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Rifiuti da esumazione al cimitero Pezzi di bare in sacchi non sigillati

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VIDEO DENUNCIA. Segnalazioni a Biancavilla Oggi: «Vergogna, mostrate questo schifo». Materiali provenienti da disseppellimenti sistemati alla meno peggio. Oltre al decoro, ci sono norme specifiche non rispettate.

 

di Vittorio Fiorenza

Sacchi pieni e messi uno affianco all’altro. Nessuna scritta, nessuna etichetta. Ma il contenuto salta fuori ed è ben in vista: pezzi di zinco e pezzi di casse da morto provenienti da operazioni di disseppellimento. Non è una buona immagine, quella che da alcuni giorni i visitatori del cimitero nuovo di Biancavilla si trovano davanti una volta entrati dall’ingresso di viale Cristoforo Colombo. Quei pezzi di bare con l’inconfondibile fetore dei gas di putrefazione sistemati alla meno peggio, nell’attesa di essere portati in discarica. Tutti scarti cimiteriali messi dentro sacchi neri della spazzatura, a loro volta inseriti (ma non tutti) in cosiddette “big bag” di colore bianco, da cui tuttavia spuntano pezzi di zinco e parti in legno di bare.

Diversi cittadini hanno segnalato la situazione a Biancavilla Oggi, inorriditi per una scena che non è certo da classificare tra i canoni di perfetto civismo. «Fate vedere questo schifo, fatelo sapere in che condizioni si raccolgono questi tipi di rifiuti», scrive un lettore. «Ci mancava soltanto questo schifo a Biancavilla, come se il paese non fosse già arretrato per altri mille motivi», lamenta un altro. E mentre, sul posto, documentiamo con foto e video lo stato di questo angolo cimiteriale, una signora si avvicina arrabbiata, scambiandoci per dipendenti comunali: «Vergogna, mia cognata è venuta dal Belgio dopo tanti anni per fare visita ai propri morti seppelliti qui. E questo è il benvenuto. Ci ha presi per un paese del Terzo Mondo».

Indignazione a parte, c’è poi la normativa da rispettare. Pur essendo assimilabili a rifiuti urbani, quei materiali andrebbero «raccolti e trasportati in appositi imballaggi» nei quali andrebbe apposta la scritta “Rifiuti urbani da esumazioni ed estumulazioni”. In realtà, al cimitero di Biancavilla sono stati raccolti in sacchi non sigillati senza nessuna etichetta. Non solo: sono stati dislocati su quella che dovrebbe essere un’aiuola, affianco ad alcune tombe e a tre serbatoi d’acqua, quando le norme impongono un’apposita area delimitata. Tralasciamo le osservazioni di carattere igienico-sanitario, comprensibili a tutti per semplice buon senso, al di là di articoli e commi.

Biancavilla Oggi ha tentato tutta la mattinata di rintracciare, in ufficio e al cellulare, il responsabile comunale dei “Servizi cimiteriali”, per chiedere spiegazioni su procedure e prassi seguite. Ma non c’è stata possibilità di contatto. Se e quando arriveranno comunicazioni ufficiali, le pubblicheremo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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A Biancavilla prevista una “casa di comunità” tra le 29 che realizzerà l’Asp

Rappresentano il fulcro della nuova rete territoriale che fornirà un’assistenza sanitaria 24 ore su 24

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© Foto Biancavilla Oggi

La Direzione strategica dell’ASP di Catania ha approvato, in linea tecnica e in linea amministrativa, i progetti di fattibilità tecnico-economica di 29 Case di Comunità e di 10 Ospedali di Comunità. L’importo complessivo degli interventi è di poco inferiore a 71 milioni di euro, di cui 66 milioni circa da finanziamento Pnrr e 5 milioni da bilancio aziendale. Una delle case di comunità è prevista a Biancavilla.

Le Case di Comunità sono il fulcro della nuova rete territoriale al quale il cittadino può accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria e sociosanitaria. In tali strutture, i cittadini potranno trovare assistenza 24 ore su 24, ogni giorno della settimana, con un’ampia offerta.

I servizi riguardano: medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali interni, infermieri di famiglia e comunità, altri professionisti sanitari, supportati da adeguata strumentazione tecnologica e diagnostica di base (ecografo, elettrocardiografo, spirometro, ecc.).

Le Case di Comunità si distinguono in Hub e Spoke, alla luce delle caratteristiche orografiche e demografiche del territorio, al fine di favorire la capillarità dei servizi e maggiore equità di accesso, in particolare nelle aree interne e rurali.

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