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L’Etna dà di nuovo spettacolo: attività parossistica vista da Biancavilla
Il nostro Vulcano in tutta la sua maestosità in un’immagine scattata dalla zona “Cristo Re”
Nuovo parossismo ed attività eruttiva dell’Etna. Uno scenario mostrato nella foto in alto, scattata dalla zona “Cristo Re” di Biancavilla, in linea con l’area di monte Calvario.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, ha reso noto che dalle 14.56 è stata osservata una ripresa dell’attività stromboliana al Cratere di Sud-Est.
Già da stamattina, l’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato un graduale incremento ed alle 14.40 circa ha raggiunto l’intervallo dei valori alti. Si tratta di indici che in genere “anticipano” una prossima eruzione. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico è localizzato nell’area del Cratere di Sud-Est ad una elevazione di circa 2900 – 3000 m sul livello del mare.
Successivamente è stato osservato il passaggio dell’attività stromboliana a fontana di lava al Cratere di SE. In base al modello previsionale, la nube eruttiva prodotta si disperde in direzione ESE. Osservati anche due trabocchi lavici che interessano il settore di SW e quello di NNE, quest’ultimo avanza nella parte alta della Valle del Bove.
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Ecco la “sala mortuaria” dell’ospedale di Biancavilla: una grave offesa alla dignità
Le condizioni ignobili di un luogo che dovrebbe accogliere con rispetto la persona deceduta e i loro familiari
Muri scrostati e mancanza di pulizia. Uno spazio ristrettissimo. Un ripiano rivestito di marmo (non in acciaio, come dovrebbe essere). Ripiano su cui sono evidenti, come nell’annesso lavandino, residui (organici?) che mostrano una mancanza di sanificazione minima. È qui che vengono appoggiate le salme. Un condizionatore d’aria, in alto sul muro, posto al di sopra di una piccola grata di ferro arrugginito.
È questa la camera mortuaria dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Ma sembra un ripostiglio, ricavato in una stanzetta di fronte al vecchio pronto soccorso del plesso di via Cristoforo Colombo. Una porta in legno, un catenaccio e una targa: “Sala mortuaria”. Biancavilla Oggi vi mostra come si presenta, nel video che qui pubblichiamo.
Il luogo – a due passi dalla direzione sanitaria – è un’offesa al decoro e alla dignità che bisognerebbe riservare ai pazienti deceduti in reparto. Salme collocate qui, in attesa della vestizione funebre, della sistemazione nella bara e della consegna ai familiari. Un’attesa durante la quale gli operatori delle pompe funebri sono costretti a muoversi in pochissimo spazio. I parenti del paziente deceduto possono soltanto stazionare fuori, all’aperto, dove si trovano alcuni vecchi sedili in plastica.
Un’indecenza, tra muffa e ruggine. Una realtà poco conosciuta della struttura ospedaliera di Biancavilla, ma che rappresenta una triste esperienza per i familiari che hanno dovuto affrontare il decesso di un proprio caro in ospedale. Riesce difficile comprendere come nella nuova struttura ospedaliera non sia stata prevista o non ancora realizzata una sala mortuaria degna ad ospitare la persona deceduta e ad accogliere i familiari. Una questione di civiltà e di umanità. È una pretesa eccessiva?
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