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Un affronto: ora le buste di urina vengono lasciate appese ai cancelli

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Inciviltà? No, qualcosa di più: un vero e proprio affronto ai danni dei residenti di via Turati e degli operatori ecologici. «I vigili urbani stavolta non sono nemmeno venuti».

 

di Vittorio Fiorenza

Non soltanto li lasciano agli angoli delle strade. Adesso, le buste di urina, le fanno trovate appese alle inferriate e ai cancelli delle abitazioni.

Nella zona di via Turati di Biancavilla, dopo il mercato settimanale, ancora un atro episodio attribuibile agli ambulanti, che, smontate le loro bancarelle, lasciano queste sconcezze. Definirlo un fatto di inciviltà, adesso è superfluo. Si tratta ormai di un affronto, di fatti volutamente provocatori diretti agli abitanti del quartiere e agli operatori ecologici, “rei” di lamentarsi e riferire tutto a giornali e televisioni.

Gli episodi si ripetono da anni, senza che amministrazione comunale e polizia municipale abbiano mai preso drastici provvedimenti. Finora soltanto promesse. Non mantenute.

Alcuni lavoratori raccontano a Biancavilla Oggi: «Per quest’ultimo episodio abbiamo chiamato, come sempre, i vigili urbani, ma a differenza di altre volte, ora non si sono nemmeno presentati per compilare la solita relazione di servizio. Ci è stato risposto che sono a conoscenza del problema ma che va al di là delle loro competenze. Insomma, come nei più classici degli atteggiamenti della nostra pubblica amministrazione, scaricano le responsabilità da un ufficio all’altro. E il problema è sempre lì. Nessuno vuole o è in grado di risolverlo».

Non è la prima volta che vi raccontiamo di questi fatti riferiti alla zona di via Turati. E continueremo a farlo, fino a quando si ripeteranno.

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Il vescovo Luigi Renna in visita ai reparti dell’ospedale di Biancavilla

«Bisogna essere grati per questo presidio che fa sentire vicino tutto il servizio nazionale di cura»

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© Foto Biancavilla Oggi

Un saluto ad ogni paziente ricoverato, l’incontro con il personale medico e infermieristico, la visita al pronto soccorso e in tutti i reparti (con canti e sventolio di bandiere, in particolare, in “Pediatria”). L’arcivescovo di Catania, Luigi Renna, ha fatto tappa all’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla.

«Sono rimasto molto ben impressionato – ha detto Renna – dalla manutenzione e dalla cura delle strutture, ma soprattutto dalla relazione che si è venuta a creare tra pazienti, medici, personale sanitario. È un ambiente luminoso sotto tutti gli aspetti. Bisogna essere grati per questo presidio che permette ai cittadini di sentire vicino tutto il servizio nazionale di cura e ci sprona a fare sempre meglio».

Il vescovo è stato accolto dal commissario straordinario dell’Asp, Maurizio Lanza, e dal direttore sanitario della struttura, Mario Patanè. Un’occasione attraverso la quale ha conosciuto anche il personale di recente assunzione.

«Ho incontrato molti nuovi giovani medici, infermieri e operatore socio-sanitari. E questo – ha sottolineato il vescovo – fa ben sperare sia perché l’azienda sta assumendo sia perché ci sono tanti giovani che non emigrano, ma rimangono nel nostro territorio. È la vittoria di una sfida molto importante. Sappiamo che la nostra Sicilia si sta spopolando, dobbiamo fermare questa emorragia e credo che le assunzione abbiano un duplice vantaggio. Anzitutto dota di professionalità fresche il sistema sanitario e poi permette ai giovani di mettere su famiglia e di creare una società solida nella nostra Isola».

«Un ospedale proiettato nel futuro»

Sulla questione del personale si è soffermato il commissario Lanza: «Non c’è nessun problema per il personale infermieristico perché abbiamo approvato la nuova graduatoria. Conosciamo, invece, le carenze di determinate specialità mediche che riguardano tutta Italia».

Per l’ospedale di Biancavilla, Lanza ha voluto ribadire che si tratta di una struttura «pronta ad accogliere e proiettata nel futuro perché gli investimenti sono stati e saranno tanti». In particolare, «il vecchio plesso è oggetto di una nuova ristrutturazione e affiancherà il nuovo: due strutture sulle quali bisogna puntare per il futuro».

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