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Lotta al cancro, all’ospedale di Biancavilla screening mammografico

L’iniziativa è promossa dall’Associazione Prevenzione Cancro Adrano, presente nel territorio dal 1985

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Domenica 27 giugno, presso l’unità operativa di “Radiologia” di Biancavilla, l’Associazione Prevenzione Cancro Adrano (Apca) e l’Asp di Catania promuovono una giornata di sensibilizzazione alla prevenzione oncologica e di screening mammografico, gratuito, rivolto alle utenti, in età target, che hanno accolto la proposta di Apca nell’ambito delle sue attività statutarie.

«La sinergia fra istituzioni e associazioni di cittadini esprime sempre un valore aggiunto nel testimoniare l’importanza dell’adesione alle campagne di screening oncologico – afferma il manager dell’Asp di Catania, Maurizio Lanza -. La prevenzione può salvare la vita. Ringrazio quindi Apca e la presidente Bua per il loro impegno costante sul territorio, nella comune battaglia per vincere il cancro».

Grazie alla collaborazione ed alla disponibilità del Dipartimento di Scienze Radiologiche, diretto dal dr. Vincenzo Ricceri, l’Apca indirizzerà all’Ospedale di Biancavilla le donne in età target per effettuare un esame di screening di primo livello.

«Ringrazio l’Asp di Catania per avere accolto il nostro invito. Sono sicura che questa collaborazione sarà la prima di tante altre», aggiunge Barbara Bua, presidente di Apca.

«Il nostro obiettivo è facilitare l’accesso alla mammografia a tutte le signore che usufruiscono dei nostri servizi. A loro, più delle volte, viene raccomandato l’esame mammografico».

Il numero massimo di utenti da coinvolgere nell’iniziativa è stato definito in modo da garantire il rispetto delle norme anti-Covid e l’accesso in sicurezza ai servizi.

L’importanza della prevenzione

«Con questo appuntamento vogliamo ancora una volta sottolineare l’importanza della prevenzione e dell’adesione dei cittadini ai programmi di screening – afferma il direttore sanitario dell’Asp di Catania, dr. Antonino Rapisarda -. Intendiamo anche incoraggiare e sostenere l’attività di sensibilizzazione svolta sul territorio dai volontari per stimolare una partecipazione più attiva da parte della comunità, l’adozione di stili di vita salutari e la consapevolezza del valore fondamentale della diagnosi precoce».

Le modalità per l’effettuazione dell’esame e per la consegna del referto, seguiranno esclusivamente le procedure definite e utilizzate dall’Asp di Catania per lo screening mammografico di cui è referente il dr. Mauro La Rosa.

L’Apca, costituita nel 1985, ha sede a Adrano. È presente sul territorio in sinergia con altre associazioni e si distingue per l’impegno rivolto alla diffusione della cultura della prevenzione oncologica, attraverso l’organizzazione di incontri con gli alunni degli Istituti superiori. Ed anche con una consolidata attività di divulgazione presso l’emittente Tva di Adrano e grazie all’attività svolta da medici volontari, presso la sede associativa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Bonifica anti-amianto, nuovo inghippo: interdittiva antimafia ad un’impresa

Il parco verde di monte Calvario rischia di imbrigliarsi in un reticolato di ricorsi e sospensive

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© Foto Biancavilla Oggi

Ancora un diversivo nell’iter della bonifica dell’area di monte Calvario a Biancavilla. Il taglio del nastro risale al febbraio 2023, eppure gli interventi di risanamento e creazione di un parco urbano – al di là del monitoraggio ambientale preliminare già ultimato – attendono di essere avviati.

Adesso – come è in grado di raccontare Biancavilla Oggi – l’ultimo intoppo riguarda un provvedimento di interdittiva antimafia nei confronti di una delle società interessata all’appalto. La “Gentile Ambiente spa” con sede a Casoria, infatti, è stata raggiunta da un’informativa antimafia ostativa da parte della Prefettura di Napoli. Un provvedimento già caricato e visibile nella Banca dati nazionale Antimafia.

