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Sisma, riapre il plesso “Marconi”: torna la normalità per 800 alunni

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di Vittorio Fiorenza

Era stato l’edificio scolastico maggiormente danneggiato dalla forte scossa sismica dell’ottobre 2018. Il forte tremore di magnitudo 4.6 con epicentro Biancavilla aveva “scollato” il tetto del vecchio immobile, rendendo immediata l’ordinanza di chiusura per inagibilità.

A distanza di poco più di un anno, completati i lavori di ristrutturazione, il plesso “Guglielmo Marconi” ha riaperto il portone per riprendere normalmente le lezioni.

Finiscono così i disagi per oltre 800 alunni (è la popolazione complessiva del Primo circolo didattico, a cui appartiene il “Marconi”), costretti a fare i doppi turni al plesso “San Giovanni Bosco”, senza polemiche ma con senso esemplare di responsabilità.

Alla cerimonia di riapertura dell’istituto c’erano il sindaco Antonio Bonanno, l’assessore alle Politiche scolastiche, Francesco Privitera, il dirigente scolastico Angela Rosa Maria Pistone. Con loro anche il presidente del Consiglio d’istituto, Antonio Bonanno, assieme agli altri membri e ad una nutrita presenza di genitori, che si sono riappropriati dei loro spazi. Al taglio del nastro, è seguita la benedizione da parte di padre Giovambattista Zappalà, vicario foraneo e parroco della vicina chiesa dell’Idria (anch’essa, per inciso, inagibile per i danni del terremoto e in attesa dell’avvio delle opere di consolidamento, già finanziate con 150mila euro dalla Cei).

Il ritorno alla normalità, peraltro, consentirà di svolgere pure le attività previsti dai vari Pon con laboratori ed attività didattiche.

Le crepe e i calcinacci al primo piano del “Marconi”, già all’indomani del terremoto, avevano fatto il giro delle televisioni nazionali. La serietà dei danni era apparsa evidente fin dalla primissima ispezione dell’allora dirigente scolastico, Mario Amato. Gravità poi confermata dai sopralluoghi della protezione civile e dalle relazioni tecniche, che attribuivano al “Marconi” un maggiore grado rispetto ai danni subiti dagli altri due plessi scolastici: “Luigi Sturzo” (riaperta ad inizio anno scolastico) e “Giovanni Verga” (riconsegnata da qualche settimana).

Non era stato un caso che proprio l’edificio del “Marconi” fosse stato scelto per la tappa biancavillese dell’allora vicepremier Luigi Di Maio, che effettuò un sopralluogo, prendendo impegni precisi per consentire il finanziamento dei lavori. Cosa poi avvenuta: 14 mesi dopo l’evento sismico, anche l’ultimo plesso viene riaperto, tra gli applausi di alunni, genitori ed insegnanti.

© Foto Biancavilla Oggi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Operai muniti di motosega in piazza Falcone-Borsellino: tagliati gli alberi

Lavori in corso a “Spartiviale”: prosegue la riqualificazione dell’intero quartiere sud di Biancavilla

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© Foto Biancavilla Oggi

Gli alberi di pino presenti in piazza Falcone-Borsellino di Biancavilla sono stati abbattuti. Tagliati del tutto. Operai, minuti di motosega, al lavoro nell’area vicina alla chiesa Santissimo Salvatore. Un intervento radicale che cambia la fisionomia della piazza e che ha suscitato perplessità in quanti sono passati da viale Europa.

È noto che i pini non siano adatti alle aree urbane, a causa della loro mole e delle radici che, con il tempo, rovinano la pavimentazione o creano deformazioni del manto stradale. Ecco perché verranno sostituiti con alberi più adeguati al luogo.

I lavori in corso si inseriscono nell’ambito del più articolato progetto di riqualificazione dell’interno quartiere di Spartiviale. Non soltanto la piazza intitolata ai due magistrati antimafia. Anche lo stesso viale Europa, così come via Filippo Turati, la strade limitrofe, lo spazio in cui si svolge la fiera settimanale e via Belvedere sono interessati agli interventi.    

A quasi 2 milioni di euro ammontano i finanziamenti. Opere che cambieranno l’aspetto dell’area sua di Biancavilla. I lavori riguarderanno strade, marciapiedi e nuove attrezzature di svago per i bambini. Saranno piantati nuovi alberi e verrà migliorato il sistema di captazione delle acque.

© RIPRODUZIONE RISERVATA 

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L’Etna dà spettacolo, ma attenzione: soccorsi in territorio di Biancavilla

Nonostante l’ordinanza del sindaco Antonio Bonanno, visitatori improvvisati nella zona sommitale

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© Foto di Placido Recupero

La colata di lava che sta “rigando” i fianchi dell’Etna attira sulla parte sommitale del Vulcano molti curiosi che vogliono ammirare da vicino uno spettacolo unico. Accade nonostante i divieti. Il rischio di incidenti è alto.

In località monte Denza, in territorio di Biancavilla, un uomo ha riportato un infortunio ad una caviglia, impendendo di proseguire. È scattato così l’intervento del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Nicolosi. In meno di mezz’ora i militari hanno raggiunto il malcapitato, che presentava alcuni principi di ipotermia e lamentava un forte dolore. I soccorritori hanno posizionato l’infortunato sulla barella speciale per il trasporto a mezzo motoslitta. Raggiunto il cancello della pista Altomontana “Filiciusa-Milia”, l’uomo è stato affidato alle cure degli operatori sanitari del 118 intervenuti in ambulanza, che hanno provveduto successivamente a condurlo in ospedale.

Il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha firmato un’ordinanza per impedire che visitatori improvvisati si avventurino in luoghi che in questo momento presentino condizioni ad alto rischio.

«Gli esperti – spiega Bonanno – ci informano del rischio di esplosioni idro-magmatiche provocate dall’interazione tra colata lavica e neve. Frammenti di lava incandescente possono raggiungere curiosi ed escursionisti sprovveduti, con conseguenze che è facile immaginare. Va bene, quindi, ammirare lo spettacolo ma la sicurezza viene prima di ogni altra cosa».

Certo è che anche dal versante di Biancavilla, la colata offre una visuale spettacolare. La foto che pubblichiamo qui a seguire è stata scattata proprio da un nostro lettore, Placido Recupero, appassionato di fotografia, al punto che la sua Reflex è diventata la sua compagna di viaggio. «Grazie alla fotografia – ci dice – riesco a condividere con gli altri momenti ed emozioni uniche che rimangono immortalate per sempre». L’immagine dell’Etna innevato con l’eruzione e la linea di fuoco ne è un esempio.

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