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Alta tensione tra i netturbini, un lavoratore finisce all’ospedale

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I soccorsi del 118 per operatore ecologico Dusti stamattina al cantiere

di Vittorio Fiorenza

Alta tensione all’apertura del cantiere biancavillese degli operatori ecologici della Dusty. La preoccupazione di perdere il proprio posto di lavoro e di vedere cancellati i propri diritti, in una vertenza sindacale difficile che crea incertezza sul futuro di diversi netturbini, determinano pure divisioni all’interno della stessa categoria.

Questa mattina, vi erano due fronti. Uno che voleva svolgere normalmente l’assemblea, regolarmente convocata. E un altro che, invece, era per una linea più dura, ovvero sospendere totalmente il servizio di raccolta dei rifiuti, che avrebbe aggravato lo stato delle strade del paese dopo due giornate di disagi.

La discussione ha preso una piega di forte tensione. E a farne le spese è stato un operatore, che, già cardiopatico, ha accusato un malore. Si è temuto per lui. Subito è stata chiamata un’ambulanza del 118. Trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla, l’uomo è stato poi stabilizzato ed è tornato a casa con una prognosi di due giorni.

Un episodio che, comunque, conferma il clima esistente tra i lavoratori biancavillesi, disposti ad ogni battaglia pur di difendere la propria posizione. Per le rivendicazioni legittime, rientranti in precedenti accordi siglati a tutti i livelli, le organizzazioni sindacali sono al loro fianco.

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Ecco la “sala mortuaria” dell’ospedale di Biancavilla: una grave offesa alla dignità

Le condizioni ignobili di un luogo che dovrebbe accogliere con rispetto la persona deceduta e i loro familiari

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© Foto Biancavilla Oggi

Muri scrostati e mancanza di pulizia. Uno spazio ristrettissimo. Un ripiano rivestito di marmo (non in acciaio, come dovrebbe essere). Ripiano su cui sono evidenti, come nell’annesso lavandino, residui (organici?) che mostrano una mancanza di sanificazione minima. È qui che vengono appoggiate le salme. Un condizionatore d’aria, in alto sul muro, posto al di sopra di una piccola grata di ferro arrugginito.

È questa la camera mortuaria dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Ma sembra un ripostiglio, ricavato in una stanzetta di fronte al vecchio pronto soccorso del plesso di via Cristoforo Colombo. Una porta in legno, un catenaccio e una targa: “Sala mortuaria”. Biancavilla Oggi vi mostra come si presenta, nel video che qui pubblichiamo.

Il luogo – a due passi dalla direzione sanitaria – è un’offesa al decoro e alla dignità che bisognerebbe riservare ai pazienti deceduti in reparto. Salme collocate qui, in attesa della vestizione funebre, della sistemazione nella bara e della consegna ai familiari. Un’attesa durante la quale gli operatori delle pompe funebri sono costretti a muoversi in pochissimo spazio. I parenti del paziente deceduto possono soltanto stazionare fuori, all’aperto, dove si trovano alcuni vecchi sedili in plastica.

Un’indecenza, tra muffa e ruggine. Una realtà poco conosciuta della struttura ospedaliera di Biancavilla, ma che rappresenta una triste esperienza per i familiari che hanno dovuto affrontare il decesso di un proprio caro in ospedale. Riesce difficile comprendere come nella nuova struttura ospedaliera non sia stata prevista o non ancora realizzata una sala mortuaria degna ad ospitare la persona deceduta e ad accogliere i familiari. Una questione di civiltà e di umanità. È una pretesa eccessiva?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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