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«Il sindaco vieti fuochi d’artificio e botti da Natale a Capodanno»


«Chiediamo all’amministrazione comunale che dal 24 dicembre al 1° gennaio 2015 vieti di accendere e far esplodere in città qualsiasi genere di fuoco d’artificio e petardo. Il provvedimento richiesto al sindaco, merita di essere attuato sia per motivi di sicurezza che per motivi sanitari».
È la richiesta avanzata al primo cittadino dall’associazione “Giovani in azione” perché «l’uso incauto dei fuochi d’artificio –sottolinea il dirigente Marco Portale– è la causa di lesioni anche gravi come ustioni al viso e alle mani e danni alla vista e all’udito».
Per questo, l’associazione biancavillese si rivolge al sindaco Giuseppe Glorioso, nel tentativo di indurlo ad adottare il provvedimento, come peraltro fanno ormai molti primi cittadini.
«I botti di Capodanno –viene sottolineato nella nota di “Giovani in azione”– oltre ad essere potenzialmente pericolosi e causa principale del disturbo della quiete pubblica, hanno spesso delle vittime indifese che spesso vengono dimenticate: gli animali. Cani, gatti, uccellini e animali selvatici che rimangono traumatizzati dal rumore dell’esplosione dei petardi. Stando ai dati riportati dall’Associazione italiana in difesa degli animali e dell’ambiente (Aidaa) ogni anno circa 5mila animali muoiono per la paura dei botti, che da strumento “ludico” diventano armi mortali. Con l’uso dei botti decidiamo il destino di centinaia di bambini che ignari del pericolo rischiano di incappare in incidenti che segnano la loro vita».
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A Biancavilla prevista una “casa di comunità” tra le 29 che realizzerà l’Asp
Rappresentano il fulcro della nuova rete territoriale che fornirà un’assistenza sanitaria 24 ore su 24


La Direzione strategica dell’ASP di Catania ha approvato, in linea tecnica e in linea amministrativa, i progetti di fattibilità tecnico-economica di 29 Case di Comunità e di 10 Ospedali di Comunità. L’importo complessivo degli interventi è di poco inferiore a 71 milioni di euro, di cui 66 milioni circa da finanziamento Pnrr e 5 milioni da bilancio aziendale. Una delle case di comunità è prevista a Biancavilla.
Le Case di Comunità sono il fulcro della nuova rete territoriale al quale il cittadino può accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria e sociosanitaria. In tali strutture, i cittadini potranno trovare assistenza 24 ore su 24, ogni giorno della settimana, con un’ampia offerta.
I servizi riguardano: medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali interni, infermieri di famiglia e comunità, altri professionisti sanitari, supportati da adeguata strumentazione tecnologica e diagnostica di base (ecografo, elettrocardiografo, spirometro, ecc.).
Le Case di Comunità si distinguono in Hub e Spoke, alla luce delle caratteristiche orografiche e demografiche del territorio, al fine di favorire la capillarità dei servizi e maggiore equità di accesso, in particolare nelle aree interne e rurali.
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