L’importo complessivo degli interventi è di circa 17 milioni di euro, frutto di un accordo quadro – siglato nell’ottobre del 2020 – tra Regione Sicilia e ministero dell’Ambiente sulle bonifiche dei grandi siti inquinati, su progetto redatto dall’Ufficio tecnico comunale. Oltre alla “Gentile Ambiente”, nell’associazione temporanea di imprese c’è la Rem (si era sfilata una terza impresa, la Lab. Studio Chimico Ambientale).

La novità dell’interdittiva antimafia per una delle imprese è subito balzata agli occhi dei funzionari del Comune di Biancavilla. Interpellato da Biancavilla Oggi, il sindaco Antonio Bonanno fa sapere che «l’amministrazione comunale si è già attivata per avviare le procedura di esclusione della ditta dai lavori».

Semplice a dirlo, più tortuoso il percorso che potrebbe essere tracciato dagli eventi. Il rischio concreto è che l’appalto venga messo in secondo piano rispetto a carte bollate, ricorsi e sospensive, pregiudicando l’effettivo avvio e svolgimento della bonifica. Che il progetto del polmone verde di monte Calvario resti sulla carta, imbrigliato nei reticolati della giustizia amministrativa, è uno scenario possibile.

Le contromosse dell’impresa

D’altra parte, la “Gentile Ambiente” ha immediatamente attivato tutte le azioni giurisdizionali necessarie a fronteggiare gli effetti di una misura che considera illegittima.

A farlo sapere sono il presidente del Consiglio di Amministrazione della società, Giovanni Gentile, e l’avv. Lorenzo Lentini. L’impresa napoletana ha presentato già ricorso con istanza di sospensione cautelare presso il Tar della Campania «contestando il difetto assoluto del presupposto e la non idoneità dei fatti segnalati». Il Tar discuterà nella Camera di Consiglio prevista per il 17 aprile.

Altra istanza è stata presentata al Tribunale di Napoli – Servizio Misure di Prevenzione per la nomina di un controllore giudiziario «che a fronte della terzietà della società rispetto a contesti di tipo mafioso, consenta la prosecuzione vigilata dell’attività di impresa».

«L’altra ditta proceda nei lavori»

Se l’intento dell’impresa è quello di invitare la stazione appaltante a «soprassedere da qualsiasi provvedimento pregiudizievole di carattere definitivo», a Biancavilla si guarda avanti, puntando ad escludere la ditta napoletana.

«È stata effettuata – ci dice il sindaco Bonanno – una sorta di verifica preliminare nei confronti della mandataria (la Rem, ndr) per capire se questa ha tutti i requisiti per procedere nei lavori senza l’altra. Riteniamo che questo sia possibile. Certo, un’interdittiva antimafia che arriva dopo due anni è un’anomalia per i lavori pubblici e non è normale che arrivi ad appalto già assegnato».

L’appalto per la bonifica di monte Calvario riguarda la messa in sicurezza dell’intera area (dagli agli ’50 e fino al 1998 luogo di estrazione e produzione di materiale destinato all’edilizia). L’opera finale è la realizzazione di un parco verde. Alla base dei lavori, l’incapsulamento delle fibre di fluoroedenite (minerale naturale assimilabile all’amianto) che qui si trovano sotto forma di venature nelle rocce laviche. Fibre diffuse in tutto il paese e nelle sue costruzioni edili, tali da avere provocato decine di morti per mesotelioma pleurico.

La lievitazione dei costi

Un precedente intoppo, dopo l’assegnazione dell’appalto, si era verificato quando l’impresa Rem aveva avanzato la richiesta di una serie di aggiornamenti, a partire dai costi dei materiali che nel frattempo sono aumentati.

Tutte questioni che hanno portato l’impresa e il Comune davanti al Collegio Consultivo Tecnico (presieduto dal prof. Antonio Saitta).

L’organismo si è espresso a febbraio in modo favorevole alla linea del Comune, che aveva sollecitato l’impresa a procedere nei lavori. Adesso, però, la vicenda che riguarda la “Gentile Ambiente” appare parecchio più complessa e delicata.

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