Chiesa
Giovanni D’Agati è il nuovo governatore della confraternita S. Maria dell’Idria
Annunciata anche l’ultimazione del restauro del Crocifisso portato nella processione del Venerdì santo

È stato tra i fondatori ed ora ne è diventato la guida. Giovanni D’Agati è stato eletto nuovo governatore della confraternita Santa Maria dell’Idria. Un’elezione avvenuta nell’omonima chiesa di Biancavilla, nell’ambito del rinnovo del consiglio direttivo della congregazione religiosa. D’Agati subentra all’uscente Nicola Chisari, eletto ora vicegovernatore. Nel direttivo, eletti pure Luigi Nicolosi (segretario) e Valeria Bivona (cassiere). Il nuovo organismo amministrativo opererà per il triennio 2022-2024.
Già distintosi per le sue qualità, il nuovo governatore scelto dall’assemblea dei confrati per il senso di appartenenza. Si deve a lui e alla moglie Valeria Bivona, supportati dall’allora parroco Salvatore Nicoletti, l’input che ha portato alla fondazione della confraternita, avvenuta nel 2010.
Cresciuto nella parrocchia della chiesa madre con riferimenti spirituali padre Giosuè Calaciura e padre Carmelo Maglia, Giovanni D’Agati nel 2004 fu tra coloro che riportarono la torcia lignea nella processione dei Misteri, nel Venerdì santo di Biancavilla. Iniziativa realizzata sotto la prepositura di padre Antonino Tomasello.
Lo stesso D’Agati ha seguito tutte le fasi (dal bozzetto su carta alla realizzazione in resina) della statua del Crocifisso, portato dalla confraternita dell’Idria nella processione del Venerdì santo.
A causa del terremoto dell’ottobre 2018, la statua ha riportato delle lesioni nella parte posteriore. Da qui, gli interventi di restauro. Grazie ai suggerimenti di padre Giovambattista Zappalà, vicario foraneo, parroco dell’Idria ed assistente spirituale della Confraternita, apportate alla statua alcune modifiche. Sono modifiche ritenute più consone ai tradizionali crocifissi presenti nel territorio catanese e soprattutto agli altri gruppi statuari portati in processione la sera dei “Tri misteri”.

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Chiesa
La devozione e gli “ossequi”: restaurata la statua della Madonna del Carmelo
Interventi finanziati dai fedeli della parrocchia dell’Idria: l’opera è di Giovambattista Sangiorgio

Dopo mesi di restauro, la parrocchia Santa Maria dell’Idria rivede il simulacro della Madonna del Carmelo in una nuova veste. Un’opera interessata ad interventi, finanziati esclusivamente dai fedeli.
La statua, realizzata con la tecnica dell’impannaggio – che prevede l’utilizzo di legno, tela, colla e stucco, ampiamente utilizzata in Sicilia – è un’opera del biancavillese Giovambattista Sangiorgio (lo stesso autore del “Cristo Risorto” di Biancavilla): risale al 1901 ed è collocata nella nicchia a lei dedicata all’interno della chiesa.
La devozione alla Madonna del Carmine è una caratteristica del Sud Italia: tante in Sicilia le chiese e le associazioni a lei dedicate. Nella parrocchia biancavillese, in passato, durante la quindicina, la messa era molto partecipata e i fedeli sostavano davanti all’altare per rivolgere i cosiddetti “ossequi”.
La statua della Madonna del Carmelo era stata già interessata, con il parroco padre Salvatore Nicoletti, a lavori, eseguiti dal professor Antonino Distefano. Restauri che, però, avevano bisogno di un nuovo ripristino.
Lo hanno eseguito, nei mesi scorsi, due giovani artisti, Francesca Crispi e Alfredo Sergi. Innanzitutto è stata resa solida la base, in seguito sono state ricostruite alcune parti mancanti e, infine, sono stati riportati i colori e le rispettive decorazioni al loro stato originale.
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Chiesa
Quel viaggio chiamato “adolescenza”: lo psicologo parla all’oratorio “Don Bosco”
Un confronto aperto e serrato tra il dott. Alessio Leotta e i giovani della parrocchia dell’Annunziata

Un’occasione di formazione e riflessione per parlare di adolescenza a una platea di… adolescenti. L’oratorio “Don Bosco” della parrocchia Annunziata ha promosso l’incontro con i propri giovani, ponendoli davanti ad un ospite esperto in dinamiche adolescenziali. Ragazze e ragazzi si sono confrontati con il dott. Alessio Leotta, psicologo e psicoterapeuta, affrontando diversi aspetti di quella età, cruciale per la crescita e la formazione dell’individuo.
Il professionista ha proposto un’analisi approfondita di questa delicata fase della vita, soffermandosi su aspetti fondamentali come il cambiamento dell’identità, le sfide emotive, il bisogno di appartenenza, la gestione delle relazioni e la scoperta della propria autonomia. L’approccio non è stato solo teorico, ma fortemente partecipativo: i giovani sono stati invitati a condividere liberamente le proprie esperienze, emozioni e dubbi.
Molti hanno trovato lo spazio per raccontare vissuti personali, paure e desideri, scoprendo nel gruppo un luogo sicuro dove potersi esprimere senza giudizio. Il dott. Leotta ha creato un clima accogliente, rispondendo con empatia e professionalità alle domande e ai racconti.
Un confronto che ha generato una profonda consapevolezza collettiva: l’adolescenza, con tutte le sue difficoltà, è anche un’opportunità per conoscersi meglio, per imparare a relazionarsi con gli altri e per costruire il proprio futuro. Un bagaglio di conoscenze in più per i giovani dell’oratorio “Don Bosco”, più compresi, motivati e pronti ad affrontare il proprio percorso con maggiore serenità.
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