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Ss 284, violano il Codice stradale: via i “birilli” e aumento del limite di velocità
I lavori di rimozione del cordolo spartitraffico cominceranno lunedì 31 maggio: lo annunzia l’Anas
Lo spartitraffico ricadente nel tratto di Biancavilla della Ss 284 verrà rimosso. Quel cordolo fatto con “birilli” poco prima degli svincoli di Biancavilla sarà eliminato. Si tratta di elementi che, di fatto, violano le diposizioni del Codice della strada. Per anni sono stati lì, ma adesso l’Anas ha deciso la loro rimozioni. I lavori cominceranno lunedì 31 maggio, tra i chilometri 35 e 37.
«Per consentire l’esecuzione delle lavorazioni, sarà istituito -fa sapere l’Anas- il senso unico alternato limitatamente ai tratti di volta in volta interessati dall’avanzamento del cantiere. Al termine di ogni giornata lavorativa sarà ripristinata la normale circolazione e, in ogni caso, nella giornata festiva di mercoledì 2 giugno non sarà eseguita alcuna lavorazione».
All’intervento seguirà anche la correzione dei limiti di velocità. Limiti che saranno uniformi il tutta l’arteria. La questione si è posta in particolare con l’installazione di un atovelox fisso nel tratto di Biancavilla, mantenendo il limite dei 50 km/h. Altri autovelox sono previsti ad Adrano, Santa Maria di Licodia e Paternò. Sulla base delle richieste di tanti automobilisti dei comuni di questo versante dell’Etna, era stato il sindaco Antonio Bonanno a chiedere all’Anas di aumentare il limite.
Una volta completati i lavori di rimozione dello spartitraffico, quel limite dovrebbe essere elevato a 70 km/h o addirittura a 90 km/h. In tanti già sui social, stanno esprimendo obiezioni sull’eliminazione del cordolo al centro della carreggiata. Ma si ribadisce che si trattava di un elemento non previsto dal Codice della strada. In effetti non sono mancati incidenti in quel tratto provocati proprio dai cosiddetti “birilli”. Resta aperta la questione della messa in sicurezza globale con l’opera di raddoppio delle corsie, come ormai si parla da alcuni anni.
«L’Anas preveda un moderno spartitraffico»
La decisione di rimuovere del tutto lo spartitraffico, tuttavia, non manca di suscitare reazioni anche dal fronte istituzionale. Reazioni che potrebbero spingere l’Anas a fare slittare i lavori di rimozione, annunciati per il 31 maggio.
I consiglieri di maggioranza hanno diffuso una nota: «La decisione assunta dall’Anas -evidenziano- di rimuovere lo spartitraffico sulla SS. 284 nel tratto che ricade nel territorio di Biancavilla dovrebbe essere rivista alla luce di una seria riflessione. Quella piattaforma stradale che si estende per circa due chilometri, in questi anni si è rivelata assai efficace a tal punto da azzerare il numero di incidenti mortali».
«Chiediamo all’Anas -proseguono i consiglieri- se per la messa in sicurezza di quel tratto di strada, oltre che installare un autovelox e rivedere i limiti di velocità, non sia il caso di sostituire il vecchio spartitraffico con una moderna struttura divisoria che rispetti le norme del Codice della strada. Eliminarlo del tutto, dopo avere testato la sua efficacia, sarebbe davvero un peccato».
La nota è sottoscritta dal presidente del Consiglio Comunale, Marco Cantarella, e dai consiglieri Salvatore Pulvirenti, Vincenzo Giardina, Mauro Mursia, Vincenzo Amato, Martina Salvà, Rosita Zammataro, Gianluigi D’Asero, Agatino Neri, Antonio Bonanno e Fabrizio Portale.
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Ecco la “sala mortuaria” dell’ospedale di Biancavilla: una grave offesa alla dignità
Le condizioni ignobili di un luogo che dovrebbe accogliere con rispetto la persona deceduta e i loro familiari
Muri scrostati e mancanza di pulizia. Uno spazio ristrettissimo. Un ripiano rivestito di marmo (non in acciaio, come dovrebbe essere). Ripiano su cui sono evidenti, come nell’annesso lavandino, residui (organici?) che mostrano una mancanza di sanificazione minima. È qui che vengono appoggiate le salme. Un condizionatore d’aria, in alto sul muro, posto al di sopra di una piccola grata di ferro arrugginito.
È questa la camera mortuaria dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Ma sembra un ripostiglio, ricavato in una stanzetta di fronte al vecchio pronto soccorso del plesso di via Cristoforo Colombo. Una porta in legno, un catenaccio e una targa: “Sala mortuaria”. Biancavilla Oggi vi mostra come si presenta, nel video che qui pubblichiamo.
Il luogo – a due passi dalla direzione sanitaria – è un’offesa al decoro e alla dignità che bisognerebbe riservare ai pazienti deceduti in reparto. Salme collocate qui, in attesa della vestizione funebre, della sistemazione nella bara e della consegna ai familiari. Un’attesa durante la quale gli operatori delle pompe funebri sono costretti a muoversi in pochissimo spazio. I parenti del paziente deceduto possono soltanto stazionare fuori, all’aperto, dove si trovano alcuni vecchi sedili in plastica.
Un’indecenza, tra muffa e ruggine. Una realtà poco conosciuta della struttura ospedaliera di Biancavilla, ma che rappresenta una triste esperienza per i familiari che hanno dovuto affrontare il decesso di un proprio caro in ospedale. Riesce difficile comprendere come nella nuova struttura ospedaliera non sia stata prevista o non ancora realizzata una sala mortuaria degna ad ospitare la persona deceduta e ad accogliere i familiari. Una questione di civiltà e di umanità. È una pretesa eccessiva?
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