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Ospedale, promessa non mantenuta: il riavvio del cantiere si complica

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Il commissario dell’Asp di Catania, Gaetano Sirna, poco più di un mese e mezzo fa, in un incontro a Villa delle Favare, era stato deciso: «Entro maggio saranno riavviati i lavori per il completamento per l’ospedale di Biancavilla». Ma così non è stato.

Nell’area del nosocomio “Maria Santissima Addolorata”, il cantiere rimane fermo. E lo sblocco dei lavori, da “imminente” che sembrava essere, diventa anzi più complicato.

L’impresa esecutrice delle opere, la Ati Group del Gruppo Aiello di Bagheria, da anni in amministrazione controllata, sembra sia passata all’Agenzia per i beni confiscati alla mafia.

Da qui, le difficoltà di carattere legale, sindacale, procedurale che si frappongono al riavvio del cantiere. Tra il personale medico del “Maria Santissima Addolorata” c’è una certa preoccupazione. Una beffa per la struttura biancavillese, se si considera che di fatto i lavori sono quasi del tutto finiti.

«Mancano alcuni allacci di impianti e le autorizzazioni dei vari enti, ma insomma lavori di poco conto che potrebbero essere finiti nell’arco di tre mesi», ha spiegato, in un incontro apposito, sempre a Villa delle Favare, Pietro Ciadamidaro, primario di Anestesia e delegato del direttore sanitario dell’ospedale di Biancavilla.

Il sindaco Giuseppe Glorioso per questo promuove la costituzione di un comitato che porti le istanze del comprensorio alla Regione. «Il fatto che i lavori siano fermi –ha detto– è un problema non di risorse economiche ma di burocrazia. Non dipende più dall’Asp, ma dall’assessorato regionale. Anziché stare con le mani in mano bisogna mettersi insieme in un comitato per ottenere un incontro a Palermo ed ottenere lo sblocco dei lavori. Non possiamo più attendere, peraltro ci sono reparti, come Pediatria e Ginecologia, o la sala operatoria messi sotto stress».

Una questione non localistica, ma territoriale. Ecco perché per il Comune di Adrano, l’assessore Chiara Longo, anche lei tra i presenti alla riunione, si è detta «prontissima ad aderire a patti e intese per concordare le opportune azioni da mettere in campo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Una stagione, un cappello: questi i modelli ideali in base al periodo dell’anno

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Quando si parla del cappello, si inquadra un accessorio che ha attraversato i secoli e che, da sempre, permette di distinguersi per originalità o ricercatezza.

Di modelli in commercio ce ne sono così tanti che, a volte, può essere difficile trovare quello più adatto alle proprie esigenze.

Fortunatamente il cappello è un accessorio che diversamente da altri può essere indossato 365 giorni all’anno e questo grazie all’esistenza di modelli prettamente estivi o primaverili – in cui sono inclusi anche quelli da baseball, di cui vengono mostrate diverse varianti su Fullgadgets.com – e di altri decisamente più adatti alle stagioni fredde, ovvero autunno e inverno.

Quali sono i più trendy? Scopriamone qualcuno nelle prossime righe!

Cappellino da baseball con visiera

Il berretto da baseball con visiera – questo è il nome tecnico dell’accessorio – è entrato a far parte della storia della moda nel 1860. Nel corso di quella stagione sportiva, i giocatori della squadra di baseball Brooklyn Excelsiors indossarono quello che, a tutti gli effetti, può essere definito come un antenato dell’accessorio attualmente disponibile sul mercato e indossato ogni giorno da milioni di persone, con le influencer che mettono al centro dell’attenzione modelli con specifici colori.

Indossato inizialmente per proteggere gli occhi dei giocatori di baseball, oggi è molto amato sia in tinta unita, sia con loghi di squadre sportive e atenei, senza dimenticare le città (alcune, come New York, sono dei veri e propri brand).

Si indossa soprattutto nei mesi caldi dell’anno, ma nessuno vieta di indossarlo pure in autunno o in inverno come dettaglio in più capace di aggiungere carattere al look.

Coppola

Cappello tra i simboli universali della Sicilia, la coppola, secondo alcune teorie, sarebbe stata inventata non in Trinacria, bensì nel Regno Unito. Sarebbero stati poi alcuni inglesi, emigrati in Sicilia, a diffondere il suo utilizzo nell’isola.

Apprezzato dai fan dello stile vintage e reso trendy, negli ultimi anni, da celebrities come David Beckham e Brad Pitt, viene indossata soprattutto in inverno. Per proteggersi dal freddo e, nel contempo, non rinunciare allo stile, è il caso di focalizzarsi verso tessuti come il velluto a coste, non plus ultra dell’eleganza, e il tweed.

Bucket hat

Il bucket hat, meglio conosciuto, in Italia, come cappello da pescatore, è un altro accessorio versatile che, negli ultimi anni, soprattutto grazie ai social sta vivendo un grande momento di popolarità.

Nato in Irlanda all’inizio del ‘900, è adatto a tutte le stagioni ed è anche un’icona della cultura hip hop e del rap.

A seconda del materiale, può essere indossato in una stagione piuttosto che in un’altra.

Nei mesi freddi dell’anno si può, per esempio, focalizzarsi su modelli in pile e in tessuto.

In primavera e in estate, invece, si può rendere speciale il look con un cappello da pescatore in denim, dettaglio originalissimo nei look total denim che si ispirano agli anni ‘90, ma anche indossarne uno in feltro.

Berretto di lana

Se c’è un modello di cappello che, nei mesi freddi dell’anno, va tantissimo, questo è il berretto di lana, un grande classico della moda casual. Il celebre beanie è comodissimo quando si tratta di proteggersi dal freddo, in quanto permette, a differenza degli altri modelli descritti, di coprire completamente le orecchie.

Ancora una volta, parliamo di un accessorio che, al di là della comodità, deve molta della sua popolarità alle influencer.

Sono numerose le star di Instagram che lo indossano sia nei loro post, sia quando vengono fotografate per strada.

Degna di menzione, in questo caso, è Chiara Ferragni, che lo sfoggia di frequente nei suoi street look e che lo ha incluso anche nelle collezioni del suo brand di moda.

Tornando alla stagionalità, rammentiamo che molti VIP, soprattutto internazionali, lo scelgono pure per look estivi, abbinandolo a capi come la canottiera.

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