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Ada Vasta lascia il Consiglio: guiderà il progetto dei moderati

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Ada Vasta Vasta lascia il Consiglio Comunale e va a ricoprire l’incarico di coordinatore politico di Ncd-Area popolare. Anche a Biancavilla si dà il via, quindi, al percorso di costituzione del nuovo soggetto politico dei moderati.

Un atto seguito ad un ciclo di riunioni e confronti tra dirigenti ed esponenti del partito, proiettato di fatto alle prossime elezioni amministrative.

«Il pluralismo e il confronto interno, la capacità di sintesi delle varie posizioni e nel contempo una politica dell’attenzione e dell’ascolto di cittadini, di famiglie, di categorie economiche e sociali, dei giovani saranno –dice Vasta a Biancavilla Oggi– le strutture portanti sulle quali costruire la nostra presenza e il nostro lavoro di servizio alla cittadinanza».

Nei prossimi giorni saranno resi noti, attraverso una conferenza stampa, la struttura e l’organizzazione del nuovo soggetto politico e del nuovo gruppo consiliare. Con l’uscita dall’aula di Vasta, che sarà formalizzata nei prossimi giorni, in assemblea subentrerà il primo dei non eletti, che è Gino Randazzo e che si affiancherà al consigliere Mario Amato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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3 Commenti

3 Commenti

  1. Alba

    3 Marzo 2017 at 8:27

    Il giro dei politici da strapazzo……il voto? Presa per i fondelli…..il consiglio comunale?? Un disastro….per non parlare del sindaco…..un incapace totale….

    • Vincenzo Cantarella

      7 Marzo 2017 at 17:45

      cara sig.ra Alba … probabilmente Lei avrà buone ragioni per affermare ciò che scrive, ma senza voler entrare troppo nei particolari … può dire qualcosa in più ? solo per capire perchè ? la pensa così ??? di quale disastro parla ?

  2. santino

    2 Marzo 2017 at 19:00

    ennesimo turnover di una amministrazione inconcludente, un giro di consiglieri ed assessori mai visto, praticamente un cittadino vota un consigliere, questo viene eletto…e poi così…lascia il posto ad uno che non è stato eletto…ma che senso ha allora il voto?mah…

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

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