In città
Fra Massimo ricorda Alfio Amato: parole e canzoni riscaldano il cuore


«Noi qui non celebriamo la morte, ma lodiamo il Signore per la vita che ci dona». Risuonano forti le parole di Fra Massimo Corallo all’interno del convento “San Francesco” di Biancavilla. Il “frate che canta” ha tenuto un concerto in ricordo di Alfio Amato, giovane scomparso prematuramente e impegnato in molte attività sociali in parrocchie ed associazioni. Un ragazzo ben voluto da quanti hanno avuto il privilegio di averlo conosciuto.
Per lui e per i suoi familiari (la mamma, la sorella ed il fratello), in tanti hanno affollato la chiesetta francescana. Tanti in carrozzina: amici di Alfio che lui ha aiutato con grande senso di altruismo, come quelli che hanno raggiunto Lourdes o la Terra Santa, attraverso l’Unitalsi, associazione per la quale Alfio ha prestato servizio. Troppo piccola la chiesa per contenere chi con affetto ha voluto ricordare il grande impegno di un ragazzo semplice che riusciva a trasmettere serenità.
«Quello che facciamo questa sera non è piangere un morto. La morte per noi cristiani è una sorella. Di Alfio voglio dire solo questo –ha sottolineato Fra Massimo rivolgendosi alla madre – la sua strada l’aveva compiuta tutta e bene. Ho conosciuto Alfio nel 2007 alla missione di Biancavilla, è passato tanto tempo. Adesso devo fermarmi e dare qualcosa, offro le mie canzoni, anche se io non sono un cantante ma un frate che canta, perché ho trovato nella musica il modo di esprimere ciò che ho dentro».


Ricordi arricchiti da immagini di Alfio proiettati su uno schermo. «Ho saputo che Alfio molte volte da solo andava a pregare al santuario della Madonna della Roccia. Quando non usciva con gli amici –ha detto fra Massimo– andava lì a pregare: questa cosa è meravigliosa. Io credo che queste cose aprano le porte del Paradiso. Maria lo attendeva, lui che più volte è stato a Lourdes, posto incantevole ma anche di sofferenza. Una persona nel momento della sofferenza non può chiudersi. Imparando da questi luoghi di speranza, dobbiamo non chiuderci. La morte può darci un grande insegnamento… non sprechiamo il tempo, non riempiamo la vita di lamento. Questa chiesa stracolma di ragazzi è un dono che Alfio ci lascia».
Parole che riscaldano il cuore, in una serata che grazie alla musica e all’utilizzo di immagini forti, hanno trasformato l’evento in una preghiera collettiva di gioia e speranza.
Molte le tematiche che il frate ha affrontato negli anni con le sue canzoni: il dolore del distacco, la bellezza dell’amore, ma anche questioni di stretta attualità come l’inquinamento, la donazione degli organi, i migranti e dell’accoglienza. È riuscito così a trasformare i concerti che organizza nelle varie parrocchie in giro per la Sicilia in una occasione pastorale per stare con i giovani e invitarli a riflettere.
“Se mi ami non piangere” è l’ultimo lavoro musicale di fra Massimo: brano che anticipa l’uscita dell’album annunciata per il 3 giugno 2020. Il frate lo definisce un lavoro prezioso, frutto della collaborazione con Sandro Crippa, autore e musicista dei Genrosso e curatore degli arrangiamenti delle 12 canzoni che comporranno l’album. Collaborazione che ha visto anche la partecipazione della Ferrovia Circumetnea e di Groovy per la realizzazione del suggestivo videoclip girato nel territorio etneo.


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In città
Campo di basket “Tanino La Piana”: «Fu riferimento per lo sport a Biancavilla»
Intitolazione voluta dall’amministrazione Bonanno, i familiari: «Una gioia che venga ricordato nostro zio»


Assieme ai giovani studenti delle scuole di Biancavilla, il sindaco Antonio Bonanno e l’assessore allo Sport, Salvo Di Marzo, hanno inaugurato il nuovo campo di pallacanestro, attiguo allo stadio comunale. La struttura è stata intitolata all’indimenticato Tanino La Piana, maestro di basket che ha trasmesso la passione per lo sport a varie generazioni di biancavillesi.
A scoprire la targa commemorativa sono stati, assieme al sindaco, Franco e Francesco La Piana, nipote e tris-nipote dell’allenatore biancavillese.
«È una gioia sapere che la città si ricorda di mio zio», ha detto commosso di Franco La Piana. «È bello che il basket torni a essere uno sport praticato dai giovani com’è stato nel passato grazie a mio zio».
Tagliato il nastro inaugurale, dopo la benedizione impartita da padre Salvatore Verzì e l’intervento di Salvuccio Furnari, i ragazzi delle scuole hanno dato vita a un vero e proprio allenamento sotto canestro.
«Torna nel suo splendore il campo di basket comunale – commenta l’assessore allo Sport, Salvo Di Marzo – disponibile sin d’ora per tutti giovani che vogliono praticare questo sport. Per loro si tratta di scoprire nuove abilità corporee o, più semplicemente, divertirsi esaltando la logica di squadra».
«Quest’area – sottolinea il sindaco Bonanno – si appresta a diventare una Cittadella dello Sport. C’è il campo di basket “Tanino La Piana” totalmente riqualificato, accanto ad esso ci sono due campi da tennis e lo stadio comunale e presto sorgerà la nuova piscina comunale, anch’essa a disposizione della città. Nei prossimi giorni sveleremo la “road map” dell’impianto natatorio e di un’altra struttura sportiva. Educare i giovani allo sport, inteso come sana disciplina e rispetto delle regole, è un impegno primario della mia amministrazione. Fatto nella maniera giusta accresce la capacità di apprendere condotte utili per la crescita personale».
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