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Gli “incivili della spazzatura” nel vallone vicino l’eremo di Badalato




Ecco parte dei rifiuti buttati nel vallone
di Vittorio Fiorenza
Non c’è limite per gli “incivili della spazzatura” è i deturpatori dell’ambiente, anche quello sottoposto a vincoli di tutela proprio perché di importanza paesaggistica. E’ il caso del tratto di vallone di contrada Rapilli Milazzo, in territorio di Biancavilla.
La splendida vista del panorama e degli scorci che da questa zona è possibile ammirare, contrastano notevolmente con la grande quantità di rifiuti accumulata.
Nel punto in questione è possibile arrivarci dall’eremo di Badalato. Dal punto in cui si trova l’omonima chiesa, nota per essere costruita in una grotta lavica, basta imboccare la stradina a destra. Qualche minuto in auto e si arriva al vallone. Vegetazione rigogliosa, l’Etna imbiancato come da cartolina, la Valle del Simeto che si estende dall’altro lato.
Eppure, sullo strapiombo, una discarica abusiva rovina tutto. Non solo spazzatura, ma anche elettrodomestici e inerti derivanti da lavori edili. E non mancano pezzi in frantumi di manufatti in Eternit, particolarmente pericolosi per la presenza di amianto.
Sono diversi i proprietari di terreni della zona che lamentano l’assenza di controlli: «Qui vengono perfino con i camion, ribaltano il cassone e riversano i rifiuti. Non è una strada di passaggio, vengono appositamente qui per disfarsi di immondizia e rifiuti di ogni genere».
Non l’unico caso. A Biancavilla, da mesi, da contrada Pulica alla Sp 156, diverse sono state le segnalazioni di discariche abusive. Ma la spazzatura resta lì.
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A Biancavilla prevista una “casa di comunità” tra le 29 che realizzerà l’Asp
Rappresentano il fulcro della nuova rete territoriale che fornirà un’assistenza sanitaria 24 ore su 24


La Direzione strategica dell’ASP di Catania ha approvato, in linea tecnica e in linea amministrativa, i progetti di fattibilità tecnico-economica di 29 Case di Comunità e di 10 Ospedali di Comunità. L’importo complessivo degli interventi è di poco inferiore a 71 milioni di euro, di cui 66 milioni circa da finanziamento Pnrr e 5 milioni da bilancio aziendale. Una delle case di comunità è prevista a Biancavilla.
Le Case di Comunità sono il fulcro della nuova rete territoriale al quale il cittadino può accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria e sociosanitaria. In tali strutture, i cittadini potranno trovare assistenza 24 ore su 24, ogni giorno della settimana, con un’ampia offerta.
I servizi riguardano: medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali interni, infermieri di famiglia e comunità, altri professionisti sanitari, supportati da adeguata strumentazione tecnologica e diagnostica di base (ecografo, elettrocardiografo, spirometro, ecc.).
Le Case di Comunità si distinguono in Hub e Spoke, alla luce delle caratteristiche orografiche e demografiche del territorio, al fine di favorire la capillarità dei servizi e maggiore equità di accesso, in particolare nelle aree interne e rurali.
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