona deceduta e i loro familiari
Muri scrostati e mancanza di pulizia. Uno spazio ristrettissimo. Un ripiano rivestito di marmo (non in acciaio, come dovrebbe essere). Ripiano su cui sono evidenti, come nell’annesso lavandino, residui (organici?) che mostrano una mancanza di sanificazione minima. È qui che vengono appoggiate le salme. Un condizionatore d’aria, in alto sul muro, posto al di sopra di una piccola grata di ferro arrugginito.
È questa la camera mortuaria dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Ma sembra un ripostiglio, ricavato in una stanzetta di fronte al vecchio pronto soccorso del plesso di via Cristoforo Colombo. Una porta in legno, un catenaccio e una targa: “Sala mortuaria”. Biancavilla Oggi vi mostra come si presenta, nel video che qui pubblichiamo.
Il luogo – a due passi dalla direzione sanitaria – è un’offesa al decoro e alla dignità che bisognerebbe riservare ai pazienti deceduti in reparto. Salme collocate qui, in attesa della vestizione funebre, della sistemazione nella bara e della consegna ai familiari. Un’attesa durante la quale gli operatori delle pompe funebri sono costretti a muoversi in pochissimo spazio. I parenti del paziente deceduto possono soltanto stazionare fuori, all’aperto, dove si trovano alcuni vecchi sedili in plastica.
Un’indecenza, tra muffa e ruggine. Una realtà poco conosciuta della struttura ospedaliera di Biancavilla, ma che rappresenta una triste esperienza per i familiari che hanno dovuto affrontare il decesso di un proprio caro in ospedale. Riesce difficile comprendere come nella nuova struttura ospedaliera non sia stata prevista o non ancora realizzata una sala mortuaria degna ad ospitare la persona deceduta e ad accogliere i familiari. Una questione di civiltà e di umanità. È una pretesa eccessiva?
© RIPRODUZIONE RISERVATA
-
Cronaca3 mesi ago
Blitz “Ultimo atto”, la Procura chiede 125 anni di carcere per 13 imputati
-
Politica3 mesi ago
Sanità siciliana: l’ira Mpa, Lombardo e… il compleanno di Mancuso a Biancavilla
-
Cronaca2 mesi ago
Operazione “Ultimo atto”, avviato il processo anche per altri sei imputati
-
News3 mesi ago
Il capitano Cipolletta: «La mafia qui attecchisce, ma Biancavilla cambierà»