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Biancavilla c’è: Antonio Bonanno di nuovo sindaco con un’ampia coalizione

Scrutinio in corso: l’esponente di Fratelli d’Italia sfiora l’80%, Andrea Ingiulla si congratula con lui

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Non c’è storia, non c’è partita: Antonio Bonanno riconfermato alla guida della città. L’esponente di Fratelli d’Italia è di nuovo sindaco di Biancavilla. Sul suo nome, una valanga di preferenze, fino a superare l’80% dei consensi.

Un dato parziale, certo, visto che i votanti a Biancavilla sono stati 13.758 con un’affluenza del 63,58%. Ma se fosse confermato questo trend, Bonanno sarebbe il sindaco siciliano eletto con il maggiore consenso nei grossi comuni impegnati in questa tornata elettorale.

«Entusiasmo a mille, al mio Comitato, per la rielezione a sindaco di Biancavilla. Sincero? Non pensavo – commenta Bonanno – di raggiungere queste percentuali altissime: si veleggia attorno all’80%. La città ha premiato il lavoro fatto dalla mia amministrazione. Cari biancavillesi, avete fatto qualcosa di straordinario. Questa è la vittoria di tutta la città. Vi ringrazio con tutto il cuore».

La sua vittoria è anche quella della sua coalizione (oltre a Fratelli d’Italia, Biancavilla che lavora, Biancavilla in azione, Biancavilla mi piace, Energie per Biancavilla, Movimento per l’Autonomia, Noi per Biancavilla, Prima l’Italia), destinata ad allargarsi in Consiglio.

Una vittoria netta e vistosa sull’avversario Andrea Ingiulla. Il candidato del Partito Democratico, già alle 17.50, ha inviato un messaggio a Bonanno: «Complimenti e buon lavoro». Poche parole, improntate sulla correttezza, che confermano lo stile e la moderazione di Ingiulla, il quale ora – se supera la soglia del 20% – entrerà di diritto in Consiglio Comunale, assumendo la guida dell’opposizione.

►IN CONSIGLIO COMUNALE. Ecco i nomi di tutti i 16 eletti

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

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