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“Strisce blu” in funzione a Biancavilla, dal centro storico al viale dei Fiori

Il sindaco Antonio Bonanno: «Serviranno a mettere ordine e disporremo pure di 10 ausiliari»

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© Foto Biancavilla Oggi

Partono da oggi a Biancavilla, dopo anni di assenza del servizio (a scapito delle casse comunali e di un maggiore ordine), le “strisce blu”. I parcheggi a pagamento sono attivi nel centro storico (vie Vittorio Emanuele, piazza Cavour, via Scutari, via Umberto, piazza Collegiata, piazza Roma, piazza Sant’Orsola, via Dante, via Centamore e via Giacomo Puccini) e anche nel viale dei Fiori. A queste zone si aggiungeranno in un secondo momento pure alcuni tratti di viale Cristoforo Colombo, sulla base di richieste di commercianti pervenute al Comune.

Si tratta di aree individuate attraverso il “Piano di sosta” approvato con delibera di Giunta, già lo scorso anno. Poi la tempistica per l’aggiudicazione dell’appalto e la stipula del contratto. L’emergenza Covid ha allungato i tempi. Ma adesso il servizio è pienamente operativo, seppure ci sarà una prima fase con una certa tolleranza per consentire il cambio di abitudini.

Le “strisce blu” sono attive tutti i giorni, dalle ore 8.30 alle 13.00 e dalle 15.30 fino alle 20.00, esclusi domenica e giorni festivi.

Le tariffe orarie prevedono il pagamento, attraverso le colonnine disposte in diversi punti, il pagamento di 0,30 euro per 20 minuti oppure 0,70 euro per un’ora. Per mezza giornata, la tariffa è di 2,50 euro. Possibile sottoscrivere degli abbonamenti forfettari di 40 euro (mensile) o 400 euro (annuale), che consentono di parcheggiare tutti i giorni e a tutte le ore.

«Parte un servizio –spiega il sindaco Antonio Bonanno a Biancavilla Oggi– che servirà a mettere ordine ed intensificare i controlli visto che potremo anche contare sulla disponibilità di dieci ausiliari. Un dettaglio importante, se rapportato al fatto che il nostro organico dei Vigili urbani è ampiamente sotto dimensionato. Ma le “strisce blu” –sottolinea il primo cittadino– vanno incontro anche alle esigenze più che legittime dei commercianti, che hanno sofferto l’assenza di stalli perennemente occupati».

“Strisce blu”, quella volta che fecero flop

Non è la prima volta che Biancavilla sperimenti i parcheggi a pagamento (a parte viale dei Fiori, arteria cruciale in cui esordiscono solo ora i parchimetri). Anni fa il servizio ha funzionato nel centro storico. Ma finì “all’italiana” con il ritiro della ditta, che giudicò antieconomico continuare il servizio.

L’effetto? Addetti alle “strisce blu” lasciati a spasso, dopo che erano stati formati e messi al lavoro. E poi proteste davanti al palazzo comunale delle organizzazioni sindacali, che accusarono l’amministrazione comunale dell’epoca di insensibilità verso i lavoratori.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

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