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Andrea Ingiulla cala da subito la “scala reale” degli assessori designati

“E’ una squadra al completo, già pronta, perché noi siamo liberi da accordi e compromessi”

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Fina Greco, Salvo Spadaro, Margherita Messina, Grazia Ventura e Pietro Benina. Sono questi gli assessori designati da Andrea Ingiulla, candidato sindaco del Pd e del movimento “Biancavilla che vogliamo”.

«Una carica di entusiasmo e di freschezza, una formula che coniuga competenza, impegno sociale e passione autentica per la nostra città. È così che voglio annunciare la mia squadra di assessori, donne e uomini che, ogni giorno, si spendono per Biancavilla, ciascuno con capacità professionali riconosciute e caratteristiche peculiari che mettiamo a disposizione della comunità, con coraggio e determinazione».

Con queste parole Ingiulla ha comunicato alla stampa la sua squadra assessoriale. Tutti nomi non presenti in lista per il Consiglio Comunale. Ventura tuttavia vanta un’esperienza consiliare ed assessoriale con Pippo Glorioso.

«È una squadra al completo, già pronta, perché – specifica Ingiulla – noi siamo liberi da accordi e compromessi e non abbiamo bisogno dei diktat di soggetti politici esterni alla nostra città». Un riferimento chiaro alla scelta compiuta dall’avversario Antonio Bonanno di designare tre assessori.

«Ai cittadini – è l’appello di Ingiulla – bisogna dire, sin da subito, con chi si vuole amministrare la città, senza aspettare oltre, e io sono particolarmente fiero di aver fatto questa scelta e sono orgoglioso di avere loro al mio fianco, insieme a tanti amici che hanno scelto di candidarsi, di impegnarsi nella stesura di un programma condiviso con la gente, di voler sostenere questo progetto coraggioso per Biancavilla».

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Politica

Sanità siciliana: l’ira Mpa, Lombardo e… il compleanno di Mancuso a Biancavilla

La festa per i 60 anni del sindaco di Adrano, presso il Beauty Garden, al centro dei retroscena di Repubblica

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La nuova sanità siciliana, disegnata dalle nomine dei vertici aziendali e ospedalieri targate Renato Schifani, ha sancito una serie di strappi nella maggioranza che sostiene il governo regionale. Tra gli scontenti, spicca Raffaele Lombardo, rimasto a mani vuote nella “sua” Catania.

Così, il leader autonomista riflette ed elabora le contromosse nei confronti di un governatore con cui non erano mancati motivi ed occasioni conflittuali. La Repubblica ricostruisce alcuni retroscena in casa Mpa. Il titolo all’interno dell’edizione palermitana: “L’ira di Lombardo messo all’angolo, a Biancavilla la cena dei ribelli”.

E in effetti, l’occasione per riunire i vertici e i parlamentari dell’Mpa (presente anche Gianfranco Micciché) è stata una festa di compleanno, organizzata – come risulta a Biancavilla Oggi – presso il ristorante Beauty Garden.

«Lombardo, rimasto a bocca asciutta nella scelta dei dirigenti della sanità catanese, al momento non parla. Ieri sera ha incontrato lo stato maggiore del Mpa, riunito a Biancavilla per il compleanno di Fabio Mancuso. Una festa diventata quasi congresso di partito, tra deputati regionali, sindaci, la new entry Micciché, ma anche il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, che ha risposto all’invito di Mancuso».

I 60 anni del sindaco di Adrano, dunque, occasione per riunire il Movimento per l’Autonomia sulla strategia futura da attuare alla Regione nei confronti del governatore. Così, scrive ancora Repubblica, «Lombardo, da Biancavilla, medita sulla prossima mossa. Che potrebbe arrivare già al primo disegno di legge all’esame di una Sala d’Ercole pronta a diventare Far West».

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