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«Assistenza e tutele dei diritti» Inaugurato centro servizi della Uil

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Aperto in piazza Sant’Orsola una sede Uil. Taglio del nastro per mano dei vertici dell’organizzazione sindacale. «Offerta di servizi in un territorio in cui puntiamo a 2000 iscritti ed attività a difesa dei diritti dei lavoratori agricoli».

 

di Vittorio Fiorenza

La Uil di Catania piazza un’altra bandierina sul territorio provinciale, inaugurando un Centro servizi in piazza Sant’Orsola, che si aggiunge ad altri già presenti a Biancavilla. L’organizzazione sindacale espande ulteriormente la sua presenza per essere maggiormente vicina a lavoratori e pensionati nell’offerta di prestazioni burocratiche ed assistenziali.

Il taglio del nastro inaugurale è avvenuto per mano del segretario provinciale della Uil, Fortunato Parisi, e del segretario regionale e provinciale della Uila (lavoratori agricoli e forestali), Nino Marino, affiancati dai referenti locali, Alessandro Lanza (che è anche responsabile della sede zonale Uil di Adrano), Lino Sergi e Fabio Bruno. L’ufficio è già operativo e l’offerta dei servizi è completa, dalla disoccupazione agricola a quella Naspi, dalle dichiarazioni dei redditi ai modelli Isee o ai modelli Red per i pensionati.

Particolare attenzione, vista la vocazione del territorio, sarà data al settore agricolo. «Quello di Adrano, Biancavilla e Paternò è un comprensorio importante sotto questo profilo e la nostra organizzazione non può non tenerne conto –dice Marino, numero uno in Sicilia della Uila– qui vi è un’attività agricola prevalente, ecco perché per questo settore la nostra battaglia è quella della certezza del diritto dei lavoratori».

«In questa porzione di territorio etneo –sottolinea il segretario degli Agricoli– ci sono molte aziende che offrono una paga inferiore al dovuto. Il nostro impegno è per la tutela dei diritti, la sconfitta del lavoro nero (qui è una piaga di un certo peso), la regolarizzazione degli stranieri perché diventino una risorsa».

«Da qui, dunque –conclude Marino– l’apertura di un nuovo ufficio a Biancavilla, che si appoggerà alla sede zonale di Adrano. Due comuni in cui contiamo la maggiore adesione e in cui vogliamo consolidarci fino ad arrivare a 2000 iscritti».

Alessandro Lanza, che della sede zonale di Adrano ne è responsabile, sottolinea come «siamo un punto di riferimento, un presidio per il territorio. La Uila, fra Adrano, Biancavilla e Santa Maria di Licodia, rappresenta la prima organizzazione per iscritti, a dimostrazione della validità dei servizi offerti e della vicinanza che riserviamo ai lavoratori, agricoli ma anche di altre categorie, così come dei pensionati, in ogni momento dell’anno e per ogni necessità assistenziale».

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La sede del nuovo centro servizi della Uil

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Bonifica anti-amianto, nuovo inghippo: interdittiva antimafia ad un’impresa

Il parco verde di monte Calvario rischia di imbrigliarsi in un reticolato di ricorsi e sospensive

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© Foto Biancavilla Oggi

Ancora un diversivo nell’iter della bonifica dell’area di monte Calvario a Biancavilla. Il taglio del nastro risale al febbraio 2023, eppure gli interventi di risanamento e creazione di un parco urbano – al di là del monitoraggio ambientale preliminare già ultimato – attendono di essere avviati.

Adesso – come è in grado di raccontare Biancavilla Oggi – l’ultimo intoppo riguarda un provvedimento di interdittiva antimafia nei confronti di una delle società interessata all’appalto. La “Gentile Ambiente spa” con sede a Casoria, infatti, è stata raggiunta da un’informativa antimafia ostativa da parte della Prefettura di Napoli. Un provvedimento già caricato e visibile nella Banca dati nazionale Antimafia.

