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Amianto, D’Asero: «Biancavilla inserita tra le aree a rischio»

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«La giunta regionale siciliana ha finalmente approvato l’inserimento di Biancavilla tra le aree a rischio ambientale dell’isola, come Priolo, Gela e Milazzo».

A darne notizia è il capogruppo  del Nuovo Centrodestra all’Ars  Nino D’Asero che da anni ormai segue la problematica fluoredenite e la correlazione con le gravissime patologie registrate nel territorio, come il mesotelioma pleurico, causate, pare, proprio dal materiale cancerogeno presente nell’ambiente.

«Il comune in provincia di Catania  potrà ora  usufruire – spiega il parlamentare, originario proprio di Biancavilla – dei benefici del progetto, finanziato dal Fondo Nazionale, che prevede interventi di verifica e monitoraggio sulla salute pubblica e iniziative per evitare il propagarsi delle malattie tumorali».

«Sono soddisfatto – aggiunge D’Asero – perché con il provvedimento del governo regionale trova conferma l’intuizione che avevo avuto anni addietro, quando proposi l’istituzione a Biancavilla dell’ Osservatorio sui tumori».

«L’impegno di questi anni è stato intenso e senza sosta – dice ancora il capogruppo del Ncd,  che ricorda le battaglie per l’inserimento nel circuito nazionale delle aree d’interesse, nonostante il paese etneo non sia un’area industriale e lo stanziamento di 3 milioni di euro per la bonifica, nonché l’impegno per istituire un registro sui casi di mesotelioma pleurico presso l’ospedale».

«L’inserimento di Biancavilla tra le aree a rischio della Sicilia  – continua il deputato regionale – ci spinge adesso a portare ulteriormente avanti quella lotta che negli anni ha visto l’avvio dei lavori per la bonifica della cava di Monte Calvario, ma che deve evidentemente essere propagata per approfondire quali altri problemi possa causare la fluoroedenite. Per questo – conclude D’Asero – è indispensabile mantenere  alta l’attenzione e ottenere lo stanziamento di ulteriori finanziamenti».

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Politica

Sanità siciliana: l’ira Mpa, Lombardo e… il compleanno di Mancuso a Biancavilla

La festa per i 60 anni del sindaco di Adrano, presso il Beauty Garden, al centro dei retroscena di Repubblica

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La nuova sanità siciliana, disegnata dalle nomine dei vertici aziendali e ospedalieri targate Renato Schifani, ha sancito una serie di strappi nella maggioranza che sostiene il governo regionale. Tra gli scontenti, spicca Raffaele Lombardo, rimasto a mani vuote nella “sua” Catania.

Così, il leader autonomista riflette ed elabora le contromosse nei confronti di un governatore con cui non erano mancati motivi ed occasioni conflittuali. La Repubblica ricostruisce alcuni retroscena in casa Mpa. Il titolo all’interno dell’edizione palermitana: “L’ira di Lombardo messo all’angolo, a Biancavilla la cena dei ribelli”.

E in effetti, l’occasione per riunire i vertici e i parlamentari dell’Mpa (presente anche Gianfranco Micciché) è stata una festa di compleanno, organizzata – come risulta a Biancavilla Oggi – presso il ristorante Beauty Garden.

«Lombardo, rimasto a bocca asciutta nella scelta dei dirigenti della sanità catanese, al momento non parla. Ieri sera ha incontrato lo stato maggiore del Mpa, riunito a Biancavilla per il compleanno di Fabio Mancuso. Una festa diventata quasi congresso di partito, tra deputati regionali, sindaci, la new entry Micciché, ma anche il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, che ha risposto all’invito di Mancuso».

I 60 anni del sindaco di Adrano, dunque, occasione per riunire il Movimento per l’Autonomia sulla strategia futura da attuare alla Regione nei confronti del governatore. Così, scrive ancora Repubblica, «Lombardo, da Biancavilla, medita sulla prossima mossa. Che potrebbe arrivare già al primo disegno di legge all’esame di una Sala d’Ercole pronta a diventare Far West».

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