Politica
Amianto, D’Asero: «Biancavilla inserita tra le aree a rischio»
«La giunta regionale siciliana ha finalmente approvato l’inserimento di Biancavilla tra le aree a rischio ambientale dell’isola, come Priolo, Gela e Milazzo».
A darne notizia è il capogruppo del Nuovo Centrodestra all’Ars Nino D’Asero che da anni ormai segue la problematica fluoredenite e la correlazione con le gravissime patologie registrate nel territorio, come il mesotelioma pleurico, causate, pare, proprio dal materiale cancerogeno presente nell’ambiente.
«Il comune in provincia di Catania potrà ora usufruire – spiega il parlamentare, originario proprio di Biancavilla – dei benefici del progetto, finanziato dal Fondo Nazionale, che prevede interventi di verifica e monitoraggio sulla salute pubblica e iniziative per evitare il propagarsi delle malattie tumorali».
«Sono soddisfatto – aggiunge D’Asero – perché con il provvedimento del governo regionale trova conferma l’intuizione che avevo avuto anni addietro, quando proposi l’istituzione a Biancavilla dell’ Osservatorio sui tumori».
«L’impegno di questi anni è stato intenso e senza sosta – dice ancora il capogruppo del Ncd, che ricorda le battaglie per l’inserimento nel circuito nazionale delle aree d’interesse, nonostante il paese etneo non sia un’area industriale e lo stanziamento di 3 milioni di euro per la bonifica, nonché l’impegno per istituire un registro sui casi di mesotelioma pleurico presso l’ospedale».
«L’inserimento di Biancavilla tra le aree a rischio della Sicilia – continua il deputato regionale – ci spinge adesso a portare ulteriormente avanti quella lotta che negli anni ha visto l’avvio dei lavori per la bonifica della cava di Monte Calvario, ma che deve evidentemente essere propagata per approfondire quali altri problemi possa causare la fluoroedenite. Per questo – conclude D’Asero – è indispensabile mantenere alta l’attenzione e ottenere lo stanziamento di ulteriori finanziamenti».
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Politica
«Potenziare l’ospedale di Biancavilla, mantenere il polo chirurgico»
Il Mpa sostiene la proposta del Comune, a tutela del presidio “Maria Santissima Addolorata”
Il Movimento per l’Autonomia di Biancavilla, nell’ambito dell’interlocuzione aperta sulla rimodulazione della Rete Ospedaliera Siciliana tra enti locali, Asp e assessorato regionale alla Salute, esprime «piena approvazione e sostegno alla proposta formulata dal Comune di Biancavilla per la tutela e valorizzazione del presidio ospedaliero cittadino».
In particolare, il Mpa ribadisce in una nota alla stampa «l’importanza strategica del mantenimento del polo chirurgico nell’ospedale di Biancavilla, sostenuto da motivazioni oggettive e strutturali già più volte evidenziate».
Tra le principali: la presenza di quattro sale operatorie di nuova generazione, realizzate secondo le normative più recenti; un reparto di Terapia Intensiva attivo, fondamentale per la gestione degli interventi chirurgici complessi; una posizione logistica favorevole, adiacente allo scorrimento veloce e facilmente accessibile dai comuni limitrofi; la disponibilità di un’ampia area edificabile, idonea ad accogliere futuri ampliamenti e nuovi servizi.
Alla luce di questi elementi, il Mpa di Biancavilla conferma «il proprio impegno per il mantenimento e il potenziamento dei servizi sanitari del presidio, e si attiverà coinvolgendo la propria dirigenza e i rappresentanti istituzionali regionali».
In particolare, sarà richiesto un intervento diretto all’on. Giuseppe Lombardo, componente della Commissione Salute dell’Ars, affinché si faccia promotore di un impegno concreto a favore dell’ospedale di Biancavilla. Un’azione che, si legge nella nota, tenga conto «delle esigenze sanitarie del comprensorio e dell’equilibrata distribuzione delle risorse, promuovendo sinergia e collaborazione, e non scontro tra comuni, con l’obiettivo di garantire e tutelare il diritto alla salute dei cittadini dell’area simetina-etnea e della limitrofa zona ennese».
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FOCUS
Istituzioni
Luigi D’Asero lascia la presidenza e il Consiglio: è il turno di Portale e Stissi
L’esponente del Movimento per l’Autonomia conclude un ciclo politico: «Accordi di maggioranza»
Luigi D’Asero si dimetterà a giorni da presidente del Consiglio Comunale di Biancavilla e anche dalla carica di consigliere.
Lo ha annunciato lui stesso nel corso di una conferenza stampa, motivando la scelta come un passaggio politico concordato con la coalizione di maggioranza e con il proprio gruppo politico, il Movimento per l’Autonomia.
Nello scranno più alto dell’assemblea cittadina andrà ora, secondo gli accordi, Fabrizio Portale. Per la carica di consigliere, D’Asero sarà sostituito dal primo dei non eletti del Mpa, Giuseppe Stissi.
Per l’occasione, davanti anche ad esponenti politici e assessori, D’Asero ha tracciato un bilancio dell’attività svolta: 60 delibere all’anno, quelle del Consiglio Comunale. Sicurezza urbana, salute pubblica, stesura dei regolamenti, adesione all’Unione dei Comuni: alcuni dei punti citati dal presidente uscente.
Quasi vent’anni di esperienza politico-istituzionale hanno consentito a D’Asero di ricoprire i ruoli di consigliere ma anche di assessore. «Con la mia presidenza si chiude un ciclo, le mie dimissioni nascono da accordi politici di maggioranza e impegni nei confronti delle forze che la compongono. Scelte concordate all’inizio della consiliatura», ha detto D’Asero, a tratti visibilmente commosso.
«Spesso la figura del presidente viene percepita in secondo piano, rispetto a quella di assessore, ma – ha specificato – non è affatto così e io ho avuto l’onore di ricoprirla in chiave “istituzionale”». In questo senso, D’Asero ha sottolineato il supporto dato all’unica componente di minoranza. Un supporto con una “firma di garanzia” che ha consentito all’esponente del Pd di presentare atti che, altrimenti, con una sola firma, per regolamento, non avrebbero potuto raggiungere l’ordine del giorno.
Un’ultima riflessione D’Asero l’ha voluta fare sulla distanza dei cittadini dal Palazzo. «Il contatto politico si è perso, c’è sfiducia da parte dei cittadini», ha detto, auspicando «una loro partecipazione attiva con un confronto diretto».
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