L’importo complessivo degli interventi è di circa 17 milioni di euro, frutto di un accordo quadro – siglato nell’ottobre del 2020 – tra Regione Sicilia e ministero dell’Ambiente sulle bonifiche dei grandi siti inquinati, su progetto redatto dall’Ufficio tecnico comunale. Oltre alla “Gentile Ambiente”, nell’associazione temporanea di imprese c’è la Rem (si era sfilata una terza impresa, la Lab. Studio Chimico Ambientale).

La novità dell’interdittiva antimafia per una delle imprese è subito balzata agli occhi dei funzionari del Comune di Biancavilla. Interpellato da Biancavilla Oggi, il sindaco Antonio Bonanno fa sapere che «l’amministrazione comunale si è già attivata per avviare le procedura di esclusione della ditta dai lavori».

Semplice a dirlo, più tortuoso il percorso che potrebbe essere tracciato dagli eventi. Il rischio concreto è che l’appalto venga messo in secondo piano rispetto a carte bollate, ricorsi e sospensive, pregiudicando l’effettivo avvio e svolgimento della bonifica. Che il progetto del polmone verde di monte Calvario resti sulla carta, imbrigliato nei reticolati della giustizia amministrativa, è uno scenario possibile.

Le contromosse dell’impresa

D’altra parte, la “Gentile Ambiente” ha immediatamente attivato tutte le azioni giurisdizionali necessarie a fronteggiare gli effetti di una misura che considera illegittima.

A farlo sapere sono il presidente del Consiglio di Amministrazione della società, Giovanni Gentile, e l’avv. Lorenzo Lentini. L’impresa napoletana ha presentato già ricorso con istanza di sospensione cautelare presso il Tar della Campania «contestando il difetto assoluto del presupposto e la non idoneità dei fatti segnalati». Il Tar discuterà nella Camera di Consiglio prevista per il 17 aprile.

Altra istanza è stata presentata al Tribunale di Napoli – Servizio Misure di Prevenzione per la nomina di un controllore giudiziario «che a fronte della terzietà della società rispetto a contesti di tipo mafioso, consenta la prosecuzione vigilata dell’attività di impresa».

«L’altra ditta proceda nei lavori»

Se l’intento dell’impresa è quello di invitare la stazione appaltante a «soprassedere da qualsiasi provvedimento pregiudizievole di carattere definitivo», a Biancavilla si guarda avanti, puntando ad escludere la ditta napoletana.

«È stata effettuata – ci dice il sindaco Bonanno – una sorta di verifica preliminare nei confronti della mandataria (la Rem, ndr) per capire se questa ha tutti i requisiti per procedere nei lavori senza l’altra. Riteniamo che questo sia possibile. Certo, un’interdittiva antimafia che arriva dopo due anni è un’anomalia per i lavori pubblici e non è normale che arrivi ad appalto già assegnato».

L’appalto per la bonifica di monte Calvario riguarda la messa in sicurezza dell’intera area (dagli agli ’50 e fino al 1998 luogo di estrazione e produzione di materiale destinato all’edilizia). L’opera finale è la realizzazione di un parco verde. Alla base dei lavori, l’incapsulamento delle fibre di fluoroedenite (minerale naturale assimilabile all’amianto) che qui si trovano sotto forma di venature nelle rocce laviche. Fibre diffuse in tutto il paese e nelle sue costruzioni edili, tali da avere provocato decine di morti per mesotelioma pleurico.

La lievitazione dei costi

Un precedente intoppo, dopo l’assegnazione dell’appalto, si era verificato quando l’impresa Rem aveva avanzato la richiesta di una serie di aggiornamenti, a partire dai costi dei materiali che nel frattempo sono aumentati.

Tutte questioni che hanno portato l’impresa e il Comune davanti al Collegio Consultivo Tecnico (presieduto dal prof. Antonio Saitta).

L’organismo si è espresso a febbraio in modo favorevole alla linea del Comune, che aveva sollecitato l’impresa a procedere nei lavori. Adesso, però, la vicenda che riguarda la “Gentile Ambiente” appare parecchio più complessa e delicata.

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