Auto in corsa prende fuoco, momenti di paura in via San Placido a Biancavilla
Il veicolo, guidato da una donna, è stato avvolto dalle fiamme forse a causa di un cortocircuito
-
Dal centro storico alla “Salita Pantani”, Biancavilla in festa per il Giro d’Italia
-
“Biancavilla in maglia rosa”, il video spot in attesa del “Giro d’Italia 2022”
-
“Giro di Sicilia” sulla 284, Biancavilla incita la carovana: «Ándale, ándale»
-
Ramadan e momenti di convivialità per la comunità musulmana di Biancavilla
Una Fiat Punto ha preso fuoco mentre percorreva via San Placido, a Biancavilla. La donna al volante aveva appena imboccato l’arteria da via Guglielmo Marconi, quando ha notato la fuoriuscita di fumo dalla parte anteriore.
Ha avuto il tempo di fermare il veicolo in mezzo alla strada e mettersi in salvo, quando il fuoco si è sprigionato. Tutto è cominciato probabilmente da un cortocircuito.
Sono stati momenti di paura con il rischio che le fiamme potessero raggiungere il serbatoio e provocare un’esplosione.
Un passante ha immediatamente chiamato il 115. I vigili del fuoco del distaccamento di Adrano sono intervenuti prontamente per domare l’incendio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA


Cronaca
Omicidio Parisi, condanna definitiva: carcere a vita per Salvatore Fallica
Un iter giudiziario particolarmente complesso per il delitto commesso nel 2003 in contrada Rinazze


Sono stati i Carabinieri della Compagnia di Paternò ad eseguire l’arresto. Hanno eseguito così un ordine per la carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale di Catania.
Destinatario del provvedimento è Salvatore Fallica, 47 anni, personaggio noto alle cronache, er ora rintracciato a Volterra, in provincia di Pisa.
Nei suoi confronti è arrivata la sentenza definitiva all’ergastolo per omicidio premeditato in concorso di Gaetano Parisi, guardia campestre 53enne di Paternò. Riconosciuto colpevole anche per deteenzione e porto illegale di armi comuni da sparo.
L’omicidio di Parisi avvenne il 14 aprile 2003 in contrada Rinazze, a sud di Biancavilla. La vittima era alla guida della sua autovettura, una Fiat 500, dopo essere stata speronata.
Un delitto di sangue maturato per conflittualità interne al clan mafioso locale. Il movente?Secondo gli inquirenti è legato alla mediazione, all’epoca dei fatti, tra Parisi e il clan di Biancavilla ed i piccoli imprenditori agricoli sottoposti alle estorsioni.
Fallica era inserito nel clan Toscano-Tomasello-Mazzaglia, articolazione della famiglia di Cosa nostra etnea Santapaola-Ercolano. Particolermanete complesso l’iter giudiziario del caso, che aveva coinvolto anche un secondo soggetto di Biancavilla, poi morto a causa di una lunga malattia. Alla loro identificazione, gli inquirenti sarebbero giunti grazie alla comparazione del Dna trovato, dai carabinieri del Ris di Messina, su pezzi di guanti in lattice dimenticati dentro un’auto, risultata rubata. La stessa utilizzata dai sicari nell’agguato, e su un guanto in prossimità della stessa auto.
La sentenza di primo grado di condanna era stata annullata dalla Corte d’Assise d’appello di Catania nei confronti dei due. Poi, la prosecuzione del procedimento. Fino al verdetto definitivo di oggi nei confronti di Fallica.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
-
Storie2 settimane fa
Cartoline del “Giro d’Italia”, a Biancavilla un matrimonio… in rosa
-
Chiesa2 mesi fa
Gli “appunti liturgici” dell’arcivescovo Renna durante la messa a Biancavilla
-
Fuori città2 settimane fa
Giro d’Italia 2022, un murale alle Vigne di Biancavilla dedicato a Pantani
-
Cronaca2 mesi fa
Morto il nascituro, colpa dell’ospedale: coppia risarcita con 370mila